Un viaggio che è insieme fisico, spirituale e simbolico, un pellegrinaggio moderno capace di unire sport, musica e testimonianza di vita. È questo il cuore dell’impresa intrapresa da Andrea Devincenzi, atleta paralimpico, e Luca Frigeri, cantautore, che da lunedì stanno attraversando in bicicletta l’Italia lungo la Via di Francesco, itinerario che si intreccia con la storica Via Francigena e tocca alcuni dei luoghi più suggestivi e spiritualmente rilevanti della penisola.
Dopo giorni di marcia e incontri, oggi i due protagonisti faranno tappa a Gubbio, la città di pietra, per un momento di profonda intensità nella chiesa di Santa Maria della Vittorina, luogo simbolo della vita del Santo di Assisi e dell’incontro con il lupo.
“Vogliamo portare con noi un messaggio di speranza, pace e umanità”, dicono Devincenzi e Frigeri. “Questo viaggio è il nostro modo di seminare valori in un tempo che ha fame di significato”.
Il progetto è partito lunedì da Modena e si è concluso sabato a Roma, dopo oltre 600 chilometri percorsi in bicicletta, attraversando Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Lazio. La scelta della Via di Francesco non è casuale: si tratta di un cammino antico, immerso nella natura e nella spiritualità, che unisce La Verna, Gubbio, Assisi, Rieti e Roma, sulle orme del poverello di Assisi.
Lungo la strada, Devincenzi e Frigeri non si limitano a pedalare: incontrano comunità, parlano con i giovani, ascoltano storie e ne raccontano di proprie, offrendo un’esperienza di condivisione autentica.
Gubbio rappresenta una delle tappe più significative. Qui, nella chiesa di Santa Maria della Vittorina, luogo che la tradizione vuole teatro dell’incontro tra san Francesco e il lupo, si svolgerà un momento di riflessione e testimonianza, con la presenza di monsignor Luciano Paolucci Bedini, vescovo di Gubbio e Città di Castello.
“Gubbio ci parla di riconciliazione, del superamento della paura attraverso l’amore e la fiducia. È il luogo perfetto per ritrovare il senso delle nostre relazioni”, ha dichiarato Frigeri. Per Andrea Devincenzi, che ha perso una gamba in un incidente da ragazzo, ma non ha mai smesso di inseguire i suoi sogni, è un momento carico di significato: “Il lupo siamo noi, è la nostra parte ferita, che ha bisogno di essere guardata con misericordia”.
Durante il cammino, Luca Frigeri non è solo compagno di viaggio ma anche voce, chitarra e poesia. Ogni sera il cantautore propone momenti musicali, piccoli concerti e incontri, in cui le sue canzoni diventano strumenti di dialogo e riflessione. A Gubbio e Perugia, la musica si unirà anche al progetto "Jazz in Giallo", con concerti dedicati, tra cui un omaggio a Ornella Vanoni con la voce di Lisa Manara e il pianoforte di Claudio Vignali.
Andrea Devincenzi è noto in tutta Italia per le sue imprese straordinarie: viaggi in solitaria in bicicletta in Africa, Asia e Sudamerica, centinaia di incontri con studenti e atleti, una vita dedicata al superamento dei limiti fisici e mentali. Il suo motto è chiaro: “Essere completi non significa avere tutto, ma fare tutto con quello che si è”.
“Ho perso una gamba, ma ho guadagnato una nuova prospettiva sulla vita. Ora uso il mio corpo e la mia voce per raccontare che ogni persona ha un valore infinito, anche nelle sue fragilità”, racconta. E aggiunge: “Camminare o pedalare lungo la Via Francigena non è solo un esercizio fisico, è un atto di fiducia nella vita”.
La Via Francigena è uno dei più importanti cammini storici europei. Nata nel medioevo, collegava Canterbury a Roma, passando per la Francia, la Svizzera e l’Italia. Percorsa da pellegrini, mercanti, vescovi e re, rappresentava un ponte tra mondi, culture e religioni. Il tratto italiano, che attraversa Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Lazio, è oggi riscoperto da migliaia di viaggiatori l’anno.
Particolarmente significativa è l’intersezione con la Via di Francesco, che aggiunge una valenza spirituale unica al percorso, toccando luoghi legati alla vita e all’eredità del santo di Assisi.
L’iniziativa di Devincenzi e Frigeri vuole essere una proposta concreta in un tempo segnato da solitudine, crisi di senso e isolamento. Un modo per riaccendere nei giovani e negli adulti il desiderio di condivisione, di bellezza e di spiritualità vissuta.
“Ogni tappa è un incontro. Ogni pedalata è un gesto di libertà”, dice Andrea. “E ogni sguardo che incrociamo è un richiamo a essere umani, davvero”, aggiunge Luca.
L’obiettivo, dichiarano, è seminare consapevolezza: rispetto per il creato, attenzione ai legami, valorizzazione delle diversità.
Dopo Gubbio, il viaggio è proseguito verso Assisi, cuore pulsante del cammino francescano, dove si prevede una grande accoglienza nella Basilica di San Francesco. Seguiranno Rieti, con le sue meravigliose vallate mistiche, e infine Roma, dove sabato si concluderà ufficialmente l’impresa con un ultimo evento pubblico e un momento di preghiera.
La storia di Devincenzi e Frigeri lungo la Via Francigena non è solo un’avventura. È un messaggio potente e universale: si può essere fragili e forti insieme, si può unire arte e fede, si può resistere alla superficialità con la forza della bellezza.
In un tempo che corre, il loro gesto ci invita a rallentare, ascoltare, riconnetterci. E, come san Francesco, guardare anche il lupo negli occhi, per scoprire che dietro la paura c’è solo un bisogno d’amore.