I consiglieri comunali Alessia Tasso e Simona Minelli, appartenenti al gruppo Liberi e Democratici (LeD), hanno recentemente diffuso una nota che ha scatenato un dibattito acceso sul rinnovo delle cariche e del consiglio direttivo di AURI (Autorità Umbra Rifiuti e Idrico). La polemica si è incentrata sull’elezione del sindaco di Spoleto, Andrea Sisti, alla presidenza di AURI e sull’esclusione di Gubbio dal consiglio direttivo, un organo che comprende i sindaci di Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello, Marsciano, Magione e Stroncone.
Nella loro dichiarazione, Tasso e Minelli hanno espresso la loro soddisfazione per l’elezione di Sisti, esponente civico di centrosinistra, ma hanno anche sottolineato con stupore e indignazione l’assenza di Gubbio dal consiglio direttivo di AURI. La critica si è rivolta principalmente al vicesindaco e assessore all’Ambiente Francesco Gagliardi, il cui voto favorevole ha contribuito all’elezione di Sisti.
Le consigliere hanno messo in dubbio la coerenza del sindaco Vittorio Fiorucci, che aveva promesso in campagna elettorale di rompere l’isolamento amministrativo di Gubbio e di garantire una maggiore continuità politica con gli organismi sovraordinati. Secondo LeD, l’assenza di Gubbio nel consiglio direttivo di AURI rappresenta una contraddizione rispetto a queste promesse.
Esclusione di Gubbio dal Consiglio direttivo di AURI segnale preoccupante
L’esclusione di Gubbio dal consiglio direttivo di AURI è vista come un segnale preoccupante del persistere dell’isolamento istituzionale della città. Durante la campagna elettorale, Fiorucci aveva promesso un cambio di passo significativo, con l’obiettivo di inserire Gubbio in una rete più ampia di collaborazioni e di influenze politiche regionali. Tuttavia, questa esclusione sembra indicare che queste promesse non sono state finora mantenute.
La mancanza di rappresentanza nel consiglio direttivo di AURI significa che Gubbio perde un’opportunità importante di influenzare le decisioni regionali su rifiuti e risorse idriche, settori importanti per la qualità della vita dei cittadini. Essere fuori dal consiglio può inoltre limitare l’accesso a risorse e finanziamenