Riceviamo e pubblichiamo il contributo del presidente del Consiglio comunale di Terni, Sara Francescangeli, che interviene sul caso di Ilaria Salis e i paralleli con le critiche rivolte a Stefano Bandecchi:
Io non ho una barca ormeggiata a Gallipoli, non ho un rolex al polso, una cantina rinomata e, da ultimo, nemmeno un marito che mi garantisca candidature blindate alle politiche, in qualche regione italiana!
Deve essere per questo che non riesco a ragionare come uno di sinistra e, quindi, non riesco a capire.
Li abbiamo sentiti, in un'aula parlamentare, invocare il rispetto delle istituzioni, anche trascurando la volontà elettorale - e già la dice lunga sul loro concetto di rispetto delle istituzioni - ricordo per esempio, al riguardo, una onorevole urlare che, "a prescindere dalla volontà degli elettori", il Sindaco Bandecchi avrebbe dovuto essere rimosso perché aveva affermato, in quel caso, di guardare il culo alle donne e tanto lo rendeva un volgare misogino, indegno della carica istituzionale ricoperta, ci può stare!
Tutto il rispetto dimostrato per le istituzioni, nello specifico il nostro Ente locale, è stato successivamente riversato sul Parlamento europeo, dove hanno candidato ed eletto un soggetto "in vincolis" in uno degli stati membri di quello stesso Parlamento, ridandole la libertà e sottraendola al processo, ci sta anche questo, no?!
Infine, ci hanno dimostrato che l'immunità parlamentare è retroattiva, rispetto alla assunzione della carica di parlamentare, e che si estende a copertura anche di responsabilità contestate per reati non inerenti la funzione di parlamentare.
Sono, lo confesso, in grande confusione, provo anche un minimo imbarazzo se penso ai miei studi, e non perché sia una giustizialista, anzi, tutt'altro, allora sarà perché non ho nemmeno una Tesla?