Riccardo Corridore è, dal novembre 2022, l’ombra politica di Stefano Bandecchi, l’uomo scelto dal segretario di Alternativa Popolare per rappresentare il partito in Umbria e per dare le gambe a quella “politica del fare” che è la cifra dell’azione di governo a Terni. 56 anni appena compiuti, avvocato abilitato a sostenere il giudizio dinanzi alle Giurisdizioni Superiori e alla Suprema Corte di Cassazione, è vice sindaco di Terni da 16 mesi e coordinatore regionale di AP.
Avrebbe dovuto essere lui a guidare un raggruppamento di liste sotto il simbolo del partito alle prossime Regionali. Poi, nel luglio scorso, fece un passo di lato per favorire lo scatto in avanti del partito di Bandecchi. Una “mossa del cavallo” che servì al leader su un piatto d’argento la possibilità di trattare col centrodestra. E che, poche settimane fa, ha portato all’accordo per l’allargamento della coalizione in Liguria, Emilia Romagna e, soprattutto, in Umbria.
Tag24 Umbria ha incontrato Corridore a Palazzo Spada, al termine dei lavori di una commissione, dove AP cerca di portare la sua “politica del fare“. E ha affrontato i temi più spinosi di questo avvio di campagna elettorale. L’approdo di AP nella coalizione che sosterrà Donatella Tesei. La formazione della lista. Il ruolo che il coordinatore regionale e vice sindaco di Terni rivestirà in questa corsa a Palazzo Donini. Il ruolo di Terni e del suo “monocolore” gialloblu negli equilibri dell’Umbria che verrà. Domande anche scomode, alle quali l’avvocato con un passato a sinistra, non si è sottratto.
Corridore: “Il nostro obiettivo è fare dell’Umbria un laboratorio come successo a Terni con la politica del fare”
Corridore, in questi mesi di governo a Terni avete più volte criticato la giunta Tesei. Ci sono stati momenti “caldi”, anche di tensione su alcuni temi. Non vi sentite in imbarazzo a correre insieme?
“Assolutamente no – attacca l’avvocato ternano -. È evidente che la situazione sia cambiata. Che il contesto non sia lo stesso di 16 mesi fa, quando abbiamo vinto le elezioni. È cambiato lo scenario nazionale e di conseguenza anche quello locale. Senza fare i politilogi. Senza dover parlare di sistemi elettorali o di massimi sistemi. Stavolta la scelta era stare dalla parte del cambiamento o aderire a un tentativo di restaurazione. Io l’ho detto tante volte: la sinistra in Umbria è stata per anni portatrice di crescita e progresso. La sanità, quando ero ragazzo, funzionava e la regione era ben amministrata. Poi il giocattolo si è rotto. Si è lasciato spazio all’occupazione del potere, alle correnti, agli interessi personali. Sappiamo come è finita. Cinque anni fa, sull’onda degli scandali, gli umbri hanno scelto di cambiare. L’ultimo governo regionale è stato migliore di quelli che lo hanno preceduto. Ma si può fare ancora meglio…“.
E qui entrate in gioco voi di Alternativa Popolare. Avete intercettato la domanda di un salto di qualità che il centrodestra non ha saputo interpretare…
“Guardi, noi abbiamo lavorato per dare il meglio a Terni. La politica aveva smesso di stare in mezzo alla gente. Di ascoltarne le istanze. I cittadini, gli elettori, chiedono punti di riferimento. Persone che prendano in considerazione le loro legittime richieste La destra ha fatto molte cose. Ma non abbastanza. Alcune cose possono essere migliorate. A partire da Terni e dal suo ambito territoriale. Ma anche nel resto della regione si può applicare la nostra ricetta. Portiamo in Umbria e nella coalizione – continua Corridore – la nostra “politica del fare”. Un modello, un laboratorio politico, che nella città che governiamo ha funzionato“.
Il coordinatore regionale di Alternativa Popolare sarà anche capolista alle Regionali
Questa discontinuità, rivendicata a volte anche in modo ruvido ed energico, non vi ha portato tanti amici nella politica locale. Tanto che non sono mancate le tensioni coi nuovi alleati. Lei incarna questa identità di Alternativa Popolare. Sarà in lista alle Regionali?
