Domenica 5 maggio si celebrerà la Giornata Nazionale dell’8xmille alla Chiesa cattolica. In tutte le circa 25.500 parrocchie italiane, i fedeli saranno invitati a ricordare che il sostegno economico alla Chiesa dipende da loro e che la firma per destinare l’8xmille del gettito Irpef è fondamentale.

Più di 243 milioni di euro destinati per opere di beneficenza

Sono stati stanziati 403 milioni di euro per il sostentamento di oltre 32mila sacerdoti e 352 milioni di euro per le esigenze di culto e pastorale. Sono comprese la tutela dei beni culturali ed ecclesiastici e interventi di restauro per preservare l’arte e la fede per le generazioni future, sostenendo anche l’economia e il turismo locali. Nel 2023 sono stati destinati più di 243 milioni di euro per opere di beneficenza.

Le dichiarazioni del Monsignor Ivan Maffeis, arcivescovo di Perugia e Presidente del Comitato per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Cattolica:

“Una comunità cresce ed è viva quando può contare sul contributo di ciascuno. La corresponsabilità passa anche dalla firma sulla dichiarazione dei redditi, che esprime appartenenza, fraternità effettiva e condivisione. Grazie ai fondi 8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica – aggiunge – i territori delle diocesi e delle parrocchie che sono in Italia possono far tesoro di risorse che vanno a beneficio di tutti, indistintamente. Gli interventi spaziano dalle iniziative di accoglienza e solidarietà delle Caritas alle strutture educative, sportive e formative dei nostri Oratori; dagli interventi di restauro e valorizzazione delle nostre chiese al sostegno della missione dei sacerdoti”.

Proprio grazie alle libere scelte dei cittadini ogni anno la Chiesa può contare su risorse che vengono utilizzate, nel rispetto della legge, per tre finalità:

  • le esigenze di culto e di pastorale della popolazione.
  • Il sostentamento del clero.
  • Gli interventi caritativi in Italia e nel Terzo Mondo.


8xmille: un contributo per il bene comune

L’otto per mille, è una parte dell’imposta sui redditi soggetti a IRPEF che viene distribuita dallo Stato italiano. La distribuzione varia in base alle scelte fatte nelle dichiarazioni dei redditi, tra lo Stato stesso e le confessioni religiose che hanno firmato un accordo. Attualmente, sono dodici le confessioni religiose coinvolte. Questa misura è stata introdotta dall’articolo 47 della legge numero 222 il 20 maggio 1985, durante il governo Craxi I, in seguito all’Accordo di Villa Madama del 1984 tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede, che rappresenta la Chiesa cattolica. La norma stabilisce i settori in cui i beneficiari dell’otto per mille possono utilizzare i fondi ricevuti.

Il funzionamento dell’8×1000 è piuttosto semplice: ogni contribuente italiano può destinare l’8 per mille del proprio reddito a una delle opzioni disponibili. Questa scelta avviene compilando l’apposita sezione nella dichiarazione dei redditi, senza alcun costo aggiuntivo per il contribuente.

I fondi raccolti tramite l’8×1000 vengono poi distribuiti alle diverse entità beneficiarie in base alle scelte dei contribuenti. Le organizzazioni religiose ricevono una quota prefissata, mentre il resto viene destinato a organizzazioni senza scopo di lucro.

Ha avuto un impatto significativo sul finanziamento di molte realtà sociali, culturali e sanitarie in Italia. Grazie a questo meccanismo, molte organizzazioni non profit hanno potuto continuare le proprie attività e offrire servizi essenziali alla comunità.

Il finanziamento derivante dall’8×1000 ha svolto un ruolo cruciale nel sostenere la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico nel paese. Ha contribuito alla crescita e all’innovazione in settori chiave come la medicina, l’ingegneria e le scienze naturali.