09 Aug, 2025 - 08:30

Crisi idrica al Lago Trasimeno, Melasecche (Lega) all’attacco: “Navigazione a rischio blocco totale, servono interventi immediati”

Crisi idrica al Lago Trasimeno, Melasecche (Lega) all’attacco: “Navigazione a rischio blocco totale, servono interventi immediati”

Un lago al minimo storico, la navigazione che si ferma, il turismo che rischia un colpo difficile da assorbire. Il consigliere regionale Enrico Melasecche (Lega) rompe gli argini del dibattito politico e porta in aula un’interrogazione urgente alla Giunta Proietti, accusata di inerzia e ritardi. “Trasimeno al collasso: inerzia e ritardi mettono a rischio navigazione e turismo. La Giunta chiarisca quali azioni intende mettere in campo”, attacca il consigliere, che chiede un piano immediato per scongiurare il blocco totale del servizio nei giorni clou dell’estate.

Servizio di navigazione ridotto, traghetti fermi e isole a rischio isolamento: la denuncia di Melasecche

La fotografia scattata da Melasecche è netta: “Il livello del lago ha raggiunto una criticità allarmante, mai così bassa in epoca recente. I battelli più grandi e capienti sono già fermi”.

Il traghetto Perugia e il battello merci Grifone sono fuori servizio. Il Concordia II continua a navigare “in condizioni di grave rischio, con l’elica che sfiora il fondale e una probabile avaria imminente”.

Le conseguenze non riguardano solo il trasporto passeggeri. “Senza il Grifone - ricorda Melasecche - l’Isola Maggiore non è raggiungibile da mezzi di soccorso in caso di emergenza. Nei mesi scorsi, un incendio è stato spento grazie ai Vigili del Fuoco trasportati proprio con quel battello. Oggi, un episodio simile avrebbe esiti drammatici”.

Il quadro si estende alle darsene, “ormai in condizioni critiche, con imbarcazioni private impossibilitate ad attraccare”. Sul fronte ambientale, la denuncia è altrettanto severa: “Le alghe vengono rimosse solo in parte, con ammassi maleodoranti lasciati marcire sulle rive, allontanando i turisti”.

Fondi disponibili ma dragaggi incompleti: otto mesi di attesa senza misure concrete per il Trasimeno

Melasecche punta il dito contro la gestione amministrativa degli ultimi mesi. “Era una situazione prevedibile – afferma – e nei mesi invernali e primaverili andavano avviati i dragaggi. Dal 2020 l’Unione dei Comuni ha avuto 3 milioni di euro dal Ministero, stanziati per il dragaggio, ma i lavori non sono stati completati”.

Il consigliere ricorda anche “gli interventi del precedente governo regionale per ripulire i canali Moiano e Anguillara e rimuovere alberi cresciuti nei letti fluviali”. Una manutenzione che, a suo dire, avrebbe dovuto essere proseguita, “invece di fermarsi davanti a vincoli burocratici e proclami senza azioni concrete”.

Acqua di Montedoglio, rapporti con la Toscana e “svendita degli interessi umbri”: il fronte idrico diventa politico

Il dossier si intreccia con la questione dell’approvvigionamento idrico dalla diga di Montedoglio. Melasecche accusa la Giunta Proietti di “debolezza negoziale verso la Toscana” e definisce “inaccettabile” la delibera regionale del 22 luglio, poi ritirata il 31 luglio.

“Quel protocollo - sostiene il consigliere regionale leghista - subordinava l’uso di una risorsa idrica nazionale a logiche elettorali toscane, una svendita degli interessi umbri. Non possiamo accettare che l’acqua diventi oggetto di scambi politici su altri fronti, dalla Stazione Alta Velocità alla sanità.

Melasecche lega la vicenda anche alla gestione dell’elisoccorso Nibbio: “Se impiegato oltre i confini, penalizzerebbe l’Umbria del Centro Sud, rallentando i tempi di intervento”.

L’interrogazione urgente: richieste dettagliate, tempi certi e azioni immediate per salvare il Trasimeno

Nella sua interrogazione, Melasecche chiede alla Giunta di:

  • fornire un cronoprogramma inderogabile per i dragaggi dei porti e delle rotte

  • garantire la sicurezza della navigazione durante e dopo Ferragosto

  • chiarire eventuali vincoli della Soprintendenza e i relativi costi aggiuntivi

  • assicurare che l’acqua di Montedoglio sia gestita “come diritto nazionale, non come concessione locale”

“Il Trasimeno è un patrimonio ambientale ed economico di tutti - conclude l'ex assessore regionale della giunta Tesei - e non possiamo permettere che incapacità e accordi al ribasso ne decretino il collasso. Servono azioni immediate, trasparenti e concrete. E servono adesso.

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Federico Zacaglioni
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