La procura di Milano ha aperto un’inchiesta riguardante presunti episodi di corruzione e turbata libertà degli incanti legati all’organizzazione delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Al centro dell’attenzione si trovano Vincenzo Novari, ex AD della fondazione Milano-Cortina, Luca Tomassini, imprenditore e fondatore della società Vetrya di Orvieto, e un dirigente. L’indagine è in corso e ha già portato a numerose perquisizioni e sequestri.
Corruzione e turbativa Olimpiadi Milano-Cortina 2026, indagato l’orvietano Luca Tomassini
L’inchiesta è stata avviata a seguito di segnalazioni di presunte irregolarità nelle procedure di assegnazione di contratti relativi ai servizi digitali per l’evento olimpico. Il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, sotto la direzione dei pubblici ministeri Francesco Cajani e Alessandro Gobbis e della procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, sta conducendo le operazioni di perquisizione e acquisizione di sistemi informatici presso la Fondazione e altre sedi coinvolte.
Vincenzo Novari, ex amministratore delegato della Fondazione Milano-Cortina, è attualmente sotto indagine insieme ad altre due persone per presunto concorso. Secondo le autorità, ci sarebbe stato uno scambio di favori, e non di denaro, dietro l’assegnazione nel 2021 della gestione dei servizi digitali delle Olimpiadi invernali alla società Vetrya, fondata da Luca Tomassini (anch’egli indagato). L’altro soggetto coinvolto è Massimiliano Zuco, già responsabile dei processi innovativi nel comitato organizzatore.
Si sospetta che ci sia stato un tentativo di manipolare il televoto per la selezione del logo di Milano-Cortina 2026 durante la gara d’appalto per i servizi di digitalizzazione dell’evento. Gli investigatori stanno indagando anche su alcune “interlocuzioni” per favorire la vittoria di uno dei due loghi oggetto del televoto pubblico rispetto all’altro.
Sulle perquisizioni in corso è intervenuto anche il Ministro dello Sport, Luca Abodi:
“Ne siamo stati informati come voi, aspettiamo di capire. La Guardia di Finanza fa un lavoro egregio e ha il nostro sostegno. Ora vediamo le risultanze dell’indagine che non è mai motivo di soddisfazione e orgoglio, ma nemmeno di preoccupazione. La fondazione deve essere ed è una casa di vetro. Chiunque voglia guardarci dentro deve trovare risposte sulla trasparenza e sui comportamenti gestionali”.
Le Olimpiadi del 2026, un’occasione per l’intero paese
Le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026 rappresentano un evento di straordinaria importanza per l’Italia, sia dal punto di vista sportivo che economico. Dopo il successo di Torino 2006, l’Italia si prepara nuovamente ad accogliere gli atleti di tutto il mondo in una manifestazione che si preannuncia ricca di sfide organizzative e opportunità di rilancio per tutte le regioni coinvolte.
L’assegnazione delle Olimpiadi Invernali 2026 a Milano e Cortina d’Ampezzo è avvenuta il 24 giugno 2019, quando il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha scelto la candidatura italiana rispetto a quella svedese di Stoccolma-Åre. La vittoria di Milano-Cortina è stata il risultato di un intenso lavoro di squadra tra governo, regioni, città coinvolte e il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI). La candidatura italiana ha puntato su una proposta che combina tradizione e innovazione, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale e naturalistico delle Alpi italiane.
Uno degli aspetti più critici nella preparazione delle Olimpiadi è la costruzione e l’adeguamento delle infrastrutture. Milano-Cortina 2026 utilizzerà sia strutture esistenti che nuove costruzioni. Cortina, famosa per i Mondiali di sci alpino, offrirà le sue piste storiche, mentre Milano, con il suo moderno palazzo del ghiaccio, sarà il centro delle competizioni di sport su ghiaccio.
Tra le nuove costruzioni, spicca il Villaggio Olimpico di Milano, che sorgerà nell’ex scalo ferroviario di Porta Romana, destinato a diventare un nuovo quartiere sostenibile dopo i Giochi. Altre infrastrutture chiave includono la riqualificazione della pista di bob a Cortina, chiusa dal 2008, e la costruzione di nuove strutture a Bormio e Livigno.