Si è aperto a Terni il primo consiglio comunale straordinario partecipato dai cittadini dell’era Bandecchi, un’assise dedicata agli aumenti della tariffa rifiuti. L’opposizione ha tentato la mossa politica di lasciare l’aula per non consentire il raggiungimento del numero legale, ma alle 10.22 il consiglio è stato dichiarato aperto.

Primo intervento riservato al sindaco Stefano Bandecchi. E non sono mancate le bombe lanciate dal primo cittadino sul funzionamento del sistema tariffario e sulla tenuta dei conti economici del servizio. La gestione del ciclo dei rifiuti – come aveva anticipato il primo cittadino nel precedente consiglio comunale – ha accumulato negli anni un’esposizione debitoria per le casse comunali superiore ai 17 milioni di euro. Una cifra che finirà nel ricalcolo delle tariffe degli anni a seguire e da lì, dai fogli excel delle esattorie, direttamente nelle tasche del cittadino.

Si tratta di un trend che andrà avanti fino al 2029 – attacca Bandecchi -. È una situazione che va avanti dal 2014, quando fu fatto il bando per la gestione della raccolta differenziata. Fu concepito allora un servizio porta a porta che è stato premiante, forse, sul lato ambientale e della sostenibilità, ma non certo su quello della tenuta economico-finanziaria del servizio. Dal 2014 questo servizio ha prodotto solo perdite e debiti, solo in parte pagati dal Comune“.

Tariffa rifiuti, Bandecchi: “O si cambia sistema o pagheranno solo gli onesti”

Il sindaco di Terni ha addossato la responsabilità di un sistema di gestione del ciclo dei rifiuti al centrosinistra. Alle amministrazioni che si sono susseguite dal 2014 e fino al dissesto finanziario di Palazzo Spada.
Hanno creato un sistema perverso – ha detto -. I cittadini pagano il Comune che a sua volta remunera ASM per il servizio svolto. Ma il problema è che i costi aumentano per ogni voce, dall’energia, al carburante fino ai contratti e si scaricano sul gettito. Le morosità che vengono accumulate creano ogni anno buchi mostruosi. E le perdite vengono socializzate. Finisce così che i cittadini onesti, quelli che pagano ogni anno la TARIC, si vedono aumentare progressivamente la bolletta e il sistema continua a mettergli le mani in tasca. Mentre per luce e acqua se non paghi ti staccano il servizio, nel caso dei rifiuti è il Comune a doversene fare carico. Non può più funzionare“.

il sindaco ha anche evidenziato il rischio di tenuta finanziaria per i gestori del ciclo dei rifiuti. “Le amministrazioni che si sono succedute non hanno restituito i debiti accumulati verso ASM – ha incalzato -. Un paio di milioni è stato erogato durante l’ultima amministrazione. Ma continuare questi buchi, anno per anno, rischia di generare un problema di tenuta nei conti di ASM, che prima era una società comunale e oggi è controllata da ACEA, dopo la cessione del 45% delle quote azionarie. Cosa dovremo fare? Andare in Tribunale? Di certo il sistema non si tiene. Produce 2-3 milioni di perdite annue. Quest’anno la TARIC aumenterà e anche nei prossimi anni”.

La giunta comunale, in autotutela, annullerà la delibera di recepimento della proposta di revisione tariffaria approvata dall’AURI. L’Autorità d’ambito aveva stabilito per Terni un incremento del 2,39%. Ci sarà tempo fino alla fine di luglio per assumere una decisione rispetto alla tariffa e alle modalità di calcolo.

Pochi cittadini iscritti a parlare, niente ressa in consiglio comunale

La partecipazione dei cittadini al consiglio non è stata memorabile. Una decina di interventi nella prima parte, compresi quelli recapitati per posta elettronica, che hanno riguardato le modalità di calcolo tariffario e la richiesta di sgravi fiscali. Tra questi interventi, quelli di Confcommercio Terni, di Arci e della CISL pensionati. La fase uno dell’incontro partecipativo è stato smaltito in un’oretta. In un’aula che molti annunciavano come gremita, ma che ha contenuto senza problemi il centinaio di cittadini curiosi o partecipanti all’assise.

