Un bilancio in chiaroscuro, quello tracciato da Avis Umbria in occasione della 57ª Assemblea regionale, svoltasi ad Assisi domenica 13 aprile. Un’occasione per fare il punto sui numeri della donazione in regione e sulle sfide ancora aperte. Presenti il presidente regionale Enrico Marconi, il vicepresidente vicario di Avis Nazionale Fausto Aguzzoni, i presidenti provinciali di Perugia, Andrea Marchini, e di Terni, Leonardo Mariani, insieme ai rappresentanti delle Avis comunali e di base.
Il quadro tracciato dall’associazione restituisce un’immagine incoraggiante sotto il profilo delle donazioni di sangue intero, ma con una persistente difficoltà nella raccolta di plasma, elemento essenziale per la produzione di farmaci salvavita.
"Quest'anno periamo di consolidare le donazioni del 2024 – ha precisato Marconi – e aumentare sensibilmente le donazioni di plasma, che nonostante siano cresciute di circa il 18% (+424), e quindi del 36,5% in due anni, non sono state sufficienti per garantire i fabbisogni della nostra regione”.
Nel 2024 sono state effettuate 36.540 donazioni di sangue intero e 3.414 donazioni in aferesi, a fronte di 4.340 sospensioni temporanee (pari al 9,6% degli accessi) e 977 sospensioni definitive (2,1%). Complessivamente, le donazioni sono salite a 39.953, con un incremento dell’1,61% rispetto al 2023 (39.322) e un dato superiore anche a quello del 2017 (39.519), trainato in particolare dalla provincia di Perugia.
Diversa la tendenza per i primi mesi del 2025, dove si registra una diminuzione delle donazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tra i principali fattori, le forti sindromi influenzali che hanno colpito molti donatori.
Nel 2024, i donatori attivi sono stati 30.163, in crescita rispetto ai 29.473 del 2023 (+2,3%). Gli associati complessivi – inclusi volontari e collaboratori – sono saliti a 31.034, con un incremento del 2,2%. Da segnalare un positivo ringiovanimento della base donatori, con un ricambio del 12,1%: 3.637 i nuovi iscritti, a fronte di 2.971 cancellazioni.
L'analisi territoriale conferma la buona performance della provincia di Perugia, dove i donatori sono aumentati di 724 unità, mentre a Terni si rileva una lieve flessione, con 34 donatori in meno rispetto all’anno precedente.
"Il 2024 – ha aggiunto Marconi – si è distinto per periodi con scorte in aumento delle unità di globuli rossi, a volte anche in sovrabbondanza, ma ciò non è tanto conseguenza di un grande aumento delle donazioni, quanto del decremento dell’utilizzo delle unità”.
Un dato, questo, legato anche alla diminuzione degli interventi chirurgici nella regione, dovuta a un saldo negativo nella mobilità sanitaria umbra – stimato in 30-40 milioni di euro nel biennio 2023-2024 – a causa di un crescente numero di ricoveri e prestazioni specialistiche fuori regione.
Sul fronte plasma, i dati restano al di sotto delle attese: nel 2024 sono state effettuate 3.378 plasmaferesi e 36 aferesi, per un totale di 11.252 chilogrammi raccolti, con un incremento del 3,6% rispetto al 2023. Tuttavia, per centrare gli obiettivi regionali, sarebbero stati necessari almeno 11.540 kg.
Per il 2025, l’obiettivo è fissato a 12.000 chilogrammi, un traguardo ambizioso ma imprescindibile per garantire l’autosufficienza.
Sul versante dell’organizzazione sanitaria, Avis Umbria registra progressi importanti, come il rinnovo delle convenzioni, l’insediamento del Centro regionale sangue e l’imminente attivazione della Officina unica per la lavorazione del sangue. In arrivo anche nuovi separatori per aferesi e conta globuli.
Non mancano , tuttavia, le criticità, come sottolineato da Marconi: “Si riscontrano problematiche legate alla carenza di personale medico per l’ASL Umbria 2 e infermieristico per l’ASL Umbria 1. C’è bisogno di ristrutturare il servizio trasfusionale con la realizzazione di un dipartimento unico regionale”.
Un'ulteriore speranza è riposta nella nuova infrastruttura digitale regionale, che dovrebbe rendere più efficiente la gestione del sistema trasfusionale e superare i limiti dell’attuale rete informatica.