La Corte d’Appello di Perugia ha approvato l’estradizione di Davide Pecorelli, un imprenditore 49enne della Valtiberina, condannato in Albania per una serie di gravi reati. Pecorelli, la cui vicenda ha assunto tratti quasi cinematografici, era stato condannato ad aprile a 4 anni di reclusione dal tribunale di Puke, nella prefettura di Scutari.

La Corte d’Appello da l’ok all’estradizione in Albania di Davide Pecorelli

La storia di David Pecorelli ha dell’incredibile. Nel gennaio 2021, Pecorelli aveva messo in scena la propria morte, fingendosi carbonizzato in Albania. L’obiettivo era scomparire, sfuggendo alle sue responsabilità legali e finanziarie. Tuttavia, pochi mesi dopo, riapparve in Italia, sostenendo di essere sopravvissuto come naufrago nel mar Tirreno. Questa rocambolesca fuga e successivo ritorno in patria avevano catturato l’attenzione dei media italiani e internazionali. Il processo al tribunale di Scutari, celebrato un mese e mezzo fa con il rito abbreviato, ha portato alla condanna di Pecorelli per tutti i reati a lui ascritti, tranne per l’ipotesi di intralcio alla giustizia, per la quale è stato assolto. Il rito abbreviato ha permesso una riduzione della pena, ma non ha evitato la condanna a 4 anni di reclusione.

Con l’approvazione dell’estradizione, il futuro di Davide Pecorelli appare segnato da ulteriori procedimenti giudiziari e dalla necessità di scontare la pena imposta dal tribunale albanese. Pecorelli dovrà ora affrontare la realtà delle sue azioni e le conseguenze legali che ne derivano.

La nota dei legali

I legali di Pecorelli, Andrea Castori e Massimo Brazzi, hanno comunicato tramite una nota che impugneranno la sentenza della Corte d’Appello di Perugia e presenteranno ricorso in Cassazione contro l’estradizione.

All’udienza odierna il collegio difensivo ha rappresentato alla Corte d’Appello che, i motivi di impugnazione avverso la sentenza del Tribunale di Scutari, prospettano una definizione del procedimento penale, con eventuali pene alternative alla detenzione, che incidono nella richiesta di estradizione, sottolineando – peraltro – che in ordine al reato di truffa aggravata, ascritto all’assistito, sussistono fondate perplessità sia in ordine alla corretta qualificazione del fatto, che in relazione ad una irragionevole sproporzione del trattamento sanzionatorio rispetto alla pena edittale prevista dal codice penale italiano”.

Inoltre, durante il loro intervento, gli avvocati menzionano anche il caso di Ilaria Salis e del suo compagno, attualmente detenuti in Ungheria.

“E’ stato anche richiesto un approfondimento istruttorio per verificare se le condizioni detentive in Albania siano rispettose del divieto di sottoposizione dei detenuti a trattamenti inumani e degradanti che impedirebbero l’esecuzione dell’estradizione nei confronti dell’assistito, come nel noto caso di cronaca che ha visto coinvolto Gabriele Marchesi, compagno di Ilaria Salis, per il quale non si è dato corso all’estradizione per fatti ben più gravi di quelli ascritti al Pecorelli. Il collegio difensivo attenderà, quindi, il deposito della motivazione della sentenza, previsto entro novanta giorni dalla data odierna, e successivamente impugnerà la decisione con il ricorso per cassazione, fiducioso nella riforma della pronuncia e della fondatezza delle argomentazioni difensive, tenuto anche conto che la consegna di Pecorelli inciderebbe pesantemente nella sua sfera familiare, essendo sposato e padre di quattro figli”

I reati contestati

Pecorelli è stato colpito da un mandato di arresto internazionale emesso il 2 ottobre 2022 dal tribunale di Puke. I reati contestati includono:

  1. Truffa aggravata in concorso. Pecorelli è accusato di aver orchestrato una serie di truffe insieme ad altre persone, ingannando diverse vittime per ottenere ingenti somme di denaro.
  2. Profanazione di tombe in concorso. Un’accusa particolarmente macabra, che implica il coinvolgimento di Pecorelli in attività illecite legate alla profanazione di sepolture.
  3. Intralcio alla giustizia in concorso. Sebbene Pecorelli sia stato assolto da questa specifica accusa durante il processo, inizialmente era stato accusato di aver ostacolato le indagini e il procedimento giudiziario.
  4. Distruzione della proprietà tramite incendio in concorso. Pecorelli avrebbe partecipato alla distruzione di proprietà tramite incendi dolosi.
  5. Attraversamento illecito della frontiera. L’imprenditore è stato accusato di aver attraversato illegalmente i confini nazionali per sfuggire alla giustizia.