Un normale volo di poco meno di un’ora si è trasformato in un incubo per decine di viaggiatori. Il volo FR 01511 della compagnia Ryanair, partito da Cagliari alle 9:55 e diretto all’aeroporto “San Francesco d’Assisi” di Perugia, è stato infatti dirottato su Ancona, dove è atterrato soltanto alle 11:40. Il motivo? La fitta nebbia che avvolgeva il capoluogo umbro e che ha reso impossibile ogni tentativo di atterraggio in sicurezza.
Quello che sarebbe dovuto essere un collegamento rapido tra Sardegna e Umbria si è così trasformato in un viaggio di quasi cinque ore, tra disagi, proteste e attese snervanti.
Come riportato dall’Ansa, uno dei passeggeri ha raccontato l’odissea vissuta a bordo: "Abbiamo volato per circa mezz’ora su Perugia poi ci hanno detto che, a causa della nebbia, saremmo atterrati ad Ancona. Una volta arrivati lì, i bus che ci avrebbero dovuto portare a Perugia non erano ancora disponibili e solo dopo diverse ore, poco dopo le 14, ci hanno fatto salire su tre mezzi: un’organizzazione da rivedere. Arriveremo a destinazione dopo 5 ore di viaggio complessivo tra aereo e bus".
Una testimonianza che ben riassume il clima di frustrazione che si è diffuso tra i viaggiatori, molti dei quali diretti a Perugia per motivi di lavoro o studio. Alcuni passeggeri hanno segnalato la mancanza di comunicazioni tempestive e la scarsa assistenza a terra, mentre altri hanno lamentato ritardi nella gestione dei trasferimenti.
Negli ultimi anni, nonostante l’ammodernamento delle infrastrutture e l’introduzione di nuove tecnologie di assistenza alla navigazione, gli episodi di dirottamenti o cancellazioni per nebbia non sono mancati. Quello di oggi riaccende il dibattito sulla necessità di ulteriori investimenti per potenziare la sicurezza operativa e la capacità di atterraggio strumentale, così da evitare disagi a passeggeri e compagnie.
Pochi giorni fa, l’aeroporto internazionale dell’Umbria è stato teatro di un altro episodio di cronaca, stavolta di natura giudiziaria. Gli agenti della Polizia di frontiera hanno infatti arrestato un uomo di 33 anni, di nazionalità iraniana, con l’accusa di falsificazione e uso di documenti falsi oltre che di ricettazione.
Durante i controlli di sicurezza nell’area check-in, destinati ai passeggeri in partenza per Londra-Stansted, gli operatori hanno notato che il viaggiatore esibiva un passaporto sospetto, apparentemente rilasciato dalle autorità greche. Le verifiche successive hanno rivelato che il documento risultava segnalato come smarrito, e che presentava diverse incongruenze nei dati anagrafici e negli elementi di sicurezza.
La perquisizione personale ha permesso agli agenti di scoprire anche una patente di guida falsificata, riportante le stesse generalità del passaporto. L’uomo è stato arrestato e accompagnato in Questura, mentre i documenti sono stati sequestrati. L’arresto è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari, che ha disposto ulteriori accertamenti per verificare l’eventuale coinvolgimento del 33enne in una rete più ampia di traffici di documenti falsi.
L’aeroporto di Perugia, oggi intitolato a San Francesco d’Assisi, ha una storia lunga e significativa. Inaugurato nel 1938, il campo di aviazione di Sant’Egidio divenne durante la Seconda guerra mondiale una base strategica per l’Aeronautica repubblicana e per i reparti tedeschi.
Situato a circa 12 chilometri da Perugia, lo scalo disponeva originariamente di una pista di 1.000 metri, orientata in direzione sud-nord-ovest. Dopo la guerra, l’aeroporto è stato progressivamente convertito a uso civile e, dal 2011, ha subito una radicale trasformazione architettonica grazie al progetto firmato da Gae Aulenti, con la costruzione di una nuova aerostazione e di moderni servizi al passeggero.
Nel 2011 l’Enac ha ufficializzato la denominazione “Aeroporto Internazionale dell’Umbria - Perugia San Francesco d’Assisi”, riconoscendo il ruolo regionale dello scalo, gestito dalla società SASE (Società di gestione dell’Aeroporto dell’Umbria). Nel 2014 la concessione ventennale è stata confermata dai Ministeri dell’Economia e dei Trasporti, mentre l’anno successivo la Conferenza Stato-Regioni ha inserito l’aeroporto nella lista degli scali di interesse nazionale.
La struttura, profondamente rinnovata in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, è stata oggetto di investimenti per oltre 42 milioni di euro, destinati alla costruzione del nuovo terminal passeggeri, di una caserma dei Vigili del Fuoco e all’ampliamento delle aree di parcheggio. La pista principale, lunga 2.299 metri e larga 45, è conforme agli standard internazionali e consente l’atterraggio anche di aeromobili come i Boeing 737-800 di Ryanair. Oggi l’aeroporto di Perugia rappresenta l’unico scalo umbro per voli di linea passeggeri e serve oltre 500.000 utenti l’anno, con collegamenti diretti verso le principali città italiane ed europee.