Aveva resistito al voto contrario in giunta sulla delibera dell’accordo relativo alla discarica AST, ma questa mattina Mascia Aniello, assessore all’ambiente della giunta Bandecchi al Comune di Terni, ha deciso di gettare la spugna. Ha dato le dimissioni, Mascia Aniello, con una lunga nota nella quale parla di ripetute aggressioni verbali da parte di un collega di giunta. Una situazione che, con tutta evidenza, è precipitata nelle ultime ore dopo settimane in cui nell’esecutivo di Palazzo Spada si sono fronteggiate due anime. Quella “dura e pura” sul versante della tutela ambientale e quella che cerca di mantenere insieme difesa della salute, sostenibilità e sviluppo economico.

E nella vicenda entra anche l’accusa di sessismo nei confronti del collega di giunta, del quale Aniello nella sua lunga nota, non fa il nome.

Le dimissioni dalla giunta Bandecchi di Mascia Aniello: aveva inventato i “Guerrieri del verde”

Ritengo non ci siano più le condizioni per andare avanti in Giunta a Terni“. È laconica ma anche tranchant la prima riga del comunicato dell’ormai ex assessore all’ambiente e al decoro urbano del Comune di Terni. Mascia Aniello. Era stata lei, durante la campagna elettorale, ad aver “inventato” i Guerrieri del verde. Aniello ha dato le dimissioni per le tensioni interne all’esecutivo sui temi dell’ambiente e del rapporto con le imprese. Culminate con la lite.
È la seconda brutale aggressione verbale che, puntualmente in assenza del sindaco, ho subito da parte di un collega assessore – afferma in una lunga nota -. Solo per aver fermamente reclamato il diritto alla salute per lavoratori e cittadini ternani. Ho voluto evitare fin qui strumentalizzazioni. Posticipando a oggi la necessaria decisione di dimettermi irrevocabilmente dall’esecutivo comunale. Senza peraltro aver mai ricevuto le scuse dell’interessato“.

E alle dimissioni di Aniello si aggiunge anche l’accusa di sessismo e machismo nei confronti dell’ex collega di giunta. Contribuendo a sommare al problema politico, anche la questione del galateo istituzionale e del rapporto uomo-donna in politica.

Reputo gravissimo – continua Anielloche un uomo, tanto più una personalità pubblica, perpetri simili forme di violenza per imporsi contro una donna. Questi episodi sono certamente parte dei quotidiani fenomeni di ordinaria follia machista che si registra tuttora in ogni ambiente. Professionale e non solo. A dispetto di tante battaglie, la parità resta una chimera. In questa società, una donna, anche con istruzione, cultura, esperienze equivalenti, deve ancora faticare il triplo solo per affermare un’idea. Per essere ascoltata, essere rispettata. Invece un uomo, per scontato diritto di genere e a prescindere dai titoli, magari grazie a toni violenti, riesce generalmente a prevalere. Io dico no“.

Tensioni in giunta sui dossier che mettono insieme ambiente, salute e industria a Terni

Nei giorni scorsi c’era stato un duro attacco di Italia Nostra alla giunta comunale. Al quale aveva risposto il vicesindaco Riccardo Corridore, spiegando le scelte politico-amministrative della giunta. E difendendo l’assessore allo sviluppo economico Sergio Cardinali. Nello stesso momento l’assessore all’ambiente Aniello pubblicava sul suo profilo Facebook (ora irraggiungibile)un lungo post nel quale campeggiava la foto di un’aula di Tribunale. E venivano annunciate iniziative giudiziarie contro l’AST di viale Brin. Poi in giunta comunale l’alterco che ha portato alla decisione, discussa giovedì col sindaco Bandecchi.

Non intendo far passare sotto silenzio e, quindi, avallare queste gravi prevaricazioni – continua la sua nota -. Perché se, nel merito, certe doverose battaglie per la legalità ormai proseguiranno senza sosta sul fronte giudiziario, nel metodo occorre che la nostra società evolva. Altrimenti, persino dinanzi alle idee più innovative, non avremo futuro. Sia chiaro che questo non è un passo indietro rispetto all’impegno civico sin qui assunto. È piuttosto un doppio passo avanti. Una umile testimonianza per l’emancipazione delle donne, sfida mai davvero vinta. E poi per la liberazione della città di Terni da un giogo opprimente, quello dell’enorme inquinamento siderurgico, mai sanzionato dalle autorità“.

La chiusura del comunicato di Aniello con un richiamo alle donne: “Dobbiamo essere più grandi di questi uomini”

La chiusura del comunicato dell’ex assessore all’ambiente del Comune di Terni è rivolta alle donne. “Alle molte, troppe donne che, quotidianamente, subiscono in rassegnato silenzio ignobili soprusi, piccoli e grandi – conclude il comunicato stampa -. Portandosi dentro – per tutta la vita – cicatrici tanto invisibili quanto profonde. E alle molte, troppe donne che, come me, con un bimbo in grembo subiscono sopraffazioni, voglio ricordare che noi siamo infinitamente più grandi di questi piccoli uomini. Che, senza educazione, senza vergogna, inaugurano panchine rosse di ipocrisia, partecipano a convegni, salgono in cattedra, professando rispetto solo a parole quel rispetto che viceversa dovrebbe rappresentare il minimo sindacale di ogni relazione umana“.