Nel panorama delle elezioni umbre, arriva la voce di Brunello Cucinelli, l’imprenditore famoso per il suo stile sobrio e raffinato, ma anche per la sua capacità di muoversi tra imprenditoria e valori umanistici. Stavolta, però, si schiera: dichiara la sua preferenza per Stefania Proietti, nonostante non manchi di elogi anche per la rivale, l’attuale governatrice, Donatella Tesei.

Riferendosi alle candidate, Cucinelli le definisce “entrambe garbate, entrambe gentili, parimenti educate e votate alla ‘bella politica’”, una scelta di parole che evidenzia il suo desiderio di riconoscere la qualità umana al di là delle divergenze politiche.

L’intervento di Cucinelli, tra stile, politica e gentilezza, offre uno sguardo inedito su un imprenditore che riesce a esprimere la propria visione con sobrietà, anche in un clima elettorale teso.

Tajani a Solomeo e la “politica della gentilezza” di Cucinelli

Nell’articolo del Foglio firmato da Ginevra Leganza, emerge anche un episodio interessante: Cucinelli ha invitato Antonio Tajani e alcuni giovani di Forza Italia a Solomeo. Alla domanda diretta su cosa pensi di Forza Italia, risponde con la calma che lo caratterizza, dichiarando di apprezzare il dialogo “a prescindere dall’appartenenza politica, purché il dialogo sia ispirato alla gentilezza”. Sottolinea inoltre che la campagna elettorale è stata “molto equilibrata”, un dettaglio che pare rispecchiare la sua visione di un confronto politico civile e rispettoso.

La sanità in Umbria: la sua opinione controcorrente

In un periodo in cui il dibattito politico umbro mette al centro la sanità, spesso bersaglio di critiche da parte del “campo largo” per una gestione giudicata insufficiente, Cucinelli dice la sua. Mentre Proietti parla di smantellamento del sistema sanitario regionale, l’imprenditore ha una visione diversa: “Al di là della mia ideologia, su questo ammetto di non essere d’accordo […] La sanità umbra era un’eccellenza, seconda solo alla Lombardia, che ha semmai subito un leggero calo nell’organizzazione. Nulla di irreversibile. Nulla di drammatico come dice invece Stefania Proietti”. Con queste parole, conferma una posizione che respinge il catastrofismo, descrivendo il calo come lieve e, soprattutto, gestibile. Un commento che, pur senza sminuire i problemi, sembra voler riportare la questione a una dimensione meno allarmistica.

Stile e politica: due umbre di classe

Quando il discorso si sposta sullo stile personale, Cucinelli non si trattiene dal riconoscere l’eleganza di entrambe le candidate umbre, lodando il loro buon gusto anche nell’abito. Alludendo al fatto che la premier Giorgia Meloni indossa capi firmati da lui, l’imprenditore si dichiara onorato, dicendo: “Mi onora e mi fa piacere vedere che Meloni porta i miei abiti”, un dettaglio che conferma la sintonia con il governo su terreni ben lontani dalle scelte politiche.

L’Italia all’estero: un governo che non lo mette in imbarazzo

Alla domanda se abbia mai ospitato Meloni a Solomeo, Cucinelli risponde di no, ma non cela un certo rispetto per l’operato dell’attuale esecutivo. “Non mi imbarazza. E soprattutto all’estero mi fa fare bella figura”, afferma, elogiando un’immagine nazionale che trova rappresentativa e coerente con la sua idea di ‘bella politica’. Il basso tasso di disoccupazione raggiunto è, a suo avviso, un risultato da considerare indipendentemente dal governo in carica: “Penso che la disoccupazione bassa sia un successo a prescindere da chi lo realizza. Dopotutto i governanti sono custodi pro tempore. L’importante è aspirare alla bella politica sempre”.

Fedeltà al centrosinistra e rifiuto di una discesa in campo

Nonostante la stima per l’attuale esecutivo, Cucinelli chiarisce di non avere mai abbandonato la sua fede politica. “Non c’è dubbio. Io voto sempre il mio ideale, mai la persona. Voto l’ideologia, mai il candidato. E poi si sa: sono un moderato di centrosinistra. E la mia natura non cambia”. Chi spera di vederlo in politica dovrà accontentarsi delle sue dichiarazioni pubbliche, visto che esclude categoricamente una sua candidatura, ironizzando su una carriera come “papa o monaco part time”.