Non accenna a placarsi la crisi dello stabilimento ternano della Forvia, ex Faurecia. Nella giornata di ieri è arrivata la firma dell’accordo sindacale per 50 esuberi volontari, di cui 37 operai e 13 impiegati, che lasceranno il lavoro tra ottobre 2024 e marzo 2025. Un esodo incentivato: in previsione per chi aderirà al piano infatti ci sono gli incentivi che scenderanno in base al mese di uscita. Questo quanto stabilito nell’accordo firmato tra la direzione aziendale dello stabilimento Forvia Faurecia di Terni e le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm, nell’ambito della vertenza aperta dalla multinazionale a causa delle difficoltà attraversate dal settore automotive.
Forvia Faurecia: una crisi che va avanti da tempo
Lo stabilimento ternano, che si trova nella zona industriale di Maratta, era nato grazie al primo accordo di programma per la reindustrializzazione dopo la crisi AST. Alla Faurecia si sono da sempre prodotti i tubi per le marmitte ma il settore automotive sta affrontando da tempo una profonda crisi. Ad agosto la Forvia Faurecia aveva annunciato il taglio di 10mila posti di lavoro in tutto il mondo e la sede ternana non è stata risparmiata.
A determinare la crisi c’è il calo degli ordini da parte del gruppo automobilistico Stellantis, nato nel 2021 dalla fusione tra PSA (ex Peugeot – Citroen) e FCA (ex Fiat – Chrysler) e che oggi conta 14 marchi tra i più noti al mondo come Maserati, Fiat, Alfa Romeo e Lancia, solo per citarne alcuni. Secondo quanto si apprende da fonti sindacali, il piano di esuberi previsto nel sito di Terni, dove in totale sono impiegati circa 270 dipendenti, è stato giustificato con il calo di circa il 50% del volume di ordini proveniente dal gruppo Stellantis, che fino a qualche tempo fa era anche l’unico cliente dello stabilimento. E nonostante nel portafoglio clienti della Forvia sia entrata Iveco, gli ordini non sono cresciuti come si era sperato.
Che cosa prevede l’accordo per i 50 dipendenti della Forvia Faurecia
In base all’accordo sindacale siglato ieri, per le 50 unità di personale in esubero gli incentivi andranno dalle 26 mensilità lorde per chi lascerà il lavoro a ottobre 2024 a scalare fino alle 10 mensilità per chi uscirà a marzo 2025.
L’accordo prevede inoltre un periodo di ‘salvaguardia’, che andrà dal primo aprile al 31 dicembre 2025. Durante questo tempo l’azienda si è impegnata a non dare luogo a ulteriori procedimenti di licenziamenti collettivi ma eventualmente a discutere un altro piano di uscite incentivate e volontarie come nell’accordo sindacale di ieri. Nel frattempo lo stabilimento ternano è già interessato da un piano di cassa integrazione straordinaria che scadrà nella primavera del 2025.
Stellantis: da oggi stop alla Fiat 500 elettrica a Mirafiori
Ma la Forvia di Terni non è l’unica azienda che risente della crisi di Stellantis. È notizia di stamattina lo stop alla produzione della Fiat 500 elettrica nello storico stabilimento di Mirafiori fino all’11 ottobre. Un provvedimento, spiega il gruppo, che si è reso necessario a causa “dell’attuale mancanza di ordini legata all’andamento del mercato elettrico in Europa, che è profondamente in difficoltà per tutti i produttori, soprattutto europei“. Anche a Marafiori la crisi pesa da molto, con una produzione che oggi è limitata a tre modelli, di cui due della Maserati e l’altro, appunto, la Fiat 500 elettrica.
“Un momento turbolento” quello attuale, così lo definiscono da Stellantis che fa i conti con una difficile transizione in atto nel mercato automobilistico. Una crisi così profonda che l’azienda, come riportato da più fonti, avrebbe anche provato a sanare con poco tatto, per usare un eufemismo, offrendo ai propri dipendenti una speciale scontistica sull’acquisto di un’auto di sua produzione: la Maserati da 180mila euro. L’azienda l’ha fatto sapere inviando una email a tutti i dipendenti. Sconti previsti anche per gli operai in cassa integrazione.
Foto © ufficio stampa Forvia.