Non si placano le polemiche intorno all’ormai famoso emendamento a firma Manuela Puletti che ha liberalizzato il transito dei mezzi a motore su sentieri, piste e mulattiere montane ove non diversamente tabellate. L’emendamento che ha creato una lunghissima scia di discordie, era stato approvato a maggioranza a dicembre scorso dall’assemblea legislativa, andando a modificare il Testo Unico delle Foreste risalente al 2001.

Accolto trionfalmente dal centrodestra e dalle associazioni dei cacciatori, immediate erano state le proteste da parte delle opposizioni. Proteste che sono presto passate fuori dall’aula, segnando lunghi mesi di lotte. Molte le associazioni ambientaliste che chiedono l’abrogazione dell’emendamento nel nome della tutela e della salvaguardia del patrimonio boschivo dell’Umbria, Cai – Club Alpino Italiano, in testa. E proprio dal Cai di Terni hanno diffuso la notizia dell’ultimo capitolo di questa complessa e lunga vicenda. Lo scorso 14 maggio il Cai ternano, in accordo con il Gruppo regionale Umbria, aveva inviato un esposto-denuncia alla Commissione europea. Ora la Commissione europea ha risposto annunciando che aprirà un’indagine mirata per verificare la conformità dell’emendamento Puletti rispetto alle direttive Ue habitat e uccelli.

L’esposto-denuncia del Cai arriva a Bruxelles e Bruxelles avvia un’indagine

La recente normativa della Regione Umbria che consente di fatto la circolazione di veicoli a motore su sentieri, piste e mulattiere montane sarà inserita dai servizi della Commissione europea tra quelle oggetto di un’indagine mirata a verificarne la conformità con le direttive Ue habitat e uccelli“. Così scrivono dalla Direzione generale Ambiente, Conformità, Governance e Sostegno agli Stati Membri a Massimiliano Raggi, presidente del Club alpino italiano di Terni.

L’emendamento Puletti prevede che “nel caso di sentieri, mulattiere, viali parafuoco e piste di esbosco e di servizio ai pascoli e boschi, il divieto di circolazione e la sosta dei veicoli a motore sussiste solo in presenza di appositi cartelli indicanti il divieto di transito” si legge nella nota del Cai.

Il Cai denuncia la mancata tutela dei siti Natura 2000

In assenza della segnaletica i sentieri sono diventati transitabili, inclusi quelli dei numerosi siti Natura 2000, la rete di aree destinate alla conservazione della biodiversità sul territorio dell’Unione Europea che ha lo scopo di preservare gli habitat naturali di flora e fauna selvatiche. In Umbria questo riconoscimento è stato assegnato a 102 siti dove ogni intervento deve essere, in base alla normativa europea, oggetto di una opportuna valutazione dell’impatto sul sito stesso. Il Cai ha però evidenziato come dopo l’approvazione dell’emendamento Puletti, ciò non si sia verificato.

Come conseguenza dell’applicazione della legge regionale sui sentieri l’esposto del Cai di Terni – si legge ancora nella nota – indicava possibili danneggiamenti agli habitat naturali e alle specie animali presenti nelle aree“. La denuncia del Cai di Terni entrerà a far parte di un più ampio pacchetto di altre norme definite “di dubbia conformità con le direttive Ue compreso in un’indagine avviata nei confronti dell’Italia dalla Commissione europea. Le questioni relative alle norme in questione saranno sottoposte come quesiti alle autorità italiane, le cui risposte saranno poi valutato circa l’opportunità di aprire una procedura di infrazione“.

Emendamento Puletti: 10 mesi di battaglie in Umbria

L’emendamento Puletti continua così ad infiammare gli animi. A maggio, oltre all’esposto-denuncia del Cai di Terni, era partito il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) da parte di Legambiente Umbria e Riserva del Monte Peglia che invocavano un intervento da parte delle istituzioni.

Recentemente il consigliere regionale Thomas De Luca (M5S), dopo aver lanciato la raccolta firme per chiederne l’abrogazione, aveva presentato in aula un contro-emendamento. Che è stato però bocciato dalla maggioranza. Eppure, nonostante la norma regionale, diversi Comuni dell’Umbria nei mesi scorsi sono corsi ai ripari adottando dei propri regolamenti che prevedono divieti al transito dei mezzi a motore sulla rete sentieristica.