La Strada della Contessa è una strada storica perché ricorda l’antica appartenenza di Gubbio alla Delegazione del Metauro con capoluogo Pesaro, prima dell’unità d’Italia, quando Gubbio fu aggregata a Perugia scadendo da Capoluogo di Circondario a semplice Paese di mandamento. Furono più di quattrocento a quel tempo i maggiorenti eugubini che sottoscrissero una istanza al nuovo governo per la permanenza di Gubbio nelle neonate Marche.

Si tratta perciò di un’antica unità territoriale fra due regioni congiunta da una strada storica. La riapertura della Strada della Contessa, rimasta chiusa 8 mesi, dal 17 aprile al 18 dicembre 2023 per importanti interventi strutturali, è stata celebrata con un progetto turistico ad hoc.

Contessa: una porta tra terra e mare, è un programma di marketing territoriale messo a punto da Confcommercio Marche Nord e Confcommercio Umbria Gubbio per valorizzare le aree attraversate dalla strada statale numero 452 della Contessa che collega Gubbio e il nord est dell’Umbria con le Marche e la provincia di Pesaro e Urbino. Connettendo di fatto il centro Italia con le più vicine località dell’Adriatico, prime fra tutte Fano e Pesaro.

La recente chiusura per otto mesi della Strada della Contessa ha danneggiato le attività turistiche

La recente chiusura ha pesantemente penalizzato le attività ristorative e turistiche della zona, con perdite nella sola provincia di Pesaro e Urbino di oltre il 10 per cento del fatturato, pari a circa due milioni di euro. Da qui la necessità, con la stagione estiva alle porte, di un progetto di rilancio, da articolare in tre filoni fondamentali, legati alla storia e alla cultura dei territori confinanti delle due regioni: e cioè enogastronomico, storico-rinascimentale e archeologico.

“La chiusura della Contessa la scorsa estate ha deviato i tradizionali flussi turistici umbri in direzione delle nostre coste verso altre località – spiega Amerigo Varotti, direttore di Confcommercio Marche Nord -, Confcommercio Marche Nord e Confcommercio Umbria-Gubbio hanno svolto un incredibile lavoro di raccordo con Anas e regioni per sollecitare la conclusione dei lavori sulla statale numero 452, riuscendo ad anticiparne l’apertura di 4 mesi rispetto ai 12 previsti: e per questo siamo grati alle istituzioni. Ora parte il progetto di rilancio di questo asse viario, messo a punto congiuntamente per recuperare le perdite economiche subite dalle imprese dell’entroterra durante la sua chiusura. La statale 452, infatti, è e rimane la via più breve per raggiungere la provincia di Pesaro e l’Adriatico dal Lazio e dall’Umbria”

I Menù della Contessa inseriti in nuovi circuiti enogastronomici

Nascono così, nel segno di una sinergia tutta umbro-marchigiana, i Menù della Contessa, circuiti enogastronomici dedicati alla scoperta di ristoranti e prodotti del territorio a cavallo tra Umbria e Marche, come ad esempio la crescia e il friccò eugubini, i tartufi bianchi di Gubbio e Acqualagna, la favetta di Fratterosa e le amarene di Cantiano.

Previsti da metà giugno a metà settembre anche i Week Gastronomici d’(A)Mare: durante i quali ristoranti della costa di Pesaro, Fano, Marotta e Gabicce Mare aderenti proporranno, in giorni concordati, menù di pesce o carne ad un prezzo speciale. Ma anche i percorsi dedicati ai Montefeltro e ai Della Rovere, signori di queste terre: tra i tanti, Pedalando nella terra del Duca, una serie di itinerari ciclo turistici tra Urbino, Gubbio e Pesaro, e quello che dall’Umbria conduce a Mondavio, dominata dalla mole della Rocca roveresca. Perché il duca di Urbino, Federico da Montefeltro, era nato a Gubbio, a metà ‘400 seconda città del ducato: secondo una geografia rinascimentale che travalica i moderni confini amministrativi.

Nell’ideale fil rouge interregionale, sono da valorizzare anche gli aspetti archeologici. Tutto da ammirare quindi il Teatro Romano di Gubbio e il suo antiquarium, insieme alla collezione di iscrizioni conservate nel Museo civico di Palazzo dei Consoli. Per poi proseguire lungo l’antico tracciato della Flaminia e scoprire il poderoso Ponte Mallio a Cagli, il museo e il parco archeologico di Fossombrone, l’antica Forum Sempronii, e arrivare a Fano attraversando l’Arco di Augusto.

La Strada della Contessa deve forse il nome a un’antica bombarda quattrocentesca

“Quelli individuati sono percorsi fisici e ideali condivisi da due regioni – dice Barbara Marsili, presidente di Confcommercio Umbria, Gubbio – in un Paese come l’Italia attraversato da nord a sud avviene spesso che il centro venga bypassato, sottostimando così le sue potenzialità ed attrattive. Ecco, noi vogliamo valorizzare tutte le eccellenze che ci sono sul territorio: partendo proprio da quello che abbiamo in comune”.

Il progetto ha il supporto del Comune di Gubbio, della Camera di Commercio di Perugia e della Regione Umbria.

La strada statale 452, della Contessa, 12 chilometri da Gubbio a Cantiano, in provincia di Pesaro e Urbino, è un importante tratto stradale, con un passaggio di oltre 6500 auto al giorno, con punte di 8500 nei fine settimana, che storicamente metteva in collegamento Gubbio con Urbino e, in tempi più recenti, con le località di mare della costa pesarese.

Questa denominazione risale alla prima metà dell’800, prendendo spunto presumibilmente da documenti del diciottesimo secolo che riportavano l’esistenza di una “Osteria della Contessa” lungo il suo percorso.

Un’altra ipotesi fa risalire il termine al soprannome dato a una poderosa bombarda, bocca da fuoco rinascimentale, utilizzata da Francesco Sforza durante le sue campagne militari nell’Italia centrale a metà ‘400. La strada infatti potrebbero averla tracciata o ampliata per far transitare l’ingombrante pezzo di artiglieria.

Le due ipotesi non si escludono: non è detto che il nome dell’osteria non derivasse proprio dall’antica bombarda.