“Certo che sì. Sarò capolista di AP. Quando Stefano Bandecchi mi ha chiesto di essere al suo fianco in questa battaglia ho risposto subito positivamente. Sono al servizio del partito da quando è iniziata la rinascita di Alternativa Popolare. Ritengo quindi di dover dare il mio contributo e di portare avanti le nostre idee nell’ambito della coalizione di centrodestra regionale. Quando abbiamo iniziato il mandato c’era bisogno di una sferzata. Di dare un forte segnale di cambiamento. Ora c’è bisogno di unità di intenti e di coesione su obiettivi qualificanti. Per l’Umbria e per Terni“.
Bandecchi ha detto che vuole vincere. Quale sarà il vostro contributo alla coalizione di centrodestra per cercare di centrare questo obiettivo?
“Alternativa Popolare ha dato dimostrazione in questa prima fase di mandato di saper lavorare. Portiamo il nostro modo di impattare problemi. Il nostro ascolto costante. La capacità di non lasciare indietro nessuno. L’attenzione a tutte le fasce sociali. L’impegno a dare seguito alle istanze giuste e legittime dei cittadini con la politica del fare. Lo definirei il “metodo Alternativa Popolare”. Un modello che a Terni è stato premiante. Credo che sia sotto gli occhi di tutti“.
I temi principali della campagna elettorale e la collocazione politica, ecco le sfide di Alternativa Popolare
Temi principali della vostra campagna elettorale?
“Dico i titoli, perché ci torneremo più avanti con focus specifici. La sanità è il principale. È la delega più rilevante in mano alle Regioni. Dovremo fare la differenza. Andare oltre il risanamento avviato da Tesei e dalla sua precedente maggioranza. E l’Ospedale nuovo da fare a Terni è determinante. Poi, AST ed energia. Firmare l’Accordo di programma e risolvere il problema della bolletta. Ma anche difendere l’acciaieria dai troppi che vorrebbero chiuderla. E a sinistra ce ne sono, a cominciare dai 5 Stelle. Il lavoro, che si crea con la crescita, lo sviluppo e la diversificazione anche nel turismo. E poi l’ambiente, con tecnologie di ultima generazione e un ciclo dei rifiuti sostenibile. Ma ripeto, ci torneremo“.
Vi accusano, da sinistra, di avere “gettato la maschera”. Di essere sempre stati un partito di destra che si era dichiarato equidistante. Cosa risponde?
“Che questa critica arriva da chi ha messo in piedi un cartello elettorale senza programma. Con una candidata cattolica, centrista e civica che non ci azzecca nulla con gli estremismi della sinistra. Si sono polarizzati intorno alla volontà del PD di riprendersi il potere. Se abbiamo aderito al centrodestra è perché AP e Bandecchi vogliono evitare il ritorno di una sinistra che ci riporterebbe indietro di vent’anni. Un campo largo con posizioni estremiste, come quelle del Movimento 5 Stelle, di Alleanza Verdi e Sinistra. Sono gli stessi partiti e gli stessi volti che hanno fatto fare all’Umbria un balzo all’indietro. Altro che progressisti, sono i veri conservatori. Noi invece equilibreremo il centrodestra. Da una posizione centrista, attenta ai valori e ai diritti individuali. Moderna ed efficiente. Non a caso il segretario Bandecchi dice che siamo la sinistra del centrodestra“.
Lista in costruzione, mancano solo gli ultimi dettagli. Corridore: “AP non sarà un taxi, solo candidati che credono nelle nostre idee”
Ultima domanda sulla lista. È pronta? Ci saranno grandi firme o, come è successo a Terni, persone che vengono dalla società civile e si mettono pancia a terra per cercare di vincere?
“Quando abbiamo fatto l’accordo col centrodestra, sono stato avvicinato da molte persone. Che magari non avevano avuto la candidatura da altre parti. Alternativa Popolare non può essere sfruttata come un taxi per ottenere risultati di carattere personale. Sto valutando personalmente le candidature, come coordinatore regionale. E sottoporrò la lista al segretario nazionale Bandecchi. Potete stare certi di una cosa: saranno persone che hanno a cuore gli ideali di Alternativa Popolare. Che porteranno dedizione costante per i cittadini. Che abbiano dimostrato già professionalità e conseguito risultati. Persone in grado di apportare valore aggiunto al governo regionale. La lista sarà composta da candidati che si impegneranno in Umbria – conclude Corridore – per la nostra politica del fare“.