La città di Terni è stata teatro di un evento di grande rilevanza sociale in materia di disturbi alimentari, in occasione della Maratona del Circolo dell’Acciaio. La Fondazione Cotarella, con la Dottoressa Giulia Micozzi in prima linea, ha collaborato con l’Ospedale di Terni, rappresentato dalla Dottoressa Ilenia Grandone, medico della SC Universitaria Endocrinologia Andrologia Malattie del Metabolismo e Presidente regionale ADI. Insieme, hanno guidato un’iniziativa rivolta alla sensibilizzazione sui disturbi alimentari, affiancati da un team di esperti, per portare il tema al centro dell’attenzione pubblica.

Disturbi alimentari, la collaborazione tra istituzioni e operatori sanitari

Nel corso dell’incontro è emersa con forza la necessità di creare un legame tra istituzioni e strutture sanitarie per affrontare i disturbi alimentari, che sono ormai un problema sempre più complesso e diffuso. La Dottoressa Grandone ha spiegato chiaramente come sia fondamentale “collaborare e scambiare competenze tra medici, psicologi, nutrizionisti e operatori sociali” per offrire ai pazienti il miglior supporto possibile. I disturbi come anoressia, bulimia e quelli legati all’alimentazione incontrollata non colpiscono solo chi ne soffre, ma impattano profondamente anche le famiglie, spesso lasciate a gestire situazioni emotivamente molto pesanti.

La Fondazione Cotarella, da sempre impegnata nella promozione del benessere alimentare, ha sottolineato l’importanza della prevenzione, specialmente tra le nuove generazioni. La Dottoressa Giulia Micozzi ha illustrato come la Fondazione si impegni con progetti come “Giovani in gioco” per collaborare con scuole e associazioni al fine di diffondere una maggiore consapevolezza su una corretta alimentazione e un rapporto sano con il proprio corpo. “L’obiettivo è educare i giovani a una corretta alimentazione per prevenire i disturbi alimentari e sensibilizzare le nuove generazioni alla salute e al rispetto del proprio corpo”, ha detto Micozzi, evidenziando la necessità di partire dall’educazione per contrastare il fenomeno.

L’evento ha rappresentato anche un’occasione per rafforzare i legami tra la Fondazione e l’Ospedale di Terni, che con la sua Struttura di Diabetologia e Nutrizione si pone come punto di riferimento nel territorio per la cura e la prevenzione dei disturbi legati all’alimentazione.

Il ruolo delle istituzioni locali e il coinvolgimento della comunità

Non è mancato il supporto delle istituzioni locali, con gli assessori Michela Bordoni e Viviana Altamura in prima fila per sostenere l’iniziativa. La loro presenza ha confermato l’importanza di eventi come la Maratona del Circolo dell’Acciaio, capaci di unire sport, salute e sensibilizzazione. “Il loro impegno ha permesso di creare una giornata di sport e riflessione, che ha coinvolto l’intera comunità locale”, hanno dichiarato gli organizzatori, evidenziando il ruolo cruciale dell’amministrazione comunale e dell’Associazione Amatori Podistica Terni, che ha contribuito alla realizzazione dell’evento.

Durante la maratona, i volontari dell’ADI Umbria, guidati dalla Dottoressa Ilenia Grandone, sono stati presenti per affiancare la Fondazione Cotarella nella sensibilizzazione sui disturbi alimentari e sull’obesità. La Dottoressa Grandone, Presidente regionale ADI, ha ribadito come l’iniziativa faccia parte di una serie di eventi mirati alla sensibilizzazione, “nell’impegno costante alla sensibilizzazione e alla cura delle patologie connesse alla nutrizione”. La collaborazione tra diverse figure professionali è, secondo Grandone, essenziale per rafforzare percorsi di cura che mettano il paziente al centro e offrano risposte concrete.

L’assessore Bordoni: “Vogliamo che si crei un avvicinamento tra le persone”

L’assessore Michela Bordoni ha espresso il suo sostegno all’iniziativa, sottolineando quanto i temi dell’alimentazione e dei disturbi connessi siano prioritari per l’amministrazione: “Dare risalto alla Fondazione Cotarella e all’intervento dell’Ospedale di Terni è importante, poiché l’alimentazione, l’obesità e i disturbi collegati sono rilevanti per ragazzi, donne, uomini, insomma per tutti coloro che affrontano difficoltà nel gestire la propria alimentazione. Sono piccoli segnali che stiamo cercando di inserire in ogni evento possibile, affinché si crei un mutuo aiuto e un avvicinamento tra le persone. Con queste associazioni stiamo promuovendo le loro attività e, in particolare, collaborando con l’Ospedale di Terni. Come amministrazione, vogliamo che questi progetti, legati ai disturbi alimentari, siano al centro di ogni iniziativa, in modo che chiunque possa partecipare senza timori e sensibilizzarsi sulla corretta alimentazione”.

Una settimana che ha coinvolto più di 200 pazienti

La Dottoressa Ilenia Grandone ha riportato ai microfoni di Tag24Umbria un bilancio della settimana di eventi organizzati dall’ADI Umbria, mettendo in evidenza l’importanza di sensibilizzare il pubblico su temi legati all’alimentazione: “Si è conclusa ieri una settimana di iniziative promosse dall’ADI, ossia l’Associazione dietetica italiana Umbria, e dedicate alla sensibilizzazione di un tema complesso e di grande interesse pubblico, qual è quello della prevenzione e della cura delle patologie correlate all’alimentazione e alla nutrizione”.

Ha poi sottolineato come, nonostante l’apparente conoscenza diffusa su questi argomenti, “questo è un tema su cui tutti pensano di essere sufficientemente informati, ma che in realtà è spesso affrontato da persone non competenti”, il che genera una scarsa consapevolezza e, in alcuni casi, “un senso di abbandono”.

La settimana ha visto una partecipazione massiccia, con “più di 200 pazienti di tutte le età e almeno 100 operatori sanitari, tra cui medici, psicologi, infermieri e dietisti, coinvolti in una sola settimana a Terni e in qualche modo in tutta l’Umbria”. Le iniziative, che hanno compreso Open Day, passeggiate per l’Obesity Day, convegni e laboratori artistici, sono state pensate per aiutare i pazienti a capire “dove, quando e a chi rivolgersi per ricevere con professionalità adeguata un percorso di cura sicuramente personalizzato e dedicato al paziente”.