Il tema dei contratti dell’industria resta spinoso e difficile da risolvere. Il recente rinnovo contrattuale per i lavoratori dell’industria alimentare, ha portato un risultato positivo per il prossimo quadriennio portando un incremento economico di 10mila e con un aumento salariale di 280 euro al mese. L’appello ora è per la riapertura della trattativa dei Cpl agricoli.
Una fase che si è arenata, dopo la presentazione della piattaforma unitaria”. Così il segretario Uila Umbria, Daniele Marcaccioli, annuncia “l’invio di una lettera ai presidenti delle associazioni Cia, Coldiretti e Confagricoltura. Obiettivo aprire questa fase di trattativa e confronto“.
“Abbiamo presentato, insieme a Fai e Flai una piattaforma che puntava acolmare l’effetto del caro vita e dell’inflazione – spiega Marcaccioli “ chiedendo un aumento del 9,5 per cento che, su una retribuzione media di 12euro, potrebbe portare la cifra fino a 13,50. Un incremento sensibile per una platea che in Umbria conta 14mila occupati, di cui 12mila a tempo determinato. Serve convocarci ora e rinnovare il contratto al più presto. Quello che facciamo ora è un appello alla responsabilità da parte delle associazioni datoriali. Anche per i lavoratori agricoli, il costo dellavita non aspetta”.
Accelerare i rinnovi dei contratti dell’industria, servono aumenti per il lavoro di qualità nell’industria alimentare.
Il Segretario della Uila (Unione Italiana Lavoratori Agroalimentari ) Daniele Marcaccioli si appella alla Regione anche per combattere lo spopolamento delle aree interne segnalando che serve avviare una politica attenta a combattere gli effetti dello spopolamento e del dissesto.
Secondo Marcaccioli serve più attenzione nel settore dell’agroalimentare, in un momento di proteste dilaganti, alle prese con il caro prezzi per fertilizzanti, energia e carburanti. Altro invito lo rivolge alla Commissione europea affinché parta quanto prima la produzione, per gli agricoltori europei, il “letame Green”. “ Il Green Deal, il progetto verde, rischia di metterci tutti “al Verde – afferma Marcaccioli – Occorrono politiche diverse. E’ assurdo infatti per la nostra Italia così morfologicamente strutturata, imporre agli agricoltori di mantenere il 4% dei terreni a riposo per avere accesso ai sussidi. Si rischia di perdere competitività”.
Così il segretario generale Uila Umbria, Daniele Marcaccioli, traccia anche uno spaccato di traguardi raggiunti e obiettivi da raggiungere nel 2024 per quanto riguarda proprio l’agroalimentare.
“Che i produttori stiano protestando e annuncino mobilitazioni che andranno avanti sin quando non arriveranno segnali di inversioni di rotta da Bruxelles, ormai è appurato – continua nella dichiarazione il Segretario Marcaccioli – è una reazione inevitabile, perché ci sono scelte scellerate e c’è una scarsa redistribuzione del valore del prodotto nella filiera. Per questo, occorrerebbe anche in Italia un tavolo nazionale che metta insieme tutti gli attori, dai produttori alla Gdo, ai trasportatori: è impensabile considerare che, per chi produce, i costi di produzione siano maggiori dei ricavi e si riesca ad andare avanti solo grazie ai sussidi che sembrano essere, viste le proteste, sempre più stringenti per chi li riceve.”.
“Che ci sia una difficoltà in relazione alle reali potenzialità del settore che dichiariamo primario, dunque, è assodato – prosegue Marcaccioli – ma non dobbiamo distogliere l’attenzione dal nostro obiettivo e cioè le lavoratrici e lavoratori di questo settore che fanno conto ogni giorno con il caro vita. Per questo come Uila chiediamo con forza a Cia, Coldiretti e Confagricoltura di convocare subito il tavolo per il rinnovo contrattuale provinciale dell’agricoltura“.
Tema contratti: le richieste
Per quanto riguarda i contratti dell’industria ci sono altri focus in piedi: “La richiesta di un aumento del 9,5 per cento che, su una retribuzione media di 12 euro, potrebbe portare la cifra fino a 13,50. In regione gli occupati sono circa 14mila, di cui 12mila a tempo determinato. Serve convocarci ora e rinnovare il contratto al più presto. Il costo della vita non aspetta e se gli agricoltori chiedono condizioni migliori, gli operai non saranno da meno”.
“Iniziare il tavolo della trattativa, partendo dalla piattaforma presentata a Dicembre, per discutere le nostre proposte. Fondamentale l’aumento economico, così come è imprescindibile la costituzione di una cabina di regia per la rete del ‘lavoro agricolo di qualità’ e la realizzazione concreta dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro”.
Viene richiesta anche una massima attenzione al Contratto integrativo regionale degli addetti ai lavori forestali. La Uila Umbria, ricorda Marcaccioli, su questo tema pone attenzione al ruolo degli operatori forestali considerati quanto mai importanti e, purtroppo, sottovalutati come presidio di salvaguardia del territorio.
È fondamentale incentivare il ripopolamento delle zone rurali abbandonate. Questo può avvenire solo riportando servizi e difendendo quelli esistenti. Su questo argomento il sindacato pone un accorato appello all’ente Regionale, sensibilizzando sull’importanza di preservare la caratteristica territoriale fatta di piccoli centri. L’abbandono delle aree interne e montane non ha solo effetti sociali ma rappresenta l’aumento del rischio di dissesto idrogeologico che deve essere scongiurato.