Registrati due nuovi casi di dengue in provincia di Terni. Si tratta di madre e figlio residenti a San Gemini che hanno contratto il virus nell’Oceano Indiano, accusando i sintomi – febbre alta e dolori muscolari – al rientro da un viaggio alle Maldive. La notizia è stata riportata dal quotidiano Il Messaggero dell’Umbria in un articolo a firma di Aurora Provantini.

I due, giunti all’aeroporto di Fiumicino, hanno avuto la conferma che si trattasse della febbre tropicale e sono attualmente ricoverati all’ospedale Santa Maria di Terni dove si sono recati direttamente dall’aeroporto. Gli altri due membri della famiglia non risultano contagiati e hanno potuto fare rientro nella propria abitazione, situata in località Acquavogliera.

In Umbria dalla primavera 2024 i casi registrati di febbre dengue sono stati diversi, un trend che riflette il dato nazionale. Ad aprile c’era stata la coppia di Magione e subito dopo un nuovo contagio, a Terni, di una persona rientrata dal Brasile che aveva contratto il virus. Due nuovi casi, infine, erano stati accertati a Perugia, entrambi nel mese di maggio, uno all’inizio e l’altro alla fine.

Dengue: al via la disinfestazione a San Gemini

Anche se i due contagiati non sono transitati per San Gemini, l’amministrazione per cautela ha ritenuto necessario effettuare la disinfestazione, così come previsto dal Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta all’arbovirosi 2020 -2025. Le operazioni si concentreranno nei 200 metri dall’abitazione della famiglia che risiede in via Gramsci, 39/A e avranno inizio a partire dalle ore 23 di oggi. Richiesta la collaborazione da parte dei cittadini, i residenti della zona interessata dovranno infatti attenersi a alcune norme di sicurezza durante la disinfestazione.

  • Non stendere indumenti e biancheria all’esterno delle abitazioni.
  • Tenere porte e finestre chiuse per tutta la durata del trattamento e per almeno 30 minuti dalla fine delle operazioni.
  • Sospendere l’uso di impianti di ricambio dell’aria.
  • Mantenere gli animali domestici al sicuro, all’interno delle abitazioni o in ricoveri protetti.
  • Mettere al riparo acqua e cibo destinati agli animali.
  • Proteggere colture e ortaggi, ricoprendoli in modo adeguato e lavandoli accuratamente prima del consumo.

Come si diffonde la dengue

Come ha spiegato il dottor Igino Fusco Moffa del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Usl Umbria 1 “la dengue è causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare della specie Aedes che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus“.

La dengue per diffondersi ha pertanto bisogno di un “vettoreovvero la zanzare. Complici i cambiamenti climatici e la globalizzazione, negli ultimi anni si è assistito all’importazione di nuovi vettori provenienti da altri Paesi che danno luogo alle arbovirosi. Bisogna quindi prestare attenzione perché, come sottolineato da Moffa “in Italia e in Umbria è ormai autoctona la Aedes albopictus, la cosiddetta zanzara tigre, vettore competente per la trasmissione del virus. Si segnala che la zanzara tigre è in grado di trasmettere anche il virus Zika, particolarmente pericoloso per i danni fetali in caso di infezione di donne in gravidanza“.

La prevenzione è la migliore arma

Per ridurre il rischio di trasmissione delle arbovirosi è importante evitare il contatto con i potenziali vettori virali (flebotomi o pappataci, zecche e zanzare) e contrastare la loro diffusione. La vaccinazione è pertanto raccomandata a tutti i viaggiatori in aree endemiche per alcune arbovirosi. In Umbria ci si può rivolgere sia al Servizio di vaccinazioni internazionali presso il Centro di Medicina del Viaggiatore e profilassi della Usl Umbria 1 che al Servizio di Medicina del Viaggiatore della Usl Umbria 2.