27 Aug, 2025 - 16:00

Dai colli alle valli umbre, un percorso tra i siti archeologici più celebri della regione: templi, teatri e reperti che raccontano millenni di civiltà

Dai colli alle valli umbre, un percorso tra i siti archeologici più celebri della regione: templi, teatri e reperti che raccontano millenni di civiltà

Immaginate di camminare tra le colline e le valli umbre, dove la natura incontra la storia e ogni pietra custodisce un segreto millenario. Templi che un tempo riecheggiavano di preghiere e offerte votive, teatri in cui le voci degli attori risuonano ancora nell’aria, e reperti che raccontano la vita quotidiana di civiltà lontane: ogni angolo sussurra storie di uomini e donne vissuti millenni fa. 

In questo itinerario tra i siti archeologici più celebri dell’Umbria, viaggerete tra mito e realtà, accompagnati dagli echi di etruschi, umbri e romani. Ogni colonna spezzata, ogni frammento di ceramica, ogni rovina diventa una finestra sul passato, un invito a immaginare i riti, le emozioni e la quotidianità di chi ha costruito queste terre. Attraverso templi maestosi, teatri imponenti e antichi insediamenti, percepirete il battito di un tempo remoto che ancora pulsa tra le valli umbre. Non è solo un percorso archeologico: è un viaggio sensoriale e narrativo, dove storia, arte e memoria si intrecciano, trasportandovi in un mondo in cui il passato non è solo da osservare, ma da vivere con occhi e cuore aperti.

Urvinum Hortense - Cannara: tra mosaici, terme e vita quotidiana nell’antica Roma

Urvinum Hortense, l’antica città romana a pochi chilometri da Cannara, si erge come un autentico scrigno di storia e archeologia, pronto a raccontare i segreti di oltre due millenni. Fondata nel III secolo a.C. ed elevata a municipium sotto Augusto, la città si sviluppò notevolmente tra la fine della Repubblica e l’inizio dell’Impero, trasformandosi in un vivace centro urbano. Oggi, grazie agli scavi condotti dall’Università di Perugia, è possibile percorrere le sue strade lastricate, esplorare le vestigia delle abitazioni e degli edifici pubblici, e immergersi in un passato che continua a parlare attraverso ogni pietra.

Tra i reperti più straordinari spicca il mosaico policromo delle terme, risalente al I-II secolo d.C. e conservato oggi nel Museo della Città e del Territorio di Cannara. Le sue scene nilotiche, con pigmei, animali esotici e vegetazione rigogliosa, offrono uno sguardo affascinante sull’immaginario eclettico e cosmopolita dell’epoca, rivelando al contempo la raffinatezza artistica dei mosaici romani in Umbria.

Le terme di Urvinum Hortense, associate alla gens Fiscilia, erano non solo luoghi di pulizia e relax, ma veri centri di socialità, dove cittadini e visitatori potevano incontrarsi, discutere e intrattenersi. Completano il quadro archeologico un tempio del II secolo a.C., dedicato alle divinità locali, e una basilica paleocristiana costruita tra il VI e il IX secolo.

Visitare Urvinum Hortense significa vivere un’esperienza che va oltre la semplice visita archeologica. La posizione panoramica, i mosaici, le terme e l’atmosfera rarefatta fanno rivivere la storia di un contesto urbano romano meno noto ma incredibilmente affascinante. Camminare tra le sue vestigia permette di percepire il respiro di una civiltà antica, ammirare l’abilità degli artigiani romani e lasciarsi trasportare in un viaggio nel tempo tra arte, storia e vita quotidiana.

Dunarobba - Foresta Fossile: un viaggio nel tempo tra alberi millenari e paesaggi preistorici

Nel cuore dell’Umbria, a sud di Terni, nel comune di Avigliano Umbro, si trova un luogo che sembra sospeso tra passato e presente: la Foresta Fossile di Dunarobba. Questo sito paleontologico, risalente a circa 2,5 milioni di anni fa, offre una testimonianza unica della flora preistorica dell’Umbria e della Penisola italiana. Passeggiando tra i tronchi fossili, si può immaginare un ambiente lussureggiante e selvaggio, ben prima dell’arrivo delle prime civiltà umane, respirando la storia che la natura ha conservato per millenni.

La foresta emerse negli anni ’70 all’interno di una cava di argilla, destinata all’edilizia, rivelando tronchi di gigantesche conifere fossilizzati in posizione verticale - un fenomeno raro e straordinario, che conserva ancora le caratteristiche del legno originario. Questi alberi, sepolti lentamente in un’area paludosa in graduale sprofondamento, ci raccontano la vita di un’epoca compresa tra il Pliocene e il Pleistocene, quando l’Umbria era un territorio verdeggiante e ricco di biodiversità. 

Il sito ospita oggi il Centro di Paleontologia Vegetale, cuore dello studio e della conservazione della foresta, e un piccolo museo didattico in cui sono ricostruiti i paesaggi e gli animali che popolavano la regione due milioni di anni fa.

Visitare la Foresta Fossile di Dunarobba significa compiere un vero e proprio viaggio nel tempo: camminare tra alberi millenari, osservare dettagli scolpiti dalla natura e sentire la storia respirare tra il silenzio dei tronchi. È un’esperienza che affascina e sorprende, un’occasione unica per entrare in contatto con la preistoria umbra e sentire la connessione profonda tra l’uomo e la natura.

Carsulae - Parco Archeologico: alla scoperta della città romana che dorme nel cuore dell’Umbria

A pochi chilometri da San Gemini, immersa nel dolce abbraccio delle colline umbre, si estende Carsulae, uno dei parchi archeologici più affascinanti della regione. Questa antica città romana, fondata nel III secolo a.C. lungo il tracciato della Via Flaminia, prosperò grazie alla sua posizione strategica e divenne un importante crocevia di commerci, cultura e vita sociale. Con il passare dei secoli, e a seguito di un devastante terremoto nel V secolo d.C., Carsulae venne lentamente abbandonata, lasciando dietro di sé un patrimonio straordinario che oggi si offre come un vero e proprio viaggio nel tempo.

Passeggiare tra le rovine di Carsulae, ci si trova a calcare le antiche pietre del cardus maximus, l’arteria principale che un tempo attraversava la città, dove i solchi scavati dai carri romani sono ancora impressi come cicatrici nella storia. L’accesso all’area è dominato dall’imponente Arco di San Damiano, che per secoli accolse viaggiatori, mercanti e soldati lungo il percorso della via consolare, segnando il confine tra il mondo esterno e il cuore pulsante della vita urbana.

Proseguendo, il foro cittadino si svela in tutta la sua imponenza: centro politico, religioso e commerciale, era cinto da edifici pubblici e templi dedicati alle divinità protettrici della comunità. Poco distante, il teatro e l’anfiteatro evocano le voci e gli applausi di un tempo, quando la città si animava di spettacoli, giochi e rappresentazioni che univano intrattenimento e cultura, in una quotidianità fatta di incontro, scambio e condivisione.

Carsulae non è solo un sito archeologico: è un’esperienza che fonde storia e natura, dove il fruscio del vento tra le pietre si mescola ai profumi delle campagne umbre e allo sguardo che si perde tra vallate e colline. Qui, lontano dalle mete turistiche più battute, è possibile assaporare la vera essenza del tempo, sospesa tra la memoria di un passato glorioso e la quiete di un paesaggio senza tempo.

AUTORE
foto autore
Francesco Mastrodicasa
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE