“Con lo stop all’installazione degli impianti fotovoltaici a terra nei terreni a uso agricolo, il Governo ha certificato, ancora una volta, la sua totale incapacità di compiere scelte lungimiranti” è quanto dichiara Stefano Bandecchi, segretario nazionale di Alternativa Popolare e sindaco di Terni, sull’approvazione del decreto legge Agricoltura del Governo Meloni, approvato in Consiglio dei ministri lo scorso lunedì 6 maggio.

Dl Agricoltura, Bandecchi (Ap): “La norma sul fotovoltaico è una dannosa marchetta”

Per il segretario nazionale di Alternativa Popolare e sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, il decreto legge Agricoltura approvato dal Governo di Giorgia Meloni introduce importanti limitazioni alla diffusione degli impianti fotovoltaici a terra nei terreni agricoli.

Secondo Bandecchi, “la norma approvata è l’ennesima follia di questo Esecutivo che, pur raccattare il voto di qualche lobby, sceglie deliberatamente di ostacolare lo sviluppo del Paese introducendo limiti su un settore cruciale quale quello dello sviluppo energetico sostenibile”.

Il segretario nazionale di Alleanza Popolare spiega in una nota che Bloccando la diffusione del fotovoltaico e aumentando i costi per l’agri-fotovoltaico il Governo sta penalizzando non solo gli agricoltori, che attraverso l’installazione di pannelli possono ottenere introiti aggiuntivi fondamentali per il mantenimento e lo sviluppo delle loro attività, ma anche i cittadini italiani – che pagano con le loro tasche queste scelte scellerate – e in ultimo l’ambiente”.

Il giudizio di Stefano Bandecchi sul decreto legge Agricoltura, pertanto, è durissimo: “Se non ci fosse da piangere mi verrebbe da ridere. Ma come è possibile operare scelte così miopi? La malafede di questa norma è evidente, tanto che, sono sicuro, una volta passate le elezioni europee il Governo tornerà magicamente indietro annullando questa dannosa marchetta.”

“Nel frattempo, tuttavia – ci tiene a puntualizzare, ancora, il sindaco di Terni – il Paese avrà perso altro tempo nella strada dello sviluppo sostenibile per garantire alla premier qualche voto in più”.

Dl Agricoltura, fotovoltaico: la visione del Governo Meloni

Il Consiglio dei ministri, lo scorso lunedì 6 maggio, ha approvato il decreto legge “Disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale” che ha, in particolare modo, coinvolto i ministri Francesco Lollobrigida (Fratelli d’Italia) con delega ad Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, e Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia) competente in materia di Ambiente e Sicurezza energetica.

“Si tratta – è la spiegazione del ministro Lollobrigida in conferenza stampa – di un decreto straordinario che mette il mondo dell’agricoltura e della pesca al centro delle politiche dell’UE e che comprende molte iniziative, a partire dalla revisione della Politica agricola comune (PAC), per garantire il reddito agli agricoltori e per rispondere a una serie di emergenze che sono emerse in questi mesi”.

Tra i punti chiave del testo, il decreto legge regolamenta in modo stringente l’uso dei pannelli fotovoltaici in terreni agricoli, ponendo come priorità la produzione agricola. “La visione del Governo Meloni – così sintetizza il ministro – è che la produzione energetica deve essere compatibile e non in conflitto con quella agricola, riflettendo un approccio di sostenibilità e integrazione“.

Per il ministro Lollobrigida, quindi, l’obiettivo della nuova norma è quello di porre fine all’installazione selvaggia dei pannelli fotovoltaici a terra, limitando il divieto ai terreni produttivi che non devono essere sottratti all’agricoltura.

“Sarà possibile installare i pannelli, per esempio, nelle ex cave e miniere, nelle aree in concessione alle ferrovie dello stato o in quelle vicine alle autostrade e nelle aree interne a impianti industriali – spiega Lollobrigida – Sì anche agli impianti agrivoltaici con i pannelli sollevati da terra”.

Inoltre – rassicura Lollobrigida – il Decreto non intende mettere in discussione i progetti finanziati dal Pnrr o quelli per i quali sia già stata presentata istanza di realizzazione”.