La ripresa intorno alle 11.30 con altri iscritti a parlare. Poi il consiglio è andato avanti con gli interventi dei gruppi consiliari. Il primo a prendere la parola sulla tariffa rifiuti, il capogruppo del M5S Fiorelli.
Mi aspettavo soluzioni e proposte e non la lista delle problematiche. Quali sono le criticità di ASM-Acea li conosciamo tutti. Vorrei maggiori controlli sull’effettivo rispetto del contratto di servizio che regola la gestione del ciclo dei rifiuti. Acea si avvantaggia di questa situazione. I cittadini pagano una tariffa puntuale, ma le persone non sanno quanti rifiuti conferiscono. Aumentano le tariffe e diminuisce la raccolta: questa è l’unica cosa che si è compresa“.

Orsini (Masselli Sindaco) rilancia il progetto 4R di ASM, Filipponi (PD) chiede tutele per le fasce deboli

Per la lista Masselli Sindaco è intervenuto Valdimiro Orsini, che ha avanzato alcune proposte costruttive per affrontare il caro tariffe dei rifiuti.
Dobbiamo chiedere all’ASM di partecipare a un piano di recupero dell’efficienza e dell’efficacia del servizio – ha spiegato -. Inoltre il passaggio alla TARIC è stato un errore. Non ci sono gli strumenti per misurare l’effettiva produzione di rifiuti da parte di ogni cittadino e quanto si avvia a riciclo. Dobbiamo decidere se mantenere questa raccolta differenziata spinta o se sostituirla con un sistema migliore. Anche sulla valorizzazione del rifiuto come materia prima secondaria si può fare molto. ASM aveva un progetto per un impianto cosiddetto 4R, per trasformare il rifiuto da problema a risorsa. Andrebbe ripreso e realizzato, senza gravare sulla tariffa e mettere le mani in tasca ai cittadini“.

Francesco Filipponi del PD ha ripercorso la storia delle scelte fatte dal Comune sui rifiuti, anche per replicare al sindaco Bandecchi. E ha specificato che il computo metrico in bae al quale fu varata la gara del 2014 era stato vagliato dall’Autorità che sarebbe poi divenuta l’AURI.

Le nostre proposte – ha affermato – sono di spingere ASM a valorizzare meglio la vendita dei rifiuti riciclabili, come vetro, carta, plastica. Dai Consorzi entrano poche decine di migliaia di euro. Chiediamo anche di ampliare la tutela delle fasce più deboli, a partire dalle persone con disabilità, da chi vive sotto la soglia di povertà e dai nuclei familiari numerosi. Infine, chiediamo meccanismi incentivanti per le categorie economiche“.

Dibattito sulla tariffa rifiuti, chiude Masselli (FdI): “Contrari alla tariffa corrispettiva, proviamo ad attivare i fondi PNRR”

Il dibattito è stato concluso da Orlando Masselli (FdI), che nella precedente giunta era l’assessore al bilancio e seguiva la partita delle imposte e delle tariffe.

La situazione raccontata dal sindaco Bandecchi – ha chiarito – si riferisce a un’eredità del passato. Il buco da 17 milioni viene da quando ancora vigeva la TARI e addirittura la TARSU. Era un tributo che il Comune anticipava, poi doveva recuperare dai morosi con un iter farraginoso avviso, avviso bonario, sollecito, cartella esattoriale, iscrizione al ruolo. Un percorso lunghissimo con il quale si perdevano le ragioni del credito. Oggi, con l’inserimento del della tariffa corrispettiva, la fattura che il gestore manda ai cittadini diventa un un credito di natura commerciale e il perseguimento del debitore è più rapido. L’aumento di quest’anno, il 2,39%, si riferisce al recupero di vecchi insoluti che venivano messi nel piano economico finanziario gradualmente, per non gravare tutti e subito sulle tasche dei cittadini. Purtroppo il ciclo dei rifiuti è governato dalle Authority e i Comuni hanno poco spazio di manovra“.

Poi le proposte del principale partito di opposizione. “Il porta a porta spinto è troppo oneroso, è un sistema che non va bene. Occorre reperire risorse di investimento che non vadano a gravare sulla tariffa. Come ad esempio i bandi PNRR per l’impianto 4R e le isole condominiali ed ecologiche dei centri minori“.