20 May, 2025 - 09:09

Oltre 340mila euro per le dimissioni protette nei Comuni della provincia di Terni. Di cosa si tratta e chi può beneficiarne

Oltre 340mila euro per le dimissioni protette nei Comuni della provincia di Terni. Di cosa si tratta e chi può beneficiarne

Il rientro a casa dopo un ricovero è un passaggio delicato nella vita di ogni persona che può esserlo ancora di più nel caso di pazienti fragili. Per accompagnare il paziente nel percorso di recupero post ospedaliero, esistone le dimissioni protette, un servizio che garantisce la dimissione anticipata assistita e la prevenzione dell'ospedalizzazione.

La buona notizia è che per i Comuni della Provincia di Terni sono stati incrementati i fondi destinati a tali servizi. Sul piatto c'è una dotazione da circa 350mila euro (346.895) stanziati grazie al Pnrr nell'ambito della Missione 5 - Inclusione e Coesione.

Alla presentazione del progetto sono intervenuti l'assessora al Welfare del Comune di Terni Viviana Altamura, la dirigente dei Servizi sociali Donatella Accardo, Alessandra Ascani dello staff della direzione sanitaria del Santa Maria e il presidente della cooperativa sociale Actl Sandro Corsi.

Cosa sono le dimissioni protette

Le dimissioni protette rappresentano un insieme di servizi gratuiti che prevedono prestazioni ed interventi finalizzati al soddisfacimento dei bisogni essenziali della persona, garantendo al cittadino autonomia di vita nella propria abitazione e nel proprio ambiente familiare, qualora disponibile. 

Le dimissioni protette consistono cioè nell'attuare il passaggio programmato e concordato di un paziente dal ricovero in ospedale in un altro ambiente assistenziale, prevedendo un coordinamento tra il medico curante e i servizi sanitari del territorio. L'obiettivo delle dimissioni protette è quello di assicurare l'assistenza alla persona nel passaggio dalla fase ospedaliera a quella domiciliare con l'accesso alla rete dei servizi socio-sanitari. 

I vantaggi che derivano dalle dimissioni protette sono notevoli. Anzitutto c'è la possibilità per i pazienti e le loro famiglie di ricevere assistenza direttamente a casa, quindi in un ambiente familiare che consente di migliorare i livelli di autonomia. E poi c'è il fronte dell'integrazione dei vari servizi che garantisce una maggiore personalizzazione delle cure e dell'assistenza grazie alla presenza di una equipe multidisciplinare.

Chi può richiedere le dimissioni protette e come

Il servizio delle dimissioni protette potrà essere richiesto nei Comuni appartenenti alle Zone Sociali 10, 11, 12. Potranno beneficiarne cioè i residenti di Terni, Narni, Orvieto, Acquasparta, Allerona, Alviano, Amelia, Arrone, Attigliano, Avigliano Umbro, Baschi, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Calvi dell'Umbria, Fabro, Ferentillo, Ficulle, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Montecchio, Montefranco, Montegabbione, Monteleone d'Orvieto, Otricoli, Parrano, Penna in Teverina, Polino, Porano, San Gemini e Stroncone che si trovino in difficoltà per il rientro al proprio domicilio in seguito a ospedalizzazzione. 

Il servizio punta alla massima inclusività e pertanto non sono previsti requisiti di età o di reddito. Per farne richiesta ci si può rivolgere via email all'indirizzo dedicato:  [email protected]  mentre per richiedere ulteriori informazioni è possibile contattare le assistenti sociali degli Uffici della Cittadinanza ai seguenti numeri: 0744/469009 - 0744549386 - 0744549391. I servizi per le dimissioni protette termineranno il 30 marzo 2026.

Altamura: "Prediligere l'assistenza domiciliare"

L'assessora al Welfare del Comune di Terni, Viviana Altamura, ha spiegato come l'incremento dei fondi per le dimissioni protette rientri "nell'ottica di un sempre maggiore sostegno alle famiglie nell'accudire persone con fragilità dopo un ricovero".

In questo panorama l'assistenza domiciliare rappresenta un alleato essenziale. "L'assistenza nelle proprie case - ha rimarcato Altamura - è senza dubbio, una situazione da prediligere rispetto al ricovero in strutture residenziali per far sì che vengano mantenute le relazioni positive nel proprio ambiente di vita e, al contempo, alleggerire il sistema sanitario". 

"Vogliamo diffondere - ha concluso - la conoscenza di questo genere di servizi che sono una grande opportunità per tutti coloro che si trovano temporaneamente in condizioni di fragilità. Il punto di forza risiede proprio nella capacità di integrare la parte sanitaria e quella sociale con un accurato lavoro di equipe pianificando il percorso migliore per ciascuna situazione".

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Sara Costanzi
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