È partita intorno alle 13 di oggi, lunedì 7 ottobre, la demolizione della facciata posteriore del teatro Verdi a Terni. Con l’inizio dell’abbattimento dei cornicioni superiori e della quinta che affaccia su largo Sant’Agape, si chiudono tutte le polemiche sui lavori e sul possibile disegno alternativo del teatro che nascerà al posto di quello dismesso nel 2010.
All’avvio della procedura di demolizione, effettuata da una società specializzata incaricata dalla ditta Krea aggiudicataria dei lavori, hanno assistito anche i tecnici comunali responsabili dell’intervento. L’architetto Piero Giorgini, dirigente dei lavori pubblici di Palazzo Spada, e l’ingegner Matteo Bongarzone, responsabile del procedimento.
Ci vorranno circa due mesi per completare questa fase del progetto di riqualificazione del teatro cittadino. Si tratta, infatti, di lavori con un elevato grado di complessità, che richiedono l’attività contemporanea di tre macchinari pesanti. La maxigru, montata in estate dopo lo spostamento dei servizi tecnici e la liberazione dell’area di cantiere, viene infatti utilizzata per sollevare dei teli antipolvere. La demolizione vera e propria, invece, viene effettuata da un frantumatore montato su un mezzo cingolato. Infine, l’area di caduta di pietre, intornaco, muratura e materiali edilizi viene irrorata da un cannone nebulizzatore d’acqua per l’abbattimento delle polveri.
Demolizione del teatro Verdi a Terni, risolto il problema dei nidi di rondine via ai lavori
“C’è un pizzico di malinconia per una parte importante della storia della città che se ne va – dice l’assessore ai lavori pubblici Giovanni Maggi -. Nel contempo posso assicurare il massimo impegno dell’amministrazione per portare a termine un intervento complesso e decisivo per l’offerta culturale cittadina. Non era il progetto che preferivamo e che avremmo realizzato. Ma, una volta ereditata una situazione critica e risolti i principali problemi, è determinante perseguire con realismo la soluzione migliore nell’interesse di Terni. Da troppi anni priva di un teatro cittadino“.
Il via libera alla demolizione è stato dato dal Comune nei giorni scorsi. Dopo la risoluzione della problematica innescata dalla presenza sui cornicioni dell’immobile di una dozzina di nidi di rondine. Le segnalazioni di alcuni cittadini e delle associazioni animaliste avevano portato a uno slittamento dell’inizio dei lavori fino a settembre. Una situazione sbloccata, al termine di un lungo iter burocratico, dalle autorizzazioni arrivate agli uffici comunali da parte di Regione dell’Umbria e ISPRA.
Il Comune, come si vede nella foto, ha anche proceduto a installare 32 nuovi nidi artificiali nel palazzo comunale di via Carrara dove opera l’assessorato al welfare. L’amministrazione di Palazzo Spada ha individuato, su richiesta della Regione, delle piccole strutture ideali per la deposizione di uova da parte delle rondini e la cura dei pulli. Si tratta dei piccoli dei volatili a prole inetta, che hanno necessità delle cure degli esemplari adulti prima di spiccare il volo. Le rondini che gravitavano intorno al Verdi, al ritorno dalla migrazione verso lidi più caldi, troveranno dunque nuovi nidi già predisposti, senza necessità di dover trovare soluzioni alternative.
Una volta completato l’abbattimento partiranno scavi e fase costruttiva del nuovo blocco centrale
Si entra, dunque, nella fase decisiva dei lavori. Quella che chiude la porta in faccia ad ogni possibile ripensamento progettuale, chiesto da chi avrebbe voluto un disegno più simile al teatro classico all’italiana realizzato da Luigi Poletti. L’ostruzionismo, fin qui, ha portato solo a uno slittamento dei lavori e a un rallentamento del cantiere, che invece – in ragione dei finanziamenti PNRR – dovrà vedere la fine entro il 2026.
La demolizione riguarda, quindi, la facciata posteriore (sarà conservata quella principale su corso Vecchio). Poi tutta l’area tecnica del retropalco nonché la zona scenica e la platea. Resterà in piedi, insomma, il solo pronao originale, oggetto di lavori di sistemazione dopo un crollo del controsoffitto. Per i lavori di demolizione ci vorranno, come detto due mesi. Poi si entrerà nella fase di scavo necessaria alla realizzazione delle nuove fondazioni. Successivamente la dittà esecutrice comincerà a realizzare i pali di fondazione e darà il via alla fase costruttiva della nuova volumetria. Che sfonderà su largo Sant’Agape. Cambiando anche il contesto urbanistico della zona.
Il nuovo progetto è quello di un teatro “contemporaneo”, con una sala grande da oltre 800 posti in linea con le esigenze della città. E con le “raccomandazioni” degli operatori culturali che organizzano le principali stagioni teatrali e concertistiche a Terni. Nell’ambito dei nuovi interventi è stata prevista anche una sala piccola da 200 posti circa. Ciò per consentire una maggiore fruibilità del teatro, come testimoniano altri teatri italiani dotati di più spazi. Sarà così possibile ospitare spettacoli, concerti,
conferenze che necessitano di uno spazio più raccolto e di più agile gestione.