27 Dec, 2025 - 14:49

Dagli anni Trenta al boom economico: Assisi si racconta in un docufilm con filmati mai visti prima

Dagli anni Trenta al boom economico: Assisi si racconta in un docufilm con filmati mai visti prima

Un viaggio nello spazio e nel tempo che restituisce volto e memoria di un’Assisi che non c’è più, fissata nel tempo attraverso lo sguardo attento della cinepresa. È questo il cuore del docufilm “Assisi 1930-1960. Trent’anni di film in bianco e nero”, firmato da Michele Patucca e Pietro Cogolli, che sarà presentato per la prima volta alla città il 30 dicembre alle 17.30, con ingresso libero, nella Sala della Conciliazione del palazzo comunale.

L'opera accompagna lo spettatore in un viaggio immersivo nella storia e nella vita quotidiana della città serafica tra gli anni Trenta e Sessanta, affidandosi a immagini rare e di straordinario valore documentario ed emotivo. Un patrimonio visivo capace di raccontare, senza mediazioni retoriche, la trasformazione urbana, sociale e culturale di Assisi in uno dei periodi più densi della storia italiana del Novecento.

Il docufilm e il lavoro di restauro

Il docufilm ha una durata di 55 minuti ed è stato realizzato a partire da filmati amatoriali girati dall’ingegnere Almachilde Chiarini, dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Assisi dal 1938 agli anni Sessanta. Il materiale originale è stato digitalizzato in 4K, restaurato e ottimizzato, consentendo di restituire una qualità visiva inedita e particolarmente suggestiva per immagini nate con finalità private ma divenute oggi patrimonio collettivo. Il risultato è un racconto fluido, capace di alternare sequenze di vita quotidiana a momenti di forte valenza simbolica, offrendo allo spettatore uno sguardo diretto e non mediato sulla città e sui suoi abitanti.

Un’iniziativa del Comune di Assisi

L'iniziativa è promossa dal Comune di Assisi e si inserisce nel programma di eventi legati all’ottavo centenario della morte di San Francesco, con l’obiettivo di valorizzare la memoria storica della città e di renderla accessibile alla comunità.

Per la realizzazione del docufilm sono state utilizzate scene che documentano manifestazioni civili e religiose, opere pubbliche, aspetti della vita familiare e numerosi scorci urbani, che fanno da sfondo a una narrazione corale della città. Un’Assisi che emerge non solo come luogo simbolico della spiritualità francescana, ma come spazio vissuto, attraversato da relazioni, lavoro e quotidianità.

Il racconto degli studiosi e il “filo emozionale”

Il montaggio è arricchito da brevi ma incisivi commenti di studiosi locali, che accompagnano la visione offrendo chiavi di lettura storiche e culturali senza mai interrompere il “filo emozionale” che si crea dal primo all’ultimo fotogramma. Un equilibrio ricercato, che permette di contestualizzare le immagini lasciando però spazio alla loro forza evocativa.

Al di là dell’aspetto estetico ed emotivo, il valore dei filmati è considerato straordinario, poiché per quel periodo storico non esistono altre riprese sistematiche della città, fatta eccezione per i rari e noti documentari dell’Istituto Luce. In questo senso, il docufilm si configura anche come una fonte storica primaria per studiosi, ricercatori e appassionati.

Almachilde Chiarini, ingegnere e cineamatore

L’ingegnere Almachilde Chiarini (1896-1969), autore dei filmati utilizzati, era originario di Senigallia. Laureatosi in ingegneria a Roma nel 1921, ricoprì incarichi professionali in diverse parti d’Italia. Nel 1927, in occasione del matrimonio, ricevette tra i regali di nozze la celebre cinepresa “Pathé Baby”, con la quale diede inizio a una lunga attività di ripresa che nel tempo si trasformò in una vera e propria cineteca personale.

Nel 1938 fu chiamato ad Assisi per dirigere l’ufficio tecnico comunale, incarico che mantenne fino agli anni Sessanta. Parallelamente all’attività amministrativa, coltivò con passione l’interesse per la cinematografia, documentando eventi religiosi, manifestazioni civili, momenti familiari e importanti lavori pubblici della città.

Un patrimonio visivo restituito alla comunità

Le immagini girate da Chiarini raccontano un’Assisi in trasformazione: cantieri, processioni, feste, scorci urbani oggi profondamente cambiati o scomparsi. Fotogrammi che restituiscono il volto umano della città e che, grazie al lavoro di recupero e restauro, tornano oggi a essere condivisi con la collettività. La proiezione del 30 dicembre rappresenta così non solo un evento culturale, ma anche un momento di memoria condivisa, capace di mettere in dialogo generazioni diverse e di rafforzare il legame tra passato e presente.

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Francesco Mastrodicasa
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