“Una decisione che avremmo voluto evitare, ma oggi inevitabile per garantire la sicurezza della Festa dei Ceri”. Con queste parole il sindaco Vittorio Fiorucci ha annunciato ufficialmente quella che è già stata definita la novità più rilevante del 15 maggio 2025: la Corsa dei Ceri devierà il proprio percorso, evitando il tratto che costeggia la Chiesa di San Francesco e la farmacia comunale, per sfilare invece di fronte alle Logge dei Tiratori della Lana, nel cuore di Piazza Quaranta Martiri.
Una notizia che scuote la città e che segna, di fatto, un momento storico nella tradizione della Festa più identitaria per Gubbio e per l’Umbria intera.
“All’indomani di un sopralluogo al cantiere di Piazza Quaranta Martiri – spiega Fiorucci – legato sia alle esigenze del passaggio del Giro d’Italia sia alla Festa dei Ceri, ho preso atto di una necessità inevitabile”.
Il tratto tra San Francesco e la farmacia comunale, cuore del percorso ceraiolo noto come “secondo pezzo”, non offre le condizioni di sicurezza necessarie a causa dei lavori in corso. Una realtà ormai conclamata, che ha spinto il primo cittadino a prendere una decisione difficile ma motivata da senso di responsabilità: “L’attuale situazione dei lavori consente sì il passaggio dei Ceri, ma non permetterebbe lo svolgimento in completa sicurezza della Festa”.
Il passaggio alternativo sarà dunque quello di fronte alle Logge dei Tiratori, che permetterà di ricongiungersi poi al tradizionale itinerario attraverso il Buco de Didà, per proseguire verso piazza Bosone, via dei Consoli, e poi su fino a Piazza Grande.
Una deviazione che, seppur dolorosa per molti ceraioli e cittadini legati alla sacralità del percorso storico, si rende necessaria per evitare rischi e incidenti: “Vagliate con la massima attenzione tutte le altre verosimili alternative – ha sottolineato Fiorucci – questa è l’unica possibilità per poter procedere con lo svolgimento in completa sicurezza della nostra Festa”.
A determinare la scelta dell’Amministrazione è stata la mancanza di un progetto esecutivo pienamente adeguato, che ha impedito una pianificazione precisa e tempestiva delle opere.
“La dilatazione dei tempi dell’esecuzione dei lavori e gli imprevisti operativi, del tutto normali quando si lavora su una struttura vecchia, non hanno permesso una gestione coerente della timeline”, ha precisato il sindaco.
Mettere in sicurezza l’area in tempo utile, infatti, avrebbe comportato costi insostenibili per l’ente comunale: “Parliamo di opere non definitive, quindi completamente a perdere, e di un aggravio economico altissimo”. Inoltre, smantellare e poi ripristinare il cantiere avrebbe causato uno stop di almeno un mese e mezzo, rallentando ulteriormente i lavori già in corso.
Fiorucci ha fatto riferimento diretto anche a quanto accaduto recentemente con la ripavimentazione di Piazza Grande, dove la fretta nel concludere i lavori in tempo per il 15 maggio ha generato una serie di problematiche tecniche ancora in fase di risoluzione.
“Troppi i problemi generati da scelte avventate in Piazza Grande, e oggi ne paghiamo le conseguenze. Non vogliamo ripetere quegli errori”, ha affermato con fermezza il sindaco.
La priorità, ha ribadito, è la città nel suo complesso: “Pensare e voler bene alla città significa anche saper decidere con razionalità. La città ha priorità assoluta su tutto: architettonica, culturale, amministrativa, economica”.
Il sindaco ha voluto anche ricordare che non è la prima volta che il percorso dei Ceri subisce variazioni: “Nel corso dei secoli, la comunità eugubina ha saputo adattarsi, prendere decisioni sagge per il bene comune. Anche questa volta prevarranno il buonsenso e l’amore per la nostra Gubbio”.
Una dichiarazione che suona come un invito alla coesione, al rispetto delle esigenze di sicurezza e al riconoscimento che l’identità di una Festa non si perde con un cambio di marciapiede, ma si rafforza nella capacità della comunità di custodirla, proteggerla e farla evolvere quando necessario.
“Questa mattina ho incontrato i rappresentanti di Diocesi, Università dei Muratori, Maggio Eugubino e Famiglie Ceraiole”, ha aggiunto Fiorucci. Un passaggio fondamentale per garantire il coinvolgimento e la condivisione della decisione con tutte le componenti sociali, culturali e religiose della città.
“Li ringrazio davvero, perché hanno compreso lo spirito della decisione, e ci aiuteranno a costruire, insieme, una Festa dei Ceri comunque piena, intensa e autentica”.
Ora, con la decisione ufficializzata, inizia il conto alla rovescia verso il 15 maggio, e Fiorucci lancia un messaggio chiaro: “Adesso è tempo di lavorare insieme per vivere in pienezza questo 15 maggio 2025”.
Il sindaco guarda già alla prossima domenica, giorno del ritorno in città dei tre Ceri, come al momento simbolico in cui la comunità eugubina dimostrerà il proprio spirito di adattamento e amore per la Festa.
“Sono certo che gli eugubini sapranno farlo nel migliore dei modi”, conclude.
La notizia della deviazione ha già cominciato a circolare tra ceraioli, appassionati e semplici cittadini. C’è chi accoglie la scelta con dispiacere, chi la comprende, chi chiede chiarezza. Ma una cosa è certa: la Festa dei Ceri si farà. E si farà bene.
Perché, come ha ricordato lo stesso Fiorucci, “abbiamo a cuore i cittadini, i ceraioli e tutti coloro che amano e vivono la Festa. È per la loro sicurezza che abbiamo preso questa decisione”.
E chissà che questa deviazione forzata, figlia della necessità, non diventi una nuova pagina della storia della Festa, un’occasione per riscoprirla con occhi nuovi, anche tra le pietre secolari delle Logge dei Tiratori, lì dove il cuore di Gubbio continuerà a battere forte al ritmo del “via ch’eccoli!”.