Nel cuore dell’Umbria, tra le acque tranquille e silenziose del Lago Trasimeno e le colline punteggiate di ulivi e borghi senza tempo, prende vita un mosaico di sapori autentici e saperi antichi. È qui che la terra incontra l’acqua, e la tradizione si fonde con la passione di chi custodisce e rinnova ogni giorno un patrimonio gastronomico senza eguali.
"Delizie dal Lago Trasimeno” è un viaggio tra eccellenze artigianali e produzioni locali, nate da mani esperte in una cultura che ha fatto del rispetto per il territorio la propria bandiera. Dai pesci di lago sapientemente lavorati, all’olio extravergine ricavato da cultivar autoctone, passando per legumi rari come la fagiolina del Trasimeno e vini che raccontano storie di vigne esposte al sole, ogni prodotto è espressione genuina di un legame profondo con l’ambiente e le stagioni.
Un racconto di sapori, persone e luoghi che restituisce al lettore non solo il profumo delle cose buone, ma anche il calore di una comunità che crede nelle proprie radici, trasformandole in valore. Un invito a scoprire – o riscoprire – un territorio dove ogni ingrediente è parte viva di una storia più grande.
Tra le dolci colline che abbracciano il Lago Trasimeno, si cela un legume antico e prezioso, simbolo della biodiversità agricola umbra: la Fagiolina del Trasimeno. Coltivata fin dall’epoca etrusca, questa varietà autoctona ha saputo attraversare i secoli, adattandosi perfettamente al microclima unico della zona lacustre e diventando oggi un emblema di tradizione e qualità.
I suoi semi, di piccole dimensioni e dalle molteplici sfumature cromatiche, racchiudono un sapore delicato e inconfondibile, che si sprigiona appieno solo quando la pianta cresce nei terreni fertili e soleggiati delle sponde del Trasimeno. Qui, il connubio tra suolo e clima crea le condizioni ideali per esaltarne le proprietà organolettiche.
La coltivazione della fagiolina si attiene rigorosamente ai metodi tradizionali, lontani da ogni logica intensiva. I semi vengono piantati in primavera, su appezzamenti freschi e ben esposti, e la pianta cresce fino all’estate, quando comincia la raccolta. Ma è proprio in questa fase che si presenta la complessità del processo: la maturazione avviene in maniera scalare, rendendo necessaria una raccolta manuale, meticolosa e ripetuta nel tempo. Un lavoro certosino che si prolunga per circa tre mesi, fino alla fine dell’estate, e che prosegue con l’essiccazione al sole e la battitura a mano dei baccelli.
A differenza della maggior parte dei legumi secchi, la Fagiolina del Trasimeno non richiede ammollo e cuoce in soli 45 minuti in acqua bollente. Il modo migliore per apprezzarne l’aroma delicato è gustarla in purezza, condita semplicemente con un filo di olio extravergine d’oliva e un pizzico di sale. La sua natura versatile, però, la rende ideale anche per arricchire zuppe rustiche, primi piatti o come raffinato contorno a pietanze di carne o pesce.
Un prodotto rarissimo, dalla storia unica, che oggi torna protagonista grazie alla passione e alla cura dei piccoli produttori locali.
Sulle antiche sponde del Lago Trasimeno, patria di eccellenze gastronomiche e scenari senza tempo, si cela un altro autentico gioiello del gusto: l’anguilla del Trasimeno. Questo pesce dalle forme sinuose e raffinate, caratterizzato da un corpo serpentiforme con testa arrotondata e coda più compressa, sfoggia una livrea cangiante, che va dal verde-bruno al grigio scuro, con riflessi più chiari sul ventre, tendenti al bianco o al giallastro.
La pesca avviene prevalentemente nei mesi estivi e autunnali, durante le ore del crepuscolo o della notte, quando l’anguilla è più attiva. Una volta catturata, viene lavorata secondo metodi artigianali in laboratori locali vicini ai punti di vendita.
La carne dell’anguilla del Trasimeno è apprezzata per la sua consistenza unica, arricchita da una componente grassa che la rende perfetta per diverse interpretazioni culinarie. Ottima consumata fresca, dove sprigiona tutto il suo gusto autentico, è altrettanto deliziosa nella versione affumicata, che le conferisce note intense e avvolgenti. Tra le preparazioni più iconiche, spicca il tegamaccio, antica zuppa di pesce tipica della tradizione lacustre, che ne esalta la ricchezza e il profumo con una cottura lenta e armoniosa.
Tra le rive del Lago Trasimeno, dove il paesaggio conserva intatta la sua anima agricola e il tempo pare ancora dettato dal ciclo delle stagioni, sopravvive un ortaggio tanto raro quanto prezioso: i brocoletti del lago. Piccola gemma della tradizione contadina umbra, questa varietà locale affonda le sue radici nei terreni sabbiosi che circondano Magione, Passignano, Tuoro, Castiglione del Lago e Panicale. Ed è proprio quella sabbia – così particolare e nutriente – a conferire ai brocoletti il loro tratto distintivo: un retrogusto amarognolo, elegante e inconfondibile, che li rende un prodotto unico.
La semina avviene tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, mentre la raccolta si concentra tra la fine dell’inverno e i primi tepori primaverili. Un processo lento, paziente, scandito da un clima mite e da un terreno sciolto che da secoli accoglie colture di ortaggi in questa suggestiva area lacustre. Il modo migliore per gustarli? Saltati in padella con un filo d’olio extravergine d’oliva, acciughe sott’olio e profumi freschi dell’orto, arricchiti da una spolverata di pane grattugiato tostato e frutta secca tritata. Un contorno contadino ricco e sostanzioso, ma anche un'ottima base per primi piatti dal sapore autentico, profondamente legati alla terra.