David Pecorelli si era finto morto carbonizzato in Albania nel gennaio 2021. Dopo nove mesi era ricomparso come naufrago nelle acque toscane dell’Isola di Montecristo mentre tentava di attraccare con il gommone alla ricerca di un tesoro. La Procura albanese ha chiesto 8 anni di reclusione, domani la sentenza.
David Pecorelli accusato di truffa, e non solo, attende l’esito della sentenza
Questa storia, degna di una serie televisiva, sembra aver trovato fine, David Pecorelli finalmente saprà l’esito della sentenza. Il giorno del verdetto Davide Pecorelli lo trascorrerà a Mulin del Colle, vicino Pietralunga. Non un posto qualsiasi per l’imprenditore, perché li è nata sua madre. Sarà in collegamento telefonico con il suo avvocato albanese che lo aggiornerà sulla sentenza del tribunale di Puke. I capi di accusa sono:
- Truffa
- Vilipendio delle tombe.
- Azioni che impediscono la scoperta della verità.
- Distruzione della proprietà mediante incendio e attraversamento illecito del confine.
La Procura albanese ha chiesto una condanna a otto anni di carcere. “Sono fiducioso del buon esito del processo – queste le sue parole –. La sentenza però mi spaventa, sono mesi che non dormo”.
Il 49enne, aveva raggiunto l’Albania dove contava di vendere un macchinario utilizzato nell’estetica per risollevare i proprio affari. Secondo quanto emerso dalle indagini, Pecorelli sembra che avesse grosse difficoltà economiche sia con l’albergo a due stelle situato a Lama, una frazione di San Giustino, che con i negozi di parrucchiere di San Giustino Umbro, Sansepolcro, Città di Castello e Corciano.
Aveva inscenato la sua morte nelle campagne albanesi di Puke. Aveva bruciato la sua auto posizionando dei frammenti di ossa, insieme ai suoi effetti personali, all’interno del veicolo. Fu ritrovato invece vivo e vegeto a bordo di una barca vicino all’isola di Montecristo. Qui, secondo quanto ha raccontato, era alla ricerca di un tesoro composto da monete antiche.
Si presentò in un B&B in toscana con il nome di Giuseppe Mundo di professione geologo. Pare infatti avesse alcuni attrezzi utilizzati per scavare, che da geologo avrebbe potuto tranquillamente portare con sé.
Pecorelli sarà processato secondo il rito abbreviato, una procedura giudiziaria che prevede tempi più brevi rispetto al normale corso del processo.
La bizzarra storia del “Naufrago di Montecristo”
Sicuramente la vita di David Pecorelli sarebbe adatta ad una narrazione cinematografica. Morte inscenata, clamoroso ritorno, ricerca di un tesoro perduto, tutti elementi per un film o serie Netflix. Peccato che questa storia non sia frutto di un sceneggiatore, il “Naufrago di Montecristo” rischia ben 8 anni di reclusione.
In una recente intervista ha dichiarato:
“Sparo un sacco di cazzate, se ne sono accorti pure i magistrati che mi hanno messo le ‘cimici’ nella Panda e mi intercettavano le telefonate. In attesa della sentenza da parte dell’Albania, che ha chiesto la mia estradizione, ma dove sono più famoso di Adriano Celentano, ancora oggi mi chiamano in tv per fare l’opinionista, ho aperto un’azienda con la mia compagna nel settore tessile e a ottobre usciremo con un cappotto di cashmere al 100% con dieci bottoni d’oro, un capo legato alla mia storia.
Quando lo vedranno si accorgeranno che i grandi stilisti dell’Umbria in confronto producono giacconi da lavoro”. Ma la ciliegina nella torta è la “realizzazione di una serie tv sulla quale – dichiara Pecorelli – stanno lavorando il regista Marco Pellegrino e la Paguro Film, ambientata tra Selci Lama, l’Albania e il Giglio”.
Oltre al procedimento penale in Albania, è stato giudicato anche in Italia, da tribunale di Grosseto e da quello di Perugia. In Italia è stato accusato di autocalunnia e sostituzione di persona. Rientrato in Toscana, infatti, aveva alloggiato in una struttura ricettiva fornendo una falsa identità: si era fatto passare per un geologo.