La gestione degli alloggi universitari in Umbria finisce sotto i riflettori, con accuse di inefficienza e promesse non mantenute. L’ultima decisione dell’Adisu di bloccare temporaneamente le assegnazioni dei posti letto lascia 200 studenti per strada, e non è una sorpresa. La questione, ben lontana da una soluzione, porta con sé critiche sempre più forti da parte di politici e associazioni studentesche che accusano la giunta Tesei di incapacità amministrativa.

L’UDU, rappresentanza degli studenti universitari, ha espresso forte disappunto per quella che considera una gestione inefficace della Regione, incapace di garantire l’accesso a un servizio fondamentale come l’alloggio. Le dichiarazioni ufficiali hanno suscitato speranze che sono poi naufragate in una situazione critica, evidenziando una ripetuta mancanza di interventi concreti. Secondo l’UDU, gli studenti idonei e svantaggiati economicamente, destinatari di un posto letto gratuito, sono stati lasciati senza risposte concrete.

Questione alloggi, la Regione e il PD: il diritto allo studio in balìa delle promesse

Tommaso Bori e Sarah Bistocchi, candidati del Partito Democratico per le regionali, non risparmiano critiche. La loro denuncia colpisce direttamente l’attuale amministrazione, accusata di lasciare al caso una questione centrale per gli studenti umbri. “Non sono valse a nulla le rassicurazioni dell’amministratore di Adisu Santini e dell’assessora Agabiti,” dichiarano, sottolineando come le parole non bastino più. Anche quest’anno gli studenti con difficoltà economiche, pur avendo diritto a un posto letto, si trovano a fare i conti con le conseguenze di una gestione definita “fuori controllo.”

Associazioni studentesche e la richiesta di un intervento immediato

La Sinistra Universitaria-Udu Perugia si unisce al coro delle proteste, segnalando il problema ormai strutturale degli “idonei non beneficiari”: quegli studenti che, pur avendo diritto a un posto, sono di fatto esclusi. La comunicazione dell’Adisu sul blocco delle assegnazioni ha lasciato perplessi e delusi molti studenti che si aspettavano un supporto concreto dalla Regione. In un comunicato ufficiale, l’Udu sottolinea: “Nonostante le garanzie dell’amministratore dell’Adisu Santini e dell’assessora Agabiti, […] anche quest’anno ci sono gli idonei non beneficiari.”

Gli studenti coinvolti vivono nell’incertezza, avendo fatto affidamento su garanzie che si sono rivelate infondate. Nonostante le rassicurazioni della Regione, permangono difficoltà e ostacoli che rendono il diritto all’alloggio un traguardo distante. L’apertura del nuovo collegio di San Sisto, prevista per inizio ottobre e presentata come parte della soluzione, resta ancora in attesa di concretizzazione.

L’UDU chiede interventi urgenti all’assessora Agabiti, affinché si possa finalmente disporre di quei posti letto annunciati nelle scorse settimane. La frustrazione tra gli studenti è palpabile e cresce di fronte alla mancanza di risposte tangibili. In una situazione che mina il percorso formativo, l’accesso agli alloggi non può restare un miraggio.

Alloggi, il miraggio del collegio di San Sisto

Uno dei punti centrali della protesta è il promesso collegio di San Sisto, una struttura annunciata e sbandierata come soluzione alla crisi, ma mai entrata in funzione. Doveva aprire a ottobre, ma è ancora chiusa, e la sua assenza pesa sempre di più su una situazione già critica. Le rappresentanze studentesche chiedono spiegazioni e, soprattutto, fatti, dopo mesi di attesa e rassicurazioni disattese.

Verso la manifestazione del 15 novembre: gli studenti scendono in piazza

Di fronte a un sistema che, secondo gli studenti, sembra fare acqua da tutte le parti, la Sinistra Universitaria-Udu chiama alla mobilitazione. Il prossimo 15 novembre gli studenti umbri torneranno in piazza, con l’obiettivo di rivendicare diritti e tutele che, anno dopo anno, sembrano sempre più fragili. “Ci vediamo il 15 novembre in piazza per difendere i diritti degli studenti che anche oggi vediamo violati,” annuncia Udu Perugia, pronta a portare le istanze degli studenti di fronte alla Regione.

La manifestazione di novembre si prospetta come un punto di svolta: l’obiettivo è portare attenzione alla crisi abitativa e far emergere la necessità di un intervento deciso da parte delle istituzioni regionali. Per gli studenti, non è più accettabile ritrovarsi in una simile situazione ogni anno accademico, in un contesto che dovrebbe sostenere, non ostacolare, il diritto allo studio.