Nel corso del 2023, l’Umbria ha registrato un significativo aumento delle donazioni di sangue. Questo trend positivo, rivelato durante la 56ª assemblea regionale di Avis Umbria a Spoleto, rappresenta un segnale di impegno da parte della comunità umbra nel garantire un sostegno vitale ai pazienti e un futuro più luminoso per tutti.

Donazioni di sangue in Umbria: numeri più che positivi per la regione

Le donazioni totali nel 2023 Umbria sono state 39.322, con un aumento del 2,93% rispetto all’anno precedente (38.202). Questi numeri si avvicinano quasi a quelli registrati nel 2017, quando furono contabilizzate 39.519 donazioni. In particolare, la provincia di Perugia ha migliorato addirittura il dato di quell’anno.

L’assemblea di Avis Umbria è stata un’occasione importante per fare il punto sulla situazione delle donazioni di sangue nella regione, soprattutto in occasione del settantesimo anniversario della fondazione della sezione comunale di Spoleto.

Tra i presenti all’assemblea vi erano Enrico Marconi, presidente regionale di Avis Umbria, Roberto Bastianelli, presidente Avis comunale di Spoleto, la dottoressa Marta Micheli, responsabile del SIT Usl Umbria 2, il sindaco di Spoleto Andrea Sisti e i consiglieri di Avis nazionale Francesco Bassini ed Egidio Conte.

Il presidente regionale di Avis Umbria, Enrico Marconi, ha commentato i dati positivi, evidenziando l’inversione del trend di decrescita delle donazioni che si era registrato negli anni precedenti fino al 2020. L’unico neo riguarda la raccolta del plasma. Sebbene le donazioni di plasma siano aumentate del 18,5% nel 2023 rispetto all’anno precedente (+443 donazioni), non sono ancora sufficienti a soddisfare i fabbisogni della regione. 

Marconi ha evidenziato dunque la necessità di migliorare il sistema trasfusionale pubblico per favorire la raccolta di plasma presso i punti di raccolta fissi periferici, individuando in particolare quelli di Assisi, Castiglione del Lago e della Media Valle del Tevere come aree con un potenziale significativo di donatori.

Donazioni di sangue in tutta Italia: gli ultimi dati raccolti

Stando ai dati forniti dal Ministero della Salute i cui dati raccolti si arrestano al 2022, il numero di donatori si attesta intorno ai 1,66 milioni, di cui 1,38 milioni sono donatori periodici e circa 284mila si sono avvicinati per la prima volta a questa nobile pratica.

Con un’incidenza sulla popolazione di circa 5 donazioni ogni cento abitanti, il flusso costante di sangue proveniente dai generosi donatori italiani permette di effettuare, in media, 5 donazioni ogni minuto. Questo consente di trasfondere 1.750 pazienti al giorno e di trattare migliaia di persone con medicinali plasmaderivati. Si tratta senza dubbio di un risultato importante per la comunità.

Nel corso del 2022, il numero di donatori è aumentato, raggiungendo la cifra di 1.660.227, seppur ancora in calo rispetto agli anni pre-COVID. Il 91% di questi donatori è rappresentato da coloro che sono iscritti alle associazioni di volontariato. Nonostante l’aumento complessivo dei donatori, il numero di nuovi donatori, stando ai dati forniti dal Ministero, è leggermente diminuito rispetto al 2019.

Le donne hanno giocato un ruolo significativo nel panorama delle donazioni di sangue, rappresentando il 33% del totale dei donatori, con 126.563 nuove donatrici nel corso del 2022.

Nello stesso anno, sono state effettuate 2.982.624 donazioni, di cui 427mila in aferesi, una procedura che consente di donare solo alcune parti del sangue, come il plasma e le piastrine. Nonostante il numero di donazioni sia aumentato, il numero di pazienti trasfusi è leggermente diminuito rispetto all’anno precedente, attestandosi a circa 639mila.

Il plasma, una risorsa vitale per numerosi trattamenti medici, ha registrato una leggera diminuzione nel 2022, con un totale di 843mila chilogrammi conferiti alle aziende che lavorano su questa importante risorsa.

Quanto pagano per la donazione del sangue?

La donazione di sangue avviene senza alcuna forma di pagamento e non può essere compensata in nessun modo. La legislazione italiana, nello specifico l’articolo 22 della legge 219/2005, vieta esplicitamente la donazione retribuita.