Le discariche umbre affrontano un momento critico: Belladanza e Le Crete si trovano a gestire quantitativi straordinari di rifiuti speciali, con una notevole quota proveniente da altre regioni. Davanti a questa situazione atipica, l’Auri ha avviato accertamenti per comprendere le ragioni di questo incremento.
I numeri sorprendenti dalle discariche umbre
Nel terzo trimestre del 2024, le quantità di rifiuti smaltiti hanno superato ogni aspettativa. Gli impianti di Belladanza e Le Crete hanno visto un incremento esponenziale di rifiuti speciali extra-regionali, descritti come un evento anomalo mai registrato in passato.
Auri ha scelto di posticipare la programmazione dei flussi di smaltimento nei tre impianti regionali fino al 31 maggio 2025. Il consiglio direttivo, diviso tra consensi e dissensi politici, ha deciso di approfondire la questione attraverso una serie di verifiche. Intanto, le discariche si preparano a rispondere alle richieste di chiarimento già avviate.
I gestori degli impianti hanno avanzato proposte per una capacità complessiva di smaltimento di quasi 280 mila tonnellate annue. La ripartizione prevede circa 93 mila tonnellate destinate a rifiuti speciali extra-regionali, mentre il resto riguarda i rifiuti urbani regionali. Un equilibrio delicato che richiede una pianificazione attenta.
Reazioni delle istituzioni locali
La Regione Umbria e l’Arpa sono impegnate a verificare l’origine e la gestione dei flussi di rifiuti. Da Belladanza sono già arrivate risposte dettagliate, ma il dibattito rimane aperto. Le autorità stanno valutando interventi per ottimizzare il sistema e prevenire situazioni simili in futuro.
Discariche, confronto istituzionale a Palazzo Donini
Nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso la Sala Fiume di Palazzo Donini, l’assessore regionale all’Ambiente, Thomas De Luca, e Andrea Sisti, presidente dell’Autorità Umbra Rifiuti e Idrico (AURI) nonché sindaco di Spoleto, hanno discusso le problematiche legate ai conferimenti straordinari nei siti di Belladanza, Borgogiglione e Le Crete.
Durante l’incontro, è stato evidenziato come nei primi tre trimestri del 2024 i flussi di rifiuti speciali provenienti da altre regioni abbiano subito un incremento significativo rispetto alle serie storiche degli anni precedenti.
De Luca ha dichiarato: “Rispetto al Piano regionale dei rifiuti approvato dall’Assemblea legislativa nel 2023, che prevedeva un conferimento nelle discariche di 180mila tonnellate, una delibera di AURI del dicembre del 2023, disattendendo questa previsione, ne concedeva 220mila. A seguito di questa statuizione, si è registrato un aumento significativo dei conferimenti in discarica di rifiuti speciali provenienti da altre regioni, pure in costanza di un pressoché immutato quadro nel sistema di raccolta differenziata effettuata dai Comuni. Abbiamo quindi deciso di riprendere il controllo della situazione, con l’obiettivo di riallineare i conferimenti con quanto stabilito dal Piano regionale dei rifiuti, allo scopo di garantire la capacità residua delle nostre discariche e mantenere stabile e sostenibile l’intero ciclo di smaltimento dei rifiuti. Tutto ciò con l’obiettivo di tutelare l’interesse dei nostri concittadini ad avere un sistema corretto e trasparente di gestione dei rifiuti e tenere sotto controllo le tariffe della TARI”.
Obiettivi per il 2025
Andrea Sisti ha aggiunto ulteriori dettagli sulle misure che verranno adottate per affrontare la situazione: “Come AURI vogliamo fare in modo di riportare i dati del conferimento in discarica nell’alveo di quanto previsto dal Piano approvato dall’Assemblea legislativa regionale, tra l’altro disatteso anche da una delibera della Giunta regionale nel luglio del 2024, facendo in modo che, nel giro di due annualità, i conferimenti maggiori di quest’anno vengano compensati da una minore quantità nel corso del 2025 e 2026″.
I gestori degli impianti hanno avanzato proposte per una capacità complessiva di smaltimento di quasi 280 mila tonnellate annue. La ripartizione prevede circa 93 mila tonnellate destinate a rifiuti speciali extra-regionali, mentre il resto riguarda i rifiuti urbani regionali. Un equilibrio delicato che richiede una pianificazione attenta.
Per quest’anno, si prevede che le discariche umbre gestiranno circa 180 mila tonnellate di rifiuti urbani regionali. Tuttavia, l’impatto di eventuali incrementi è una variabile che potrebbe complicare la situazione. Si punta a migliorare la raccolta differenziata per limitare i volumi destinati agli impianti. Gli amministratori locali, con l’assessore all’Ambiente e il presidente dell’Auri, stanno lavorando a soluzioni condivise.