Consulta del turismo atto secondo. E stavolta l’obiettivo è farla funzionare in maniera più snella ed efficace, rendendola un asset per lo sviluppo territoriale. L’ultima volta l’organismo era stato istituito nel 2015, con l’allora assessore al turismo Daniela Tedeschi che aveva promosso lo strumento come organo partecipativo di cittadinanza attiva. Ma la deflagrazione, appena un anno dopo, dell'”indagine Spada“, che decapitò l’amministrazione di Leopoldo Di Girolamo, non consentì alla Consulta di decollare. Ci riprova, a quasi dieci anni di distanza Michela Bordoni, assessore al turismo del Comune di Terni, che è riuscita (e forse è questa la vera notizia) a farsi approvare con un voto bipartisan la riattivazione dell’organismo e il nuovo regolamento.
In Consiglio comunale, infatti, la proposta è passata con 24 voti favorevoli, 2 astenuti e senza voti contrari. Un clima collaborativo, dunque, per celebrare la nascita di una struttura che avrà la funzione di rappresentare il luogo ideale degli “stati generali” del turismo ternano.

Consulta del turismo: un organismo di dialogo tra pubblico e privato per le strategie di sviluppo

La Consulta nasce per attivare una struttura permanente di partecipazione, confronto e coordinamento tra tutti gli attori del territorio direttamente interessati al turismo. Nel disegno dell’assessore Bordoni sarà la camera di compensazione dei vari interessi territoriali. Il luogo ideale per creare un sistema strategico di settore volto a potenziare l’integrazione delle attività, le sinergie pubblico-privato e lo sviluppo generale del turismo in tutte le sue forme. La Consulta durerà in carica per un massimo di 5 anni. “Funzionamento, prerogative e modalità operative più snelle ed efficaci“, promette l’assessore Bordoni ai microfoni di Tag24 Umbria.
Soddisfazione dell’assessore al turismo anche per l’approvazione a larga maggioranza e senza voti contrari del consiglio comunale. “Abbiamo anche approvato un emendamento della minoranza – conferma, sottolineando l’unitarietà dell’assemblea su un tema operativo come quello dello sviluppo turistico-. La rappresentanza dell’opposizione negli organi della Consulta è, non solo una garanzia partecipativa, ma un’apertura ai contributi di tutta la città per la crescita del settore“.

Ecco come sarà organizzata la nuova Consulta comunale

Il regolamento prevede un’organizzazione trasversale per quanto attiene alle funzioni consultive e di raccolta delle istanze territoriali. E poi un vertice operativo.
L’assemblea, con compiti decisionali e di indirizzo, è presieduta dall’assessore al Turismo che ne coordina i lavori – spiega Bordoni -. Poi ci sarà un comitato esecutivo, emanazione diretta dell’assemblea, che ad esso assegna ambiti e obiettivi“.

In particolare, il comitato esecutivo è chiamato ad approfondire significative problematiche di settore, sottopone all’assemblea gli argomenti di rilevante interesse emersi dalle riunioni, nonché la loro eventuale messa in calendario da parte della giunta e del consiglio comunale. Ciascuno per le proprie competenze.
Possono far parte dell’assemblea le rappresentanze delle associazioni delle strutture alberghiere, delle associazioni delle agenzie di viaggio, le associazioni di categoria, dei tour operator, dei commercianti, dei ristoratori attraverso la nomina dei rappresentanti delle associazioni di  maggiormente rappresentative.  

L’assemblea si riunisce ogni trimestre per fare il punto sull’andamento del turismo e programmare iniziative 

L’assemblea si riunisce ogni quattro mesi, salvo casi straordinari che autorizzano ulteriori incontri, mentre il comitato esecutivo si riunisce con cadenza bimestrale per concordare gli argomenti da iscrivere all’ordine del giorno dell’Assemblea. Il comitato esecutivo, inoltre, si occupa di predisporre le attività assembleari, sviluppare proposte per lo sviluppo del comparto turistico del territorio comunale, mantenere i rapporti con i vari enti rappresentati nella consulta. Inoltre deve mantenere i rapporti con gli amministratori comunali e le forze sociali e politiche, dare diffusione dei pareri assunti dall’assemblea, confrontarsi, per l’attivazione e lo sviluppo dei lavori dei medesimi.