Quello di via Montegrappa, 49 nel quartiere di Città Giardino, è l’unico consultorio della città di Terni. La struttura da tempo sta affrontando una serie di preoccupanti difficoltà relative alla mancanza della dottoressa ginecologa, con inevitabili e preoccupanti ricadute a scapito della salute pubblica, soprattutto di quella delle donne.

Che cosa è successo al consultorio di Terni

All’inizio di luglio la situazione era precipitata quando la professionista che garantiva un seppur minimo numero di ore di prestazioni specialistiche ogni settimana, era entrata in maternità. Il Consultorio si era ritrovato così del tutto privo della dottoressa ginecologa. Una mancanza che la Usl Umbria 2 si era apprestata a colmare, richiamando alcune dottoresse ormai in pensione, che da allora stanno tamponando la situazione, almeno fino a quando non verrà nominato il professionista o la professionista tramite concorso. Ma il concorso ancora non c’è. Il concorso è stato sì bandito dalla Asl ma, come evidenziato da Terni Donne Aps, è riservato “per un solo posto, esclusivamente ad Orvieto, questo significa che Terni, come altre città, rimarrebbe scoperta di dottoresse specializzate nella salute delle donne“. La delicata questione del consultorio di Terni, che è di competenza regionale, stamattina è approdata in Consiglio comunale, con un atto di indirizzo da parte dal gruppo del Pd, presentato già lo scorso 19 luglio.

Consultorio: in Consiglio comunale è scontro sulla sanità pubblica

Un luogo fondamentale per la “tutela della salute della donna, della procreazione responsabile e della sessualità consapevole per le diverse età” così la consigliera Pd Maria Grazia Proietti che ha voluto sottolineare come quello di Terni sia un presidio che “da tempo opera in uno stato di insostenibilità“. Una struttura vittima di un significativo depotenziamento a livello regionale, a causa del taglio dei fondi destinati alla sanità pubblica.

Un grave deficit della medicina specialistica territoriale” ha rimarcato Proietti, aggravata dal fatto che a fronte delle richieste, non è mai stato possibile confrontarsi con il direttore della Usl Umbria 2, Piero Carsili. La richiesta avanzata alla massima assise cittadina è stata quella di intervenire immediatamente affinché vengano ripristinati al più presto i necessari servizi erogati dal consultorio “promuovendo la cultura della salute“, così ha concluso Proietti.

Bandecchi sul consultorio: “Deve funzionare ma la richiesta va svestita dell’aspetto politico”

Il sindaco Stefano Bandecchi, pur riconoscendo la necessità di un consultorio che funzioni, ha ampliato il discorso sulla complessa situazione della sanità pubblica, proponendo di rimandare fin da subito il testo dell’atto in Commissione. “Perfettamente d’accordo che la sanità pubblica che viene offerta a Terni vada migliorata per tutti i cittadini” ma “va tirato fuori un documento sano per questo Comune, perché il consultorio non è che sia stato perfetto negli anni di gestione Pd. Credo che la richiesta vada svestita dell’aspetto politico”.

Lo scontro qui assume toni più accesi. Da un lato il Pd che denuncia come rimandando il testo sul consultorio in Commissione i tempi verranno allungati di altri mesi, dall’altro i consiglieri di AP e centrodestra che compatti additano decenni di mala gestione sanitaria da parte della sinistra.

Consultorio di Terni: ginecologa cercasi

Al momento attuale, la situazione al consultorio di Terni rimane quella di una struttura che a fatica, riesce a garantire le prestazioni essenziali. “Il ginecologo per il consultorio non si trova perché i professionisti non ci sono più” ha sottolineato stamattina il consigliere Massimo Francucci (AP), riflettendo un panorama nazionale di grave mancanza dei professionisti della sanità.

Nonostante le evidenti difficoltà, per il consultorio di Città Giardino, è arrivata un’assistente sociale messa a disposizione dal Comune. Ma della ginecologa o ginecologo che sarà e che dovrebbe garantire nella struttura 36 ore settimanali di prestazioni specialistiche, ancora non si sa nulla. La struttura al momento conta sulle prestazioni delle già citate dottoresse richiamate dalla pensione.