Il Comune di Terni si prepara ad attivare il Controllo di Vicinato, uno strumento di sicurezza partecipata già sperimentato con successo in altri contesti urbani in tutta Italia. Da Piacenza a Venezia, da Como a Firenze. Fino al piccolo comune di Castel Ritaldi, dove qualche anno fa Francesco Caccetta, esperto di sicurezza di Alternativa Popolare ed ex Comandante della locale stazione dei Carabinieri, aveva avviato questa esperienza per la prima volta in Umbria.
Il progetto, promosso dall’amministrazione comunale e fortemente voluto dal sindaco Stefano Bandecchi, ha ricevuto un primo via libera dal Ministero dell’Interno, che ha delegato per le autorizzazioni il prefetto di Terni, Antonietta Orlando.
L’iniziativa è il frutto di un lavoro congiunto proprio all’interno di Alternativa Popolare, con un team di lavoro guidato dall’ex comandante dei Carabinieri Francesco Caccetta e coordinato a livello locale dal delegato alla sicurezza Raffaello Federighi. La notizia, confermata ufficialmente nei giorni scorsi, apre uno spiraglio di collaborazione anche con l’opposizione, in particolare con la Lega, che da tempo chiede maggiore sicurezza e prevenzione.
“Stiamo attivando il Controllo di Vicinato nel rispetto del nostro programma elettorale - ha spiegato Corrado Corridore, vicesindaco di Terni ed esponente di primo piano di AP - grazie alla collaborazione del nostro Francesco Caccetta e con la regia del delegato alla sicurezza Raffaello Federighi. Sua Eccellenza il Prefetto ci ha comunicato che il Ministero ha delegato per le autorizzazioni proprio la dottoressa Orlando”.
Dall’opposizione di centrodestra erano appena arrivati solleciti ad attivare il progetto, con la Lega Terni che si dice pronta a collaborare. Il segretario cittadino Devid Maggiora rilancia la proposta come un'urgenza sociale: “Negli ultimi mesi si sono moltiplicate le segnalazioni di furti, atti vandalici e reati di vario tipo. I cittadini chiedono più sicurezza, più presenza e più ascolto. Il Controllo di Vicinato rappresenta un modello efficace di collaborazione tra residenti, forze dell’ordine e istituzioni locali”.
Secondo la Lega, il modello può diventare un deterrente strutturato al degrado urbano: “Non si tratta di giustizia privata, ma di un sistema organizzato in cui cittadini adeguatamente formati collaborano tra loro e con le autorità, segnalando tempestivamente comportamenti a rischio”.
A rafforzare la posizione, anche la voce del vicesegretario regionale Valeria Alessandrini, che sottolinea: “Sicurezza significa prevenzione e partecipazione. Terni ha bisogno di risposte concrete e immediate. Come Lega siamo al fianco dei cittadini e chiediamo l’attivazione di tavoli di lavoro con Prefettura, Questura e comitati di quartiere”.
Niente polemiche da parte di AP. Anzi, un'apertura al dialogo che arriva proprio da Corridore: "Questa tipologia di sollecitazioni, provenienti da partiti all’opposizione quali la Lega, ci trovano aperti al dialogo e alla collaborazione per una Terni in cui i cittadini abbiano una migliore percezione di sicurezza".
In parallelo al progetto sul territorio, il sindaco Stefano Bandecchi interviene, intanto, con parole dure sul Decreto Sicurezza recentemente approvato, sollevando pesanti dubbi sull’efficacia delle misure a tutela delle forze dell’ordine. “Sinceramente a me non sembra che siano state messe le basi giuste per tutelare le nostre forze dell’ordine. Ho l’impressione che in Italia sia più facile fare i criminali che i poliziotti”, ha dichiarato il primo cittadino in un video pubblicato sui social.
Le critiche di Bandecchi si concentrano sul sostegno economico previsto per gli agenti coinvolti in indagini: “Lo Stato mette a disposizione, forse, 10.000 euro per la difesa legale di un carabiniere indagato, mentre dovrebbe garantire un supporto completo e strutturato. Questo è un decreto che mortifica le forze dell’ordine e i cittadini onesti”.
“Quando non avete il coraggio, non fate le leggi”, ha concluso Bandecchi, promettendo approfondimenti sul decreto e nuove proposte per rafforzare la sicurezza sul territorio.
L'attivazione del Controllo di Vicinato potrebbe rappresentare per Terni una svolta concreta in tema di sicurezza urbana. Con il supporto della Prefettura, il dialogo tra maggioranza e opposizione, e l’esperienza maturata da figure come Francesco Caccetta, la città si prepara a costruire un modello che, pur nel rispetto delle istituzioni, restituisca ai cittadini il senso di comunità e di protezione. Il primo passo è compiuto. Ora serviranno metodo, responsabilità e ascolto.