Gubbio, storicamente una roccaforte del centrosinistra, si trova oggi al centro di una crisi politica senza precedenti. Il Partito Democratico (PD), un tempo dominante, è ora ufficialmente commissariato, una mossa che riflette la profonda instabilità e divisioni interne. Questa situazione è aggravata dalla recente sconfitta dei Liberi e Democratici (LeD) alle elezioni amministrative, un colpo che ha scosso le fondamenta stesse della politica locale.
La decisione di commissariare il PD eugubino è stata presa dai vertici regionali del partito, che hanno nominato come commissario Massimiliano Presciutti, sindaco di Gualdo Tadino. Questa nomina, tuttavia, non è stata accolta senza resistenze. I reggenti locali del PD, tra cui il segretario dimissionario Massimiliano Grilli, Ubaldo Casoli, Giovanni Manca e Gianni Fabbretti, hanno reagito con ricorsi e accuse di ingerenza, aprendo una vera e propria guerra politica all’interno del partito.
La decisione di commissariare il partito è stata vista da molti come un tentativo di imporre una direzione esterna e di soffocare le dinamiche locali. Questa mossa ha generato malcontento tra i membri del PD di Gubbio, che vedono nel commissariamento una mancanza di fiducia nella loro capacità di autogestirsi e di risolvere le proprie crisi interne.
La crisi politica a livello nazionale del PD si riflette anche a Gubbio
La crisi politica del PD a Gubbio non è un caso isolato, ma rappresenta una manifestazione locale di una più ampia crisi che il partito sta vivendo a livello nazionale. La perdita di consenso e la difficoltà nel trovare un’identità chiara e condivisa sono problemi che affliggono il PD da anni e che, in contesti come quello eugubino, diventano ancora più evidenti.
Nonostante la situazione critica, i reggenti eugubini stanno cercando di rilanciare il partito attraverso nuove strategie e la Festa dell’Unità, un evento tradizionalmente importante per il PD. Questo evento potrebbe rappresentare un’opportunità per cercare di ricompattare le file del partito, rafforzare il legame con la base e riprendere il dialogo con gli elettori.
Tuttavia, il successo di queste iniziative dipenderà molto dalla capacità dei reggenti locali di superare le divisioni interne e di proporre una visione politica chiara e coerente. In un contesto così frammentato, non sarà facile trovare un punto di incontro tra le diverse anime del partito, ma è evidente che un fallimento in tal senso potrebbe avere conseguenze disastrose per il futuro del PD a Gubbio.
Parallelamente alla crisi del PD, i LeD si trovano anch’essi in una situazione di estrema difficoltà. La sconfitta di Alessia Tasso alle elezioni amministrative ha avuto un impatto devastante sul movimento, che ha visto crollare le proprie ambizioni politiche. Fino a qualche mese fa, i LeD avevano un piano ben definito: Alessia Tasso sindaco di Gubbio e Filippo Mario Stirati candidato alle elezioni regionali. Tuttavia, la disfatta elettorale ha completamente cambiato il quadro, mettendo in discussione non solo il futuro politico dei singoli leader, ma anche l’esistenza stessa del movimento.
Anche i LeD perdono consensi da parte dell’elettorato e dei politici eugubini
Ubaldo Casoli, un personaggio di spicco del PD eugubino, ha rigettato la proposta di fare un cartello elettorale con i LeD in vista delle prossime elezioni regionali. Questo rifiuto rappresenta un durissimo colpo per Filippo Mario Stirati, che aveva puntato proprio su un’alleanza con il PD per rilanciare la propria candidatura regionale. Ora, con i LeD in crisi e senza il sostegno di figure chiave come Alessia e Claudio Tasso, le prospettive politiche di Stirati appaiono estremamente incerte.
La sconfitta dei LeD non è solo un problema elettorale, ma rappresenta anche un segnale della profonda disillusione che una parte significativa dell’elettorato eugubino prova nei confronti di una classe politica che non è riuscita a mantenere le proprie promesse. La caduta di Gubbio nelle mani della destra dopo 78 anni di dominio del centrosinistra è un evento storico che evidenzia la portata della crisi in cui si trovano non solo i LeD, ma l’intero panorama politico locale.
Stirati, che ha cercato di minimizzare le proprie responsabilità nella sconfitta, ora si trova isolato e senza alleati. Il suo piano di rilanciare la propria carriera politica come consigliere regionale appare sempre più difficilmente realizzabile, soprattutto in un contesto in cui i LeD sono percepiti come una forza politica debole e divisa.
La crisi del PD e dei LeD a Gubbio apre scenari difficili da prevedere. Da un lato, il commissariamento del PD potrebbe portare a una riorganizzazione del partito e a un nuovo slancio, ma potrebbe anche approfondire le divisioni e alienare ulteriormente la base elettorale. Dall’altro, la debolezza dei LeD e la sconfitta di Stirati potrebbero spianare la strada a nuove forze politiche, magari emergenti dalla destra, che potrebbero approfittare della situazione per consolidare il loro potere.
Il futuro politico di Gubbio è in bilico.