Riccardo Corridore, capolista di Alternativa Popolare alle prossime elezioni regionali del 17 e 18 novembre, ha partecipato insieme a Viviana Altamura alla presentazione della ricerca della CNA sull’economia ternana. Ed ha ascoltato, con altri candidati per Palazzo Cesaroni, le richieste provenienti dalle piccole e medie imprese del territorio. Mirko Papa, presidente ternano dell’associazione datoriale, infatti, ha avanzato un accorato appello al mondo politico. Affinché si occupi di alcuni temi centrali per il futuro sviluppo del Ternano.

Si tratta di temi su cui Tag24 Umbria è andata a raccogliere l’opinione del capolista di Alternativa Popolare e vicesindaco di Terni.

Sui temi avanzati dalla CNA ci troviamo in perfetta sintonia“. Attacca Corridore, impegnato in una valutazione della ricerca insieme all’assessore comunale al welfare Altamura, che con lui costituisce un ticket ternano per il consiglio regionale del partito di Stefano Bandecchi. “Chi avrà modo di analizzare la ricerca della CNA troverà tante delle nostre proposte e dei nostri punti programmatici. Mi posso spingere addirittura a dire che il programma del nostro partito è sovrapponibile alle richieste degli artigiani ternani. E che in Alternativa Popolare le piccole e microimprese troveranno sempre un alleato e un soggetto politico pronto a sostenerle“.

L’analisi di Corridore sulla ricerca della CNA di Terni: priorità a infrastrutture e connessioni con Perugia e la Capitale

CNA Terni chiede che si lavori lavorare su infrastrutture e potenziamento dei collegamenti, temi che lei avvocato Corridore ha affrontato più volte da vicesindaco di Terni. Cosa condividete dell’analisi degli artigiani?

Sono stati posti temi che vanno affrontati, oltre che su base comunale, anche e soprattutto su base regionale – spiega Corridore -. Quello su cui vorrei insistere è il tema delle infrastrutture. Un collegamento rapido dell’Umbria e quindi anche della nostra città con le vie del mare. Quindi con l’Adriatico e con il Tirreno che va rafforzato. La nostra provincia è stata per troppo tempo penalizzata. Questi collegamenti servono per le merci e per il turismo. Aumentano infatti gli arrivi ma purtroppo calano i soggiorni. E con essi, la redditività. Non si parla quindi di turisti ma di visitatori mordi e fuggi. Per questo abbiamo chiesto e fatto inserire nel programma di Donatella Tesei il tema dell’alta velocità e del collegamento fra Roma e Terni e Terni e Perugia“.

Qual è il vantaggio di questa impostazione?

È fondamentale che l’Umbria abbia 2 porte. Quella del nord con l’aeroporto e quella con del Sud con l’alta velocità. Il collegamento rapido con la Capitale farà arrivare più turisti. Ma nello stesso tempo, sono convinto che da Roma possano scegliere in molti di vivere nella nostra città. Ma servono collegamenti più veloci e più agevoli“.

CNA chiede anche risposte definitive sulla chiusura del ciclo dei rifiuti…

Siamo in perfetta sintonia di intenti. Noi di Alternativa Popolare puntiamo su isole ecologiche intelligenti e termovalorizzatore di ultima generazione col sistema a plasmazione. Questa tecnologia consente il recupero energetico e lascia solo il 3% di ultimo residuo che può essere ulteriormente recuperato per progetti di circular economy. Queste idee sono state accettate dalla coalizione e inserite nel programma“.

Il ruolo delle piccole e microimprese per lo sviluppo territoriale, la ricetta di Alternativa Popolare

Altro tema. I fondi per lo sviluppo e l’innovazione. Cosa proponete?

Questo è un tema rilevante per le PMI e le microimprese del Ternano, artigiane ed agricole. Noi ci schieriamo al loro fianco per fare in modo che i finanziamenti comunitari e regionali non vadano soltanto alle grandi aziende. Perché è dalle piccole e microimprese che parte il rilancio di questa regione. Ci faremo portavoce delle idee di queste categorie“.

Dalla CNA di Terni è arrivata anche la richiesta di semplificazione della burocrazia e delle pratiche amministrative…

Quando abbiamo preso in mano il Comune ci siamo resi conto che questo è stato un tema sempre sottovalutato. Abbiamo trovato, addirittura, settori ce usavano sistemi informatici diversi e non riuscivano a dialogare. Ci siamo impegnati a favorire l’interoperabilità, con una piattaforma cloud per la quale abbiamo fatto la gara che è in assegnazione. Puntiamo forte sulla digitalizzazione e sulla semplificazione amministrativa. La regione ha già investito fondi e di questo dobbiamo darne atto. Dobbiamo mettere a terra questi investimenti e diventare molto più rapidi nel rispondere alle imprese“.

Maggiore facilità di sbloccare la burocrazia equivale anche a facilitare gli investimenti, secondo la ricerca della CNA. Ma serve anche per creare ricchezza e occupazione. In un territorio che ha un saldo occupati negativo negli ultimi 5 anni…

È esattamente così. Creare investimenti crea lavoro e risposte per i giovani. Il territorio dev’essere attrattivo e vocato allo sviluppo. Accanto a questo dev’esserci sintonia tra fabbisogni delle imprese e formazione dei giovani. Rafforzeremo un quadro di relazioni fra la scuola e le imprese. Con il percorso dei tirocini formativi. Perché i nostri giovani quando e nel momento in cui finiscono le scuole superiori o gli istituti tecnici superiori devono essere subito pronti per l’occupazione. Questa è la battaglia di Alternativa Popolare e di Riccardo Corridore. I giovani devono avere un futuro professionale e occupazionale in Umbria e non essere costretti a emigrare. Se vogliono andare altrove deve essere una scelta, non un obbligo“.

Ultima questione: il ruolo dell’Umbria nell’Italia di mezzo. Che ruolo può rivestire l’area centrale nell’ecnomia italiana?

Sentiamo spesso parlare ai aiuti al nord e aiuti al sud – conclude Corridore analizzando i temi avanzati dalla CNA di Terni -. Noi, come regioni del centro Italia, dobbiamo avere una nostra identità. Agire in sinergia e non ciascuna per regione per proprio conto. Dobbiamo andare al di là dei confini regionali e creare un sistema di cooperazione di intesa e di interazione fra regioni del centro per intercettare fondi. Dobbiamo diventare un punto di riferimento nazionale perché sennò rischiamo per l’Umbria un destino di meridionalizzazione“.