Le reazioni della sinistra all’archiviazione dell’indagine scaturita da un esposto anonimo contro Donatella Tesei e Paola Agabiti, sono bollate dal capolista di Alternativa Popolare, Riccardo Corridore, come un estremo tentativo di spallata giudiziaria fallito da parte di un’opposizione senza argomenti. Ma è un po’ tutto il centrodestra a seguire la strada a sostegno della governatrice tracciata da AP a Terni. Anche perché la manovra politica partita nelle aule di Tribunale in Liguria, non ha certo portato bene a Schlein e soci.
“Stanno riempiendo i social e le caselle email con messaggi, post e meme – dice il coordinatore regionale di AP, Riccardo Corridore -. Perché questa Sinistra giustizialista pensa che evidenziare il procedimento di archiviazione che ha riguardato Donatella Tesei gli porti giovamento. Dovrebbero ricordare come la candidata Presidente e governatrice uscente per il centrodestra è arrivata a Palazzo Donini a furor di popolo. È la stessa sinistra che nel 2019 ha visto interrompere il proprio governo regionale dalle indagini di Concorsopoli e Sanitopoli, finite con le manette. Qui, invece, un caso montato ad arte ha portato all’archiviazione. Basta poco per capire la differenza. Le persone non sono sciocche. Gli umbri capiscono benissimo che, mentre il governo di sinistra si è concluso con indagini giudiziarie e con le sentenze di condanna definitive, per Donatella Tesei è stato lo stesso PM a chiedere l’archiviazione“.
Il capolista di AP Corridore accanto a Tesei e contro la sinistra insieme a tutta la coalizione
Ma non c’è solo Riccardo Corridore, capolista di Alternativa Popolare, a difendere Donatella Tesei e l’assessore Paola Agabiti dal tentativo della sinistra di cavalcare l’onda giudiziaria. Accanto alla governatrice, ad esempio, scende in campo anche il portavoce nazionale di Forza Italia Raffaele Nevi. Che parla di macchina del fango del centrosinistra in azione.
“La mettono sempre in moto a ridosso degli impegni elettorali – afferma il parlamentare forzista ternano -. È accaduto anche questa volta, a due settimane dal voto per le regionali in Umbria. Una sinistra priva di idee e senza alcuna progettualità da proporre agli elettori, si attacca su una inchiesta già bella che archiviata. Di cui la presidente Tesei è stata oggetto a causa di un esposto anonimo. Un’indagine che si è chiusa ancora prima di essere incardinata. Ma nonostante ciò la sinistra ha pensato bene di utilizzarla per gettare discredito sulla presidente e sul centrodestra. Invece di utilizzare questi “mezzucci”, la sinistra umbra farebbe bene a restare in silenzio, visti i precedenti giudiziari che hanno coinvolto lo stato maggiore del Pd umbro. Abbiano un minimo di pudore, almeno. Non ci fermeranno. Il centrodestra è determinato più che mai nel proporre progetti e nuove idee per il futuro dell’Umbria. Intanto, alla presidente Tesei va tutta la mia personale solidarietà. Anche perché Forza Italia conosce bene la macchina del fango“.
Caustico il sottosegretario agli Interni Emanuele Prisco di Fratelli d’Italia. “Le solite menzogne della sinistra per screditare l’avversario – afferma -. Ma proprio loro hanno questo coraggio? Forza Donatella Tesei“.
E Franco Zaffini, senatore umbro e portavoce regionale del partito di Giorgia Meloni, ci mette il carico.
“Niente di nuovo – argomenta -. Dopo Report che sparge fango sulla Liguria ad urne aperte, i fatti su Donatella Tesei non tengono il confronto. Ormai gli italiani hanno capito, la sinistra non ha più argomenti e non gli funziona più neanche il “soccorso rosso” di certa magistratura… non vinceranno nemmeno questa volta“.
Dalla Lega, partito della Presidente, riproposto con forza il tema della riforma della giustizia
Il segretario della Lega, il partito della presidente Tesei, inizia la sua difesa, che poi è un attacco alla sinistra, sulla falsariga di Corridore, Nevi e Prisco.
“Ecco il solito fango a orologeria – sostiene Riccardo Augusto Marchetti -. Una strategia che non stupisce, tipica di chi non ha contenuti e paura di perdere. Ci hanno provato in Liguria e gli è andata male. Ora tentano di replicare anche in Umbria, ma il risultato sarà lo stesso. Donatella Tesei è un esempio di onestà, serietà, rigore, integrità e concretezza“.
Poi, però, il segretario leghista evidenzia anche un altro fattore. Quello della necessità di una riforma della giustizia. “È inaccettabile – afferma – che la governatrice abbia appreso a mezzo stampa sia di essere stata indagata sia che l’indagine è stata archiviata. Quanto accaduto è una conferma dell’assoluta urgenza di riformare la giustizia. E come Lega siamo già al lavoro per garantire agli italiani una giustizia finalmente giusta: non è più ammissibile che certa magistratura si intrometta nella politica“.