Una guida interamente al femminile caratterizza la nuova legislatura della Regione Umbria, inaugurando un capitolo che vede le donne al centro delle principali cariche istituzionali. Un cambiamento significativo emerso con l’elezione dei vertici dei vari organismi regionali.

Al timone della Giunta regionale troviamo Stefania Proietti, esponente civica ed ex sindaca di Assisi, ora Presidente. Accanto a lei, nell’esecutivo, figura Simona Meloni, assessora e la candidata più votata del Partito Democratico nelle recenti elezioni.

L’Assemblea legislativa è invece affidata alla guida di Sarah Bistocchi, anch’essa esponente del Partito Democratico, mentre le vicepresidenti sono Paola Agabiti, già assessora nella precedente giunta di centrodestra, e Bianca Maria Tagliaferri, esponente di Umbria Domani e dirigente scolastica.

Un elemento di particolare rilievo è la possibile nomina a portavoce dell’opposizione di Donatella Tesei, leghista ed ex presidente della Regione. Si tratterebbe di un fatto storico: mai prima d’ora un ex governatore dell’Umbria aveva occupato i banchi dell’opposizione.

Le fasi decisive che hanno preceduto la composizione della nuova Giunta regionale

Le settimane che hanno preceduto la formazione della nuova legislatura regionale in Umbria sono state caratterizzate da un clima di grande tensione. La neoeletta presidente Stefania Proietti si è trovata al centro di una delicata fase di confronto con i partiti della coalizione di centrosinistra e civici che la sostengono, un inizio complesso e delicato per il suo mandato.

Fino a pochi giorni prima della composizione della Giunta, secondo quanto riportato dall’ANSA, l’esecutivo regionale non era ancora stato ufficializzato e gli incontri programmati sono stati cancellati. La questione cruciale ha riguardato l’assegnazione delle deleghe, con divergenze particolarmente marcate sulla gestione della sanità, un tema cardine della recente campagna elettorale e uno dei punti nevralgici del confronto tra Proietti e l’ex presidente Donatella Tesei.

Le tensioni hanno portato il dibattito oltre i confini regionali, coinvolgendo i vertici nazionali di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. Proietti avrebbe suggerito ai partiti la possibilità di scegliere autonomamente i settori di competenza e di comunicarli successivamente agli assessori designati. Tuttavia, la sanità rimane un nodo irrisolto: la presidente sembrerebbe intenzionata a gestire direttamente questa delega, vista l’importanza che il tema ha assunto nella disputa elettorale, culminata con la vittoria dell’ex sindaca di Assisi e presidente della Provincia di Perugia.

Proietti alla Giornata del Medico a Perugia: “La sanità è la priorità della priorità per l’Umbria”

A sottolineare quanto il tema della sanità rappresenterà un punto di svolta cruciale per l’Umbria è stata la Presidente della Giunta regionale, Stefania Proietti. Intervenendo alla Giornata del Medico, svoltasi nell’aula magna della Fondazione per l’Istruzione Agraria a Perugia, la Presidente ha ribadito con forza l’impegno della nuova amministrazione su questa priorità assoluta:

“È la mia prima uscita pubblica da quando ho la delega alla Salute,” ha dichiarato Proietti. “La mia decisione non è una scelta di contrappeso politico, ma la presa in carico di una responsabilità in un settore importante per la vita dei cittadini. Accanto al problema dei fondi, che sono sempre meno, e dopo il Covid, ci siamo tutti resi conto che quest’ultima esperienza ha rappresentato un discrimine tra la vita dei cittadini e il rispetto del diritto alla salute. Ci impegneremo senza risparmio di energie per far tornare la sanità umbra a un livello di eccellenza, a un modello di efficienza.”

Le sue parole, chiare e determinate, marcano l’intenzione di rendere la sanità pubblica un settore di massima efficienza e di restituirle quel livello di eccellenza che, negli ultimi anni, è stato oggetto di critiche aspre e pesanti. La Presidente ha voluto ribadire che questo impegno non rappresenta solo una promessa, ma una missione per ridare centralità e dignità a un diritto fondamentale dei cittadini, segnando un netto cambio di passo rispetto al passato.