La crisi della sinistra a Gubbio continua a manifestarsi in tutta la sua complessità, e le prossime elezioni regionali sembrano acuire le difficoltà politiche di chi sperava in una rinascita. Al centro di questo scenario troviamo Filippo Mario Stirati, ex sindaco di Gubbio, che si trova ora a dover affrontare una serie di sfide inaspettate, a partire dalla sua stessa candidatura. Stirati, che aveva immaginato un percorso più lineare verso le regionali, sta incontrando una resistenza crescente, sia all’interno del centrosinistra sia tra i movimenti civici.
Il punto di svolta per Stirati e la sinistra gualdese è arrivato con le ultime elezioni comunali, che hanno visto la vittoria della destra per la prima volta in 78 anni. Un risultato che ha colto di sorpresa molti, ma che è stato il frutto di un lungo processo di logoramento interno al centrosinistra, culminato con la sconfitta di Alessia Tasso, candidata considerata da molti troppo debole per reggere la pressione del confronto con la destra. Stirati, che aveva sostenuto la Tasso, si è ritrovato così a dover affrontare le critiche sia per la scelta del candidato sia per la strategia adottata durante la campagna elettorale.
Questa sconfitta ha portato una serie di conseguenze dirette non solo a livello locale, ma anche nella prospettiva delle elezioni regionali. La destra, galvanizzata dalla vittoria a Gubbio, si prepara ora a consolidare il proprio potere anche a livello regionale, mentre la sinistra sembra sempre più divisa e priva di una leadership forte in grado di unificare le diverse anime del movimento progressista.
Crisi della sinistra anche a causa del mancato accordo con il Movimento 5 Stelle
Una delle principali difficoltà per Stirati è legata al mancato consolidamento dell’accordo con il Movimento 5 Stelle, un’alleanza che alle elezioni comunali si era rivelata fragile e poco efficace. Il Movimento 5 Stelle, ora in piena trasformazione, ha deciso di puntare su una candidatura indipendente per le regionali, quella di Mauro Salciarini, ex consigliere comunale e figura storica del Movimento a Gubbio.
Salciarini, che ha recentemente annunciato la sua candidatura, ha dichiarato di aver accettato la proposta del gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle, sottolineando il legame profondo con il partito e la volontà di proseguire il percorso iniziato anni fa con il gruppo locale. Questa candidatura rappresenta un duro colpo per Stirati, che contava sul supporto del Movimento per rafforzare la sua posizione all’interno del centrosinistra.
La rottura con il Movimento 5 Stelle è significativa non solo perché riduce le possibilità di una coalizione unitaria, ma anche perché mette in evidenza le profonde spaccature all’interno della sinistra. Mentre Stirati cerca di ricostruire un’alleanza, la decisione del Movimento di correre da solo potrebbe indebolire ulteriormente la base elettorale progressista.
Un altro ostacolo per Stirati è rappresentato dalla possibile candidatura di Leonardo Nafissi, il cui nome circola con insistenza negli ambienti del centrosinistra. Nafissi, che gode di una buona popolarità a Gubbio, potrebbe diventare il principale avversario interno di Stirati nella corsa alla candidatura regionale. Con oltre 3.600 voti ottenuti nelle elezioni comunali, Nafissi ha dimostrato di avere un seguito solido, soprattutto tra gli elettori più giovani e quelli più critici nei confronti della vecchia guardia della sinistra.
Persiste la crisi all’interno di LeD, il gruppo politico che ha sostenuto Stirati
Questa situazione mette in evidenza la crisi all’interno del LeD (Liberi e Democratici), il gruppo politico che ha sostenuto Stirati durante il suo mandato, che è solo un capitolo della più ampia crisi della sinistra. Dopo la sconfitta alle comunali, il LeD si trova a dover affrontare un profondo processo di ristrutturazione.
Valerio Piergentili, nuovo coordinatore del LeD, ha ricevuto l’incarico di sondare il terreno per trovare una convergenza tra i vari partiti del centrosinistra e sostenere la candidatura di Stirati. Tuttavia, i primi segnali sono tutt’altro che incoraggianti. Il Partito Democratico sembra non avere intenzione di appoggiare l’ex sindaco, e anche i Socialisti guardano con interesse a candidati provenienti da altre realtà territoriali, in particolare sull’asse Perugia-Città di Castello.
La candidatura di Filippo Mario Stirati alle regionali, quindi, appare tutt’altro che certa. Da un lato, il mancato accordo con il Movimento 5 Stelle e la possibile discesa in campo di Salciarini rappresentano un serio problema per la costruzione di una coalizione ampia e inclusiva. Dall’altro, l’ombra di Nafissi e la freddezza del Pd rendono ancora più complicato il percorso di Stirati verso una candidatura unitaria.
L’ex sindaco, nonostante i suoi numerosi tentativi di mediazione e ricucitura, sembra trovarsi in una posizione sempre più isolata all’interno del centrosinistra. Le sue scelte passate, a cominciare dal sostegno a Tasso nelle comunali, continuano a pesare sul suo percorso politico, e molti all’interno della coalizione progressista lo considerano ormai una figura troppo legata al passato per rappresentare una vera alternativa alle elezioni regionali.