Un’operazione congiunta dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Terni e del Nucleo Antisofisticazione e Sanità (NAS) di Perugia, con il supporto del Comando Provinciale dell’Arma, ha portato alla sospensione di una rosticceria a Terni. L’ispezione, svolta nell’ambito di un piano di controlli straordinari su esercizi commerciali e attività di ristorazione, ha fatto emergere gravi irregolarità in materia di lavoro e sicurezza alimentare, che hanno reso necessaria l’immediata adozione di provvedimenti sanzionatori e la chiusura temporanea dell'esercizio.
Nel corso dell’ispezione, i Carabinieri hanno accertato la presenza di due dipendenti impiegati senza alcun contratto regolare su un totale di cinque lavoratori. L’attività, gestita da una cittadina italiana, presentava gravi irregolarità in materia di sicurezza e gestione del personale, con violazioni delle normative vigenti sulla tutela dei lavoratori e sul rispetto delle condizioni contrattuali.
Stando a quanto riferito dagli investigatori, la gravità delle infrazioni emerse - in particolare l’impiego sistematico di manodopera irregolare - ha reso necessaria la sospensione immediata dell’esercizio fino al completo adeguamento alle prescrizioni di legge. Le autorità competenti stanno ora valutando ulteriori sanzioni a carico della titolare, che rischia anche provvedimenti di natura penale per le violazioni accertate.
Oltre alle irregolarità sul fronte del lavoro, i Carabinieri del NAS di Perugia hanno accertato gravi irregolarità igienico-sanitarie all’interno della rosticceria. Nel corso dell’ispezione, i militari hanno rinvenuto e posto sotto sequestro circa 20 chilogrammi di alimenti scaduti e privi di tracciabilità, destinati alla preparazione e alla vendita al pubblico.
Le verifiche hanno inoltre evidenziato la totale assenza delle procedure di autocontrollo HACCP e la presenza di locali e attrezzature non conformi agli standard minimi di sicurezza alimentare. Tali condizioni avrebbero potuto comportare un rischio concreto per la salute dei consumatori, rendendo necessaria l’immediata sospensione dell’attività e il sequestro sanitario dei prodotti alimentari.
A fronte delle gravi irregolarità emerse nel corso dei controlli, le autorità competenti hanno comminato sanzioni amministrative per un totale di circa 9.400 euro. Gli alimenti risultati non conformi - tra cui prodotti scaduti e privi di tracciabilità - sono stati sottoposti a sequestro sanitario, mentre la rosticceria è stata temporaneamente chiusa fino al completo adeguamento alle norme vigenti. La titolare è stata inoltre segnalata all’Autorità giudiziaria per le violazioni connesse alla normativa sul lavoro e alla sicurezza alimentare.
Nell'ambito della medesima operazione, i Carabinieri hanno esteso i controlli ad altri esercizi commerciali del territorio, tra cui un negozio di alimentari gestito da una cittadina straniera. Anche in questo caso gli accertamenti hanno fatto emergere irregolarità nelle procedure di autocontrollo igienico-sanitario e carenze nella documentazione obbligatoria, per le quali sono state elevate ulteriori sanzioni amministrative.
Gli accertamenti proseguiranno nei prossimi giorni per chiarire la posizione dei titolari e verificare l’eventuale sussistenza di ulteriori violazioni, sia in ambito lavorativo che igienico-sanitario. Parallelamente, gli investigatori stanno approfondendo i canali di approvvigionamento delle materie prime prive di tracciabilità, con l’obiettivo di ricostruire l’intera filiera e accertare la provenienza degli alimenti sequestrati.
Gli esiti delle verifiche saranno trasmessi alle competenti Autorità sanitarie e giudiziarie per le valutazioni di merito e l’adozione dei provvedimenti del caso.
L’Arma dei Carabinieri ha ribadito l’importanza di garantire il pieno rispetto delle normative in materia di lavoro e di sicurezza alimentare, precisando che i controlli proseguiranno nelle prossime settimane su tutto il territorio provinciale.
L’obiettivo delle ispezione è duplice: da un lato, tutelare i lavoratori da ogni forma di sfruttamento e irregolarità contrattuale; dall’altro, garantire ai cittadini prodotti sicuri, tracciabili e conformi agli standard igienico-sanitari previsti dalla legge.