La lettera con la quale Riccardo Corridore annuncia di rimettere la sua candidatura per la Regione nelle mani del segretario nazionale di AP, Stefano Bandecchi, ha creato un vero terremoto nella politica ternana. E diventa anche un caso in grado di scompaginare gli equilibri dei tavoli politici a livello umbro. Aprendo scenari che, prima della ultime amministrative, sembravano impensabili.

La lettera segna un passo indietro del vicesindaco di Terni, grande regista della vittoria di Bandecchi alle elezioni comunali di un anno fa, che è in realtà un passo di lato. Manifesta, cioè, la disponibilità del coordinatore regionale a conferire al segretario nazionale le mani libere di fronte a uno scenario politico che è cambiato. E che con le recenti amministrative ha polarizzato l’Umbria tra due schieramenti contrapposti, senza grandi spazi per un terzo polo indipendente, come è stato AP alle ultime comunali.

Ma andiamo con ordine e ricostruiamo la cronaca di un “tranquillo week end rivoluzionario” per il quadro politico. La lettera è stata consegnata nelle mani di Bandecchi dal coordinatore regionale a margine del consiglio comunale di ieri. Dove non era passato inosservato un passaggio del sindaco e coordinatore nazionale di Alternativa Popolare. Che aveva scandito la volontà di andare avanti col suo programma politico. Senza mollare il passo alle contestazioni interne. Sottolineando di avere numeri consistenti per governare.

La lettera di Corridore: “Per la Regione serve in campo il leader nazionale, dato il mutamento degli scenari”

La lettera di Riccardo Corridore, il primo candidato a scendere in campo per la Regione già da mesi orsono, è una specie di “Incontro di Teano”. Senza scomodare Garibaldi e Vittorio Emanuele II con un paragone che potrebbe sembrare irriverente, il braccio destro del sindaco Bandecchi scende dal cavallo. E porge la corona al segretario nazionale del partito.

La lettera inviata al segretario nazionale Bandecchi dal vicesindaco di Terni Corridore

Sono stato candidato da Lei alla Presidenza della Regione Umbria – scrive il vicesindaco di Terni nella sua missiva -. E ora ritengo di compiere un passo indietro rispetto a tale scelta. A mio parere, il momento attuale di “rivoluzione” degli assetti umbri (…) spinge a forti riflessioni di carattere politico. Il centrodestra perde anche il capoluogo di regione e vince a Foligno, terza città dell’Umbria, solo grazie al contributo di Presilla (il candidato di Alternativa Popolare, ndr) in sede di ballottaggio. Alternativa Popolare, nella tornata elettorale regionale di fine anno, deve mettere in campo tutte le sue massime potenzialità “giocandosi” una partita fondamentale. E, pertanto, sono convintissimo che l’unica scelta percorribile per ottenere il miglior risultato auspicabile, sia la candidatura del proprio leader nazionale Stefano Bandecchi. Ritengo che l’idea e il progetto di AP debba essere sempre al primo posto nel nostro agire quotidiano“.

Per restare a Terni, ovviamente, la mossa ha fatto fibrillare il partito di AP. Nel quale non mancano le tensioni. Si tratta di problemi fisiologici, per una formazione nata poco intorno a Stefano Bandecchi e alla sua proposta politica “guerriera” di tanti delusi della politica tradizionale. Molti dei quali alla prima esperienza amministrativa. Ma anche di una ricerca dell’equilibrio difficile in un quadro politico sempre più polarizzato tra destra e sinistra. Per questo il sindaco Bandecchi, dopo aver ricevuto la lettera che toglie le carte dal tavolo verde e apre una nuova mano di poker, ha inviato un messaggio vocale a tutti gli amministratori, i dirigenti, i simpatizzanti iscritti nella chat di Whatsapp del gruppo.
Un audio nel quale Bandecchi ringraziava Corridore per lo spirito di servizio al partito di AP in corsa per la Regione. Spiegando che la “mossa del cavallo” del suo vice non aveva un carattere polemico. Bensì un intento rafforzativo, per dare maggiore visibilità e potere contrattuale al partito.

Subito dopo è scattata la consegna del silenzio con giornalisti e soggetti esterni ad Alternativa Popolare. Ma internamente, le ovvie fibrillazioni, sono state gestite e la scelta è stata spiegata a chi pensava in uno smottamento nella solidità della creatura politica di Bandecchi. Tanto che lunedì Bandecchi e Corridore saranno fianco a fianco in una conferenza stampa dove saranno annunciate importanti novità.

Un silenzio interrotto intorno alle 15.30 di sabato dal reel del sindaco di Terni. Con una didascalia criptica “Questa l’ho fatta per ridere, vediamo cosa succede in Umbria adesso…“. E il primo like della fila è proprio quello di Riccardo Corridore, tanto per aumentare l’hype del post.

Umbria contendibile: si riaprono i giochi delle alleanze e della collocazione politica dei partiti

Il giorno dopo le amministrative, Tag24 Umbria aveva delineato lo scenario regionale in evoluzione. Quello di una Regione diventata contendibile perché il centrosinistra non è più parcellizzato. Avendo trovato un equilibrio nel “campo largo” e nella volontà di rivalsa. E perché nel centrodestra sono ancora aperte le questioni delle candidature più “empatiche” rispetto all’uscente Tesei ed è ancora viva la memoria del “caso Terni”. A ciò si aggiungono i tormenti del polo centrista, con Italia Viva e Azione che hanno difficoltà a convivere con la sinistra-sinistra. E le prestazioni deludenti dei candidati di Fratelli d’Italia (Masselli e Scoccia) che hanno perso nei due capoluoghi. Infine, con l’uscente Zuccarini riconfermato a Foligno solo grazie all’endorsement di Presilla (AP), pur senza chiudere un apparentamento.

Raffaele Nevi, parlamentare ternano e portavoce di Forza Italia, aveva chiarito il punto. “Il centrodestra in umbria vince alle elezioni se riesce a far breccia anche sugli elettori moderati. E a prendere voti al centrosinistra. È una questione matematica“. E nei giorni scorsi aveva rilanciato un allargamento della coalizione a civici e moderati.

In questa evoluzione, la mossa di Corridore apre la strada a nuovi possibile scenari. Il primo che Stefano Bandecchi scenda in campo in prima persona. Con tutto quanto ne consegue in termini di problemi di compatibilità con la carica di Sindaco di Terni. Poi la possibilità che Bandecchi confermi Corridore, rafforzando la volontà di voler correre da solo con la lista di AP. E, infine, l’apertura di una trattativa che rimetta in discussione gli interi equilibri delle due coalizioni.

Secondo indiscrezioni, da Roma sarebbero partite molte manovre di avvicinamento dal centrodestra verso il sindaco di Terni. Che ora sta riflettendo. Con la consapevolezza che Perugia è spaccata al 50%. Che i territori e le città di minori dimensioni sono divise tra i due schieramenti. E che le prossime regionali saranno decise, con ogni probabilità proprio a Terni. Dove il voto è più fluido e dove c’è spazio per la ricerca di un centro di gravità permanente. La collocazione di Alternativa Popolare nel PPE e una messa in discussione della candidatura di Donatella Tesei, aiuterebbero a dare spazio di manovra a Bandecchi. E così, il passo di lato di Corridore verso la Regione viene letto dagli osservatori politici come un aiuto al segretario nazionale. Piuttosto che come l’apertura di un nuovo fronte all’interno di AP.

È per questo che la vera partita del poker per le regionali comincia ora. In attesa di chi, prese in mano le carte, metta sul tavolo il chip per l’apertura.