La Cappella degli Oddi nell’auditorium di San Francesco al Prato a Perugia è pronta per essere finalmente mostrata al pubblico. Da tesoro nascosto a gioiello ritrovato, dopo i lavori di riqualificazione nell’ambito del Progetto Art Bonus Perugia, la cappella sta per essere restituita alla città.
L’antica cappella del Sanfra non solo riapre alla cittadinanza in veste rinnovata, in quanto restaurata, ma porta con sé importanti novità, proponendo ai visitatori un video illustrativo per raccontare la sua storia. Fiore all’occhiello dell’intervento, una riproduzione digitale della Pala degli Oddi di Raffaello Sanzio risalente al 1502-1503 e attualmente conservata nella Pinacoteca Vaticana a Roma.
La Cappella degli Oddi al Sanfra
La Cappella degli Oddi risale alla fine del XIV secolo e si trova a ridosso del transetto sinistro dell’Auditorium San Francesco al Prato di Perugia. Si tratta di una delle cappelle gentilizie più importanti presenti nel complesso ecclesiastico. Apparteneva alla famiglia degli Oddi, un’antica casata perugina tra le più illustri e influenti del Rinascimento in Umbria.
Da questo luogo proviene uno dei capolavori del celebre pittore Raffaello Sanzio, che prende il nome dalla famiglia proprietaria della cappella: la Pala degli Oddi. L’opera consiste in una grande tavola a olio raffigurante l’incoronazione della Vergine con relativa predella con l’Annunciazione, l’Adorazione dei Magi e la Presentazione al Tempio. Probabilmente terminata nel 1505, la pala, requisita dalle truppe napoleoniche e successivamente restituita, è oggi conservata a Roma presso la Pinacoteca Vaticana.
Nella Cappella degli Oddi del Sanfra, inolinsieme all’altare gotico e al sarcofago con le ossa di Braccio Fortebracci da Montone.
Da tesoro nascosto a gioiello ritrovato
Il Sindaco di Perugia Andrea Romizi si è detto “davvero lieto della riapertura di questa cappella restaurata, che rappresenta un patrimonio storico e culturale per il nostro territorio. Grazie ad Art Bonus è possibile conservare importanti beni comuni e tramandarli a chi verrà dopo di noi”.
“Attraverso una generazione di valenti restauratori e artisti che operano con grande maestria, aumentiamo la consapevolezza del valore dei beni situati nel nostro territorio – ha spiegato il primo cittadino del capoluogo umbro – Il restauro di questo luogo sacro non solo preserva la nostra storia, ma offre anche uno spazio di riflessione e spiritualità per i nostri visitatori”.
Per il gestore dell’auditorium di San Francesco al Prato, Mea Concerti “il pubblico può visitare la cappella e la chiesa attraverso prenotazioni di visite guidate, che possono richiedere sia al gestore che alle guide del sistema museale regionale”.
“Una delle iniziative in tal senso – ha aggiunto – è l’itinerario promosso da Isola di San Lorenzo in occasione della mostra ‘Il maestro di San Francesco’ che rappresenta a tutti gli effetti il primo progetto di inserimento dell’ex chiesa con la rete museale cittadina”.
L’intervento di restauro
Gli Interventi realizzati nella Cappella degli Oddi hanno riguardato, tra le cose, la ricollocazione del Gonfalone di San Francesco al Prato di Benedetto Bonfigli, datato al 1464, proprio sull’altare che un tempo aveva ospitato la Pala degli Oddi: il Gonfalone raffigura la Vergine Maria circondata da Santi che protegge la città di Perugia dalla peste.
Significativa è stata altresì la realizzazione del sarcofago per la conservazione delle reliquie della famiglia Della Corgna e il restauro dell’Altare della cappella eseguito dall’artista scultore Matteo Peducci. Diverse e complesse sono state le fasi che hanno interessato, in modo particolare, la ricostruzione dell’Altare vista la scarsità di materiale che, come afferma Peducci “non esiste più ed è stato ritrovato in una cava veneta. Tale materiale è una sedimentazione in tutto e per tutto identica alle colonnine preesistenti”.
Innovativi, poi, la ricollocazione virtuale dell’Incoronazione della Vergine di Raffaello e un video sulla storia della Cappella degli Oddi curato dalla storica Valentina Borgnini con la collaborazione di Filippo D’Agostinis.
I lavori sono stati resi possibili grazie alla donazione di 75mila euro da parte dell’azienda Sterling s.p.a. di Solomeo, il cui presidente e amministratore delegato Simone Ferlin ha dichiarato: “È motivo di grande orgoglio per noi di Sterling aver contribuito al restauro della Cappella degli Oddi, un gioiello artistico che arricchisce il patrimonio culturale della nostra città. Sostenere la conservazione e la valorizzazione di opere d’arte così significative è per noi un investimento nel futuro della nostra comunità e nella salvaguardia della sua identità storico-artistica”.