Sui venti lavoratori delle coop che si occupano del taglio del verde, va in scena in consiglio comunale lo scontro tra il sindaco Bandecchi e l’opposizione. Rischiano di restare fermi un paio di mesi, o almeno finché non sarà assegnata la gara per il global service. Perché il Comune di Terni ha inserito nel nuovo maxi-appalto da 1,3 milioni la clausola di salvaguardia. Come aveva spiegato il vicesindaco Riccardo Corridore dopo un comunicato di allarme di Cgil, Cisl e Uil.

La polemica, quindi, si è incentrata sul periodo che intercorre tra la fine del vecchio appalto e l’apertura delle buste, con assegnazione della nuova gara. Così in apertura di consiglio comunale sono arrivate due interrogazioni, una presentata dal gruppo di Fratelli d’Italia e una presentata dal PD, per chiedere al Comune di tutelare i venti lavoratori. Che potranno essere ricollocati, grazie alla clausola di salvaguardia, solo a inizio del 2025. L’ATI, che comprendeva anche le cooperative di tipo B affidataria del precedente servizio, infatti, non ha preso parte a quella che Palazzo Spada chiama gara-ponte per traghettare il territorio tra i due appalti.

Una definizione che non piace all’opposizione. Soprattutto al PD (ma che alle stesse cooperative) che parla di “manifestazione d’interesse“. Tanto che in una nota diffusa dai DEM si evidenzia che l’oggetto di questa selezione è del tutto diverso dalla manutenzione del verde. Ragione che avrebbe spinto gli affidatari del vecchio appalto a non partecipare alla gara-manifestazione d’interesse.

Per i lavoratori delle coop del verde la risposta di Bandecchi all’opposizione: “Saranno riassorbiti col global service”

Il sindaco ha scelto di rispondere subito alle due interrogazioni. Pungolando i consiglieri di opposizione sull’oggetto delle due interrogazioni e ribadendo che i lavoratori saranno tutelati nell’ambito del global service.

Le vostre interrogazioni – ha chiesto maliziosamente Bandecchisono per difendere i lavoratori o l’imprenditore? Perché, a nostro avviso, l’imprenditore avrebbe potuto organizzare diversamente il servizio durante l’anno. E non esaurire il plafond di fondi previsto nel vecchio appalto da 450 mila euro. E inoltre avrebbe potuto partecipare alla nuova gara-ponte, garantendo altri due mesi di lavoro agli operatori. Per quanto ci riguarda, il precedente bando era sbagliato, sottostimato e fatto male dalle precedenti amministrazioni. Per quanto riguarda il Comune, i lavoratori saranno tutelati nei tempi e nei modi dovuti. Per quanto riguarda invece l’imprenditore, invece, non so che cosa dirvi. Perché mi sembra che ci sia un rapporto amicale. E questa amministrazione non ha rapporti amicali. Questo comune fa gli interessi dei cittadini e gli interessi dei cittadini sono quelli di avere l’erba tagliata, gli alberi potati, i prati curati e tutto l’ambiente tenuto in ordine“.

Poi ha affondato politicamente, rivolto a Marco Cecconi (capogruppo di FdI) e a Francesco Filipponi (capogruppo PD), che avevano presentato gli atti ispettivi.

Abbiamo chiamato questa impresa a partecipare al bando – ha ribattuto -. Se conoscete gi imprenditori chiedete a loro perché non abbiano partecipato. La domanda invece la rivolgete a me, da destra e da sinistra. Sono felice di vedere che siate uniti in un unico obiettivo. Poi volevo ricordare alla destra che saremmo alleati. E fra 20 giorni si vota…“.

La risposta di Fratelli d’Italia e PD e quella dell’ATI delle coop del verde: “Troviamo una soluzione per i venti lavoratori”

Insoddisfatti sia Fratelli d’Italia sia il PD della risposta di Bandecchi. Per Cecconi, Bandecchi non ha centrato il punto. Che riguarda il rischio per i venti lavoratori di restare senza lavoro per almeno due mesi. Nelle more dell’affidamento del global service.

Si tratta di una questione che sta sulla stampa – ha ribattuto l’esponente di FdI – non di campagna elettorale. Ci interessa semplicemente qual è il destino di questi lavoratori. Crediamo che sia a rischio l’impiego di questi lavoratori carte alla mano. E crediamo che il consiglio comunale se ne debba interessare. Essendo questi lavoratori, in larga misura, appartenenti a categorie svantaggiati e soci-lavoratori di cooperative di tipo B“.

Analoga la posizione del Partito Democratico. Che ha ricordato come sulla vicenda non sia coinvolto un solo imprenditore, ma un’associazione temporanea di imprese.

C’è una possibile illegittimità amministrativa – ha detto Filipponi -. Ed è evidente che le imprese che avevano l’appalto non hanno partecipato alla fantomatica “gara”, poiché erano esplicitamente escluse nel capitolato, le aree dell’appalto loro assegnato. Sul global service da assegnare, c’è invece la clausola sociale. Infatti è stato richiesto prima dell’uscita del bando l’elenco dei lavoratori impegnati dal concessionario attuale. Chiediamo, pertanto, di conoscere la delibera o determina, con cui si sta operando affinché possa essere assicurato l’eventuale legittimo diritto di opposizione, fino all’affidamento del global service per la manutenzione. Infine chiederemo di sapere quale sarà il futuro dei circa 20 lavoratori impiegati, considerato che per almeno due mesi rimarranno senza uno stipendio“.

In serata anche l’appello dell’ATI, affidataria del vecchio appalto, che ha chiesto al Comune di confrontarsi per trovare una soluzione-ponte per i 20 lavoratori svantaggiati. In attesa che venga assegnata la gara di global service e gli operatori vengano stabilizzati.