Il 24 maggio 1941, al largo di Siracusa, il piroscafo Conte Rosso, un transatlantico di lusso requisito dal regime fascista per trasportare truppe, fu affondato da un sommergibile britannico, l’HMS Upholder. La tragedia costò la vita a 1297 soldati italiani, diventando uno dei più gravi disastri della Marina italiana durante la Seconda Guerra Mondiale. Eppure, questa storia, macchiata dal dolore e dall’insabbiamento del regime, è rimasta a lungo dimenticata. Ora, grazie al docufilm “La notte del Conte Rosso”, diretto da Mario Bonetti e Giovanni Zanotti, quella tragica notte rivive attraverso i ricordi dell’ultimo superstite, il 103enne eugubino Corrado Codignoni.

Il Conte Rosso, originariamente concepito come una nave da crociera di lusso, fu requisito dalle autorità e trasformato in un mezzo di trasporto per truppe dirette al fronte africano. Quella notte, il transatlantico trasportava oltre 2700 persone, tra soldati, equipaggio e ufficiali. Nonostante fosse scortato da diverse unità navali, il sommergibile britannico riuscì a silurarlo, provocando un rapido affondamento. Solo 1432 persone furono tratte in salvo, mentre 1297 persero la vita.

Il governo fascista, consapevole dell’impatto devastante di una tale notizia sul morale della popolazione, cercò di minimizzare la portata dell’evento. La tragedia del Conte Rosso fu deliberatamente occultata, relegata a una nota a margine della storia ufficiale, lasciando i familiari delle vittime nell’oscurità e senza risposte.

Corrado Codignoni, 103 anni di Gubbio, fu tra i sopravvissuti all’affondamento

Tra i pochi sopravvissuti, Corrado Codignoni, all’epoca poco più che ventenne, fu salvato grazie alla sua prontezza e a un colpo di fortuna. Oggi, all’età di 103 anni, Codignoni conserva una memoria vivida di quella notte. I suoi racconti, intrisi di emozione e di una lucidità sorprendente, sono al centro del docufilm “La notte del Conte Rosso”.

Nel documentario, Codignoni descrive il caos a bordo, l’improvviso fragore dell’esplosione e la lotta disperata per la sopravvivenza in un mare infestato dal carburante in fiamme. “La guerra è una porcheria”, afferma Codignoni nel film, sintetizzando in poche parole l’assurdità e la brutalità del conflitto. La sua testimonianza offre uno sguardo autentico su un evento tragico che, per troppo tempo, è rimasto avvolto dal silenzio.

“La notte del Conte Rosso”, prodotto da Emera Film, non è solo un racconto di sopravvivenza, ma anche un tributo ai giovani soldati che persero la vita quella notte. Attraverso una combinazione di testimonianze, immagini d’archivio e ricostruzioni, il film restituisce dignità a un episodio dimenticato della storia italiana.

Mario Bonetti e Giovanni Zanotti, i registi del docufilm, spiegano che il loro obiettivo era quello di riportare alla luce non solo i fatti storici, ma anche le emozioni e le esperienze personali dei protagonisti. “Questa è una storia che merita di essere conosciuta, ha dichiarato Bonetti. “Non è solo un pezzo di storia italiana, ma anche un ammonimento contro l’assurdità della guerra”.

L’anteprima al Cimena Astra ha visto il coinvolgimento delle scolaresche e della cittadinanza

La città di Gubbio, grazie all’impegno dell’amministrazione comunale e dell’Associazione delle Famiglie dei 40 Martiri, ha ospitato l’anteprima assoluta del docufilm presso il Cinema Astra. L’evento ha visto la partecipazione di studenti al mattino e della cittadinanza nel pomeriggio e in serata.

“È un’occasione importante per conoscere la storia da vicino”, ha sottolineato l’assessore alla Cultura Paola Salciarini. “Ascoltare le parole di un testimone diretto come Corrado Codignoni è un’esperienza unica. Consiglio a tutti di non perdere questa opportunità”.

Alla proiezione delle 18 ha partecipato lo stesso Codignoni, mentre a quella delle 21 è intervenuto Roberto Procacci, figlio di Giuseppe Procacci, un altro superstite eugubino. Le loro testimonianze hanno arricchito l’evento, offrendo uno spaccato umano e personale della tragedia.

Il Conte Rosso giace ancora oggi sul fondo del Mar Mediterraneo, a circa 15 miglia nautiche dalla costa siciliana. Negli anni, sono state condotte alcune missioni di esplorazione subacquea per documentare lo stato del relitto, che rimane un simbolo della tragedia. Tra gli oggetti recuperati, vi sono documenti e manufatti che testimoniano la vita a bordo prima del disastro.

Il docufilm include immagini di queste missioni subacquee, riportando alla luce non solo la struttura del relitto, ma anche le storie delle persone che vi erano a bordo. I registi sperano che il film contribuisca a promuovere ulteriori ricerche e iniziative per preservare la memoria di questo evento.

La vicenda del Conte Rosso non è solo una pagina dolorosa della storia italiana, ma anche un monito contro l’orrore della guerra. “Raccontare questa storia non è solo un dovere verso le vittime”, ha dichiarato Bonetti, “ma anche un modo per ricordare alle nuove generazioni che la guerra porta solo distruzione e dolore”.

“Non c’è nulla di glorioso nella guerra”, le parole di Codignoni nel ricordo della tragica vicenda

Le parole di Corrado Codignoni risuonano come un messaggio universale: “Non c’è nulla di glorioso nella guerra. Solo vite spezzate e famiglie distrutte”. Questo sentimento è stato condiviso anche dai parenti delle vittime presenti alla proiezione, che hanno sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria per evitare che simili tragedie si ripetano.

L’iniziativa di Gubbio rappresenta un passo importante nella valorizzazione della memoria storica. Coinvolgendo scuole e cittadinanza, l’evento ha permesso di riflettere non solo sul passato, ma anche sulle responsabilità del presente. “La memoria è un patrimonio collettivo”, ha ricordato l’assessore Salciarini. “Conoscere la storia significa comprendere il presente e costruire un futuro migliore.”

La speranza è che il docufilm “La notte del Conte Rosso” possa raggiungere un pubblico sempre più vasto, sensibilizzando nuove generazioni sull’importanza della pace e sulla necessità di preservare la memoria storica. Come ha sottolineato Codignoni, “Raccontare significa ricordare, e ricordare significa non ripetere gli errori del passato.”