23 May, 2025 - 17:00

Crisi Forvia di Terni, l'assessore Cardinali: "Serve un tavolo regionale sull'automotive"

Crisi Forvia di Terni, l'assessore Cardinali: "Serve un tavolo regionale sull'automotive"

Un'azienda storica per Terni che affronta le turbolenze di un settore, quello dell'automotive, in profonda trasformazione a livello globale. La Forvia, ex Faurecia (prima Zeuna Starker, ndr), ha visto contrarsi il proprio business rispetto al budget previsto per oltre 3 milioni di euro. Una situazione che desta crescente preoccupazione tra lavoratori, sindacati e istituzioni locali. È per questo che l’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Terni, Sergio Cardinali ha annunciato di aver sollecitato l’apertura di un tavolo regionale sull’automotive, coinvolgendo l’assessore regionale alle Attività produttive De Rebotti. In Umbria, infatti, il comparto impiega circa 10.000 addetti.

La situazione dell'azienda che produce tubi per marmitte per i motori endotermici è finita sotto i riflettori del dibattito politico con un'interrogazione presentata dal gruppo del Partito Democratico per fare il punto su una situazione che tiene da mesi con il fiato sospeso lavoratori, sindacati e istituzioni. "Vogliamo tentare di capire cosa sta succedendo in questa impresa che per anni è stata una delle più importanti del territorio, sia per la manifattura specifica, sia per il numero di addetti", ha spiegato il capogruppo Emidio Gubbiotti nell'illustrare l'interrogazione. "Registriamo nel tempo numerose difficoltà legate alla forza produttiva di questa società, peraltro cambiata nella proprietà, con problemi legati ai contratti di lavoro e all'occupazione".

La crisi dell'automotive colpisce forte anche Terni a causa delle evoluzioni normative

L'assessore Cardinali ha inquadrato la vicenda nel contesto più ampio della crisi del settore automobilistico: "Negli ultimi anni il settore in Europa e in Italia sta attraversando una crisi profonda e strutturale, dovuta a una combinazione di fattori economici e tecnologici". Al centro, la transizione ecologica imposta dalle normative europee, con lo stop ai motori a combustione interna previsto per il 2035.

"L'Italia appare particolarmente fragile", ha sottolineato Cardinali. "La produzione di autoveicoli ha toccato minimi storici: da oltre 2 milioni di unità negli anni '90 siamo scesi a mezzo milione nel 2023. La fusione di Fiat con PSA per formare Stellantis ha spostato il baricentro decisionale fuori dai confini nazionali".

In questo scenario si colloca la situazione di Faurecia-Forvia, che oggi occupa a Terni 220 lavoratori, più 10 dipendenti che operano al Lingotto di Torino e 20 interinali. "Gli interinali qualche anno fa erano 70-80, adesso sono 20", ha precisato l'assessore, evidenziando l'erosione occupazionale in corso.

Piano di uscite volontarie e riorganizzazione produttiva nel sito di Maratta

Il gruppo, che conta 28 stabilimenti nel mondo e annovera tra i clienti principali Stellantis, Maserati, Ferrari e Iveco, ha dovuto affrontare un "continuo e consistente calo delle produzioni". Per mettere in sicurezza lo stabilimento ternano, l'azienda ha proposto un piano di uscite volontarie, con un incentivo all'esodo di 24 mensilità. "L'obiettivo era di 50 lavoratori, ne sono usciti 48", ha spiegato Cardinali.

A questi si aggiungono cinque lavoratori inviati in altri stabilimenti europei "per acquisire professionalità poi spendibili". Ma la situazione resta difficile: "Oggi lo stabilimento viaggia ancora con 3 milioni al di sotto del budget previsto ed è stato richiesto un ulteriore periodo di cassa integrazione di 4-5 mesi".

Il problema principale, secondo quanto riferito, deriva dal cliente Maserati, "molto sotto il budget". Inoltre, è in programma "una riorganizzazione delle attività per massimizzare la produttività", con alcune lavorazioni che da Terni potrebbero essere trasferite in Polonia, mentre altre verrebbero portate dalla Repubblica Ceca a Terni.

"Si paventa la chiusura di due stabilimenti europei, in Francia e in Belgio", ha aggiunto l'assessore, "ma le attività dovrebbero essere trasferite una in Italia e una in Portogallo. L'Italia, e Terni in particolare, viene riconosciuta per la grande professionalità manifatturiera".

Un segnale positivo arriva da "un'importante trattativa in corso con un colosso del settore elettrico che potrebbe portare grandi benefici in termini di volumi a Terni".

L'assessore ha concluso annunciando di aver "sollecitato l'assessore allo Sviluppo Economico regionale di aprire un tavolo sull'automotive, che in Umbria conta circa 10.000 addetti. Il tema passa attraverso la necessità di un confronto con tutte le aziende regionali del settore".

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Federico Zacaglioni
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