La lotta alle dipendenze non può essere delegata, ma condivisa. Alla VII Conferenza nazionale sulle dipendenze, svoltasi a Roma al Centro Congressi dell’Auditorium della Tecnica, la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha ribadito che “una sfida così complessa richiede l’impegno di tutti: istituzioni, operatori, famiglie e comunità”. Un messaggio forte, quello lanciato dal palco della principale assise italiana dedicata alle politiche sulle dipendenze, che sintetizza la visione di un’Umbria impegnata a costruire “un sistema integrato dove nessuno deve sentirsi solo”.
A seguire i lavori e a contribuire ai contenuti della due giorni, anche una delegazione della Comunità Incontro ETS, impegnata nei tavoli tematici su Governance e Gioco d’azzardo, temi centrali per il futuro delle politiche di prevenzione e reinserimento.

La Conferenza, organizzata dal Dipartimento per le politiche contro la droga e le altre dipendenze presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha visto la partecipazione delle più alte cariche dello Stato, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha definito la lotta alle dipendenze “una priorità dello Stato”.
Nel corso della seconda giornata, dedicata al confronto tra istituzioni e comunità, Proietti ha preso parte a tutte le sessioni del primo panel, portando l’esperienza dell’Umbria nel dibattito nazionale. “Abbiamo accolto con favore il pieno coinvolgimento delle Regioni – ha spiegato – perché solo attraverso la collaborazione interistituzionale si possono costruire percorsi omogenei e condivisi, evitando che i terreni comuni diventino terra di nessuno”.
Un passaggio chiave è stato dedicato alle misure alternative al carcere per le persone con dipendenze. “Siamo pronti a contribuire alla costruzione di percorsi di reinserimento e decongestionamento degli istituti penitenziari, basati sull’integrazione e la continuità terapeutica”, ha aggiunto la presidente.
La Proietti ha poi incontrato i ragazzi e gli operatori della Comunità Incontro di Amelia, salutando anche Angelica Tuccini, giovane protagonista di una campagna di sensibilizzazione contro le dipendenze.
La presidente ha richiamato l’urgenza di un approccio integrato tra salute mentale e dipendenze, sottolineando la crescente correlazione tra disagio psichico e comportamenti di dipendenza. “Oggi osserviamo bambini di 11 o 12 anni già coinvolti in situazioni di fragilità psichica e dipendenze comportamentali. È un fenomeno che deve interrogarci e spingerci a investire nella formazione: servono più neuropsichiatri infantili e più figure specializzate in grado di intervenire precocemente”.
In questa direzione va il nuovo piano sociosanitario regionale in corso di redazione, che prevede percorsi dedicati ai minori con disturbi mentali e dipendenze e valorizza lo strumento del budget di salute, integrando dimensione sanitaria e sociale.
Sulla governance del sistema, Proietti ha insistito sul valore della collaborazione tra pubblico e privato: “Dobbiamo valorizzare le persone, gli operatori, i professionisti che ogni giorno affrontano il problema delle dipendenze. Non servono tavoli di facciata, ma luoghi reali di confronto e coprogettazione”.
Infine, la presidente ha ribadito la necessità di innovare i modelli di presa in carico attraverso strumenti agili e partecipati. “Il fenomeno delle dipendenze cambia rapidamente e impone risposte altrettanto rapide. Stiamo lavorando su modelli misti di governance, che uniscano l’esperienza pubblica al contributo del privato sociale, in piena condivisione tra livelli regionali e ministeriali”.

Alla Conferenza, la Comunità Incontro ETS ha ribadito le proprie proposte: abbattimento delle barriere regionali che limitano la libertà di cura e possibilità di accesso diretto ai percorsi terapeutici attraverso le comunità. “Le Comunità terapeutiche italiane rappresentano un unicum a livello internazionale per la cura delle dipendenze - ha affermato Giampaolo Nicolasi, capo struttura - e oggi hanno finalmente potuto far sentire la propria voce”.
Il confronto ha avuto una forte dimensione operativa, con l’intervento del sottosegretario Alfredo Mantovano, che ha tracciato le linee guida delle future programmazioni, e la partecipazione dei ministri Piantedosi, Nordio, Calderone e Gemmato.
“La libertà e la salute delle persone devono restare al centro delle nostre politiche pubbliche” – ha concluso Proietti – “e la Regione Umbria continuerà a lavorare con determinazione per rafforzare la rete dei servizi, promuovere la prevenzione e costruire percorsi di vita alternativi alle dipendenze”.
La sfida è aperta: costruire un sistema nazionale coerente e integrato, capace di unire istituzioni, sanità e comunità, affinché la lotta alle dipendenze non resti un tema di emergenza, ma diventi una politica di libertà, salute e dignità per tutti.