Il Comune di Terni si prepara a rioganizzare la macchina comunale dell’ente, nominando due nuovi dirigenti, ma la decisione non piace al CSA. Palazzo Spada ribatte che sta cercando di rispondere alle esigenze più stringenti emerse negli ultimi mesi. La necessità di affrontare con una “macrostruttura” più efficiente e proattiva alle sollecitazioni che arrivano dal territorio, ha convinto, infatti, il sindaco Bandecchi – che ha tenuto per sè le deleghe a personale e organizzazione – a utilizzare i due slot ancora rimasti per individuare due dirigenti.
Si tratta di una facoltà che il TUEL, il testo unico degli enti locali, per la copertura dei posti di responsabili dei servizi o degli uffici mediante contratto a tempo determinato. Per Palazzo Spada ci sono a disposizione, appunto, tre posti massimo (uno dei quali già occupato) per l’attribuzione di qualifiche dirigenziali o di alta specializzazione. Verranno così istituite due nuove direzioni previa selezione pubblica per valutare il possesso di comprovata esperienza pluriennale e specifica professionalità. Si tratta di una direzione dedicata a manutenzioni, viabilità e decoro urbano e del ritorno di quella che si occupa di commercio, attività produttive, SUAP.
E l’approdo in trattativa sindacale della riforma in corso, ha aperto la strada a un serrato dibattito tra il CSA (l’organizzazione sindacale più rappresentativa a Palazzo Spada) e il vicesindaco Corridore.
Nomina nuovi dirigenti, per il CSA “disorienta i dipendenti del Comune”. Corridore: “Funzionale agli obiettivi dell’ente”
Ad accendere le polveri è stato un comunicato del CSA sui nuovi dirigenti in Comune. Una nota che ha fatto seguito alla trattativa condotta col Comune sulle progressioni orizzontali e verticali (gli aumenti e le promozioni, ndr).
“Anche se sono scelte politiche – scrive il sindacato dei dipendenti comunali – nella trattativa abbiamo fatto presente il fatto che non è possibile cambiare macro struttura dell’Ente continuamente. È bene riflettere su questo elemento, per non generare tensioni inutili tra i lavoratori nell’interesse della nostra città“.
“Immediata la risposta del vicesindaco, Riccardo Corridore, che ha sottolineato come le risorse umane del comune di Terni devono essere utilizzate al meglio. Per rispondere in maniera rapida ed efficace alle esigenze dei cittadini.
“Le scelte operate dall’amministrazione Bandecchi – afferma Corridore – sono dettate dalla volontà di trovare gli assetti migliori. Affinché ci sia la massima operatività nel servire la comunità. L’amministrazione comunale ha tutto il diritto e il dovere di apportare modifiche eaggiustamenti. rimuovendo eventuali criticità in un’ottica di raggiungimento degli obiettivi“.
Palazzo Spada rivendica, dunque, la propria capacità di intervenire in tempi rapidi, valorizzando tutte quelle risorse utili a fornire contributi e apporti significativi. Senza alcun pregiudizio o valutazione di parte, assicura il vicesindaco.
“Il modello organizzativo dell’Ente non va inteso come un monolite immodificabile – conclude Corridore – ma come una struttura flessibile, capace di adeguarsi celermente alle esigenze delle famiglie e delle imprese ternane“.
Pre-intesa raggiunta sugli aumenti e sulle promozioni in deroga entro la fine dell’anno
Al di là della polemica, il Comune porta comunque a casa la pre-intesa dell’accordo tra RSU e organizzazioni sindacali per le progressioni economiche. La delegazione trattante di parte pubblica hanno raggiunto l’accordo per gli aumenti all’interno delle aree con decorrenza primo gennaio 2024. La partecipazione alla selezione interessa tutte le categorie di lavoratori presenti a Palazzo Spada che hanno i requisiti previsti dal contratto integrativo vigente. L’accordo fa parte di un piano di progressioni pluriennali che era stato voluto dall’assemblea dei lavoratori in applicazione del nuovo contratto Nazionale e integrativo. L’accordo con le risorse definitive (è stato chiesto un incremento dalla RSU e dai sindacati) e il numero degli aventi diritto per area verrà definito il prossimo del 19 settembre.
Via libera anche alle progressioni verticali in deroga entro la fine di questo anno. Sarà, però, necessario un regolamento di attuazione. La bozza sarà discussa dalla delegazione pubblica con RSU e sindacati in una prossima riunione.
“Come CSA riteniamo che oltre alle progressioni verticali in deroga – dice ancora il sindacato nel suo comunicato – sia necessario programmare fin da subito anche quelle ordinarie entro i primi mesi del 2025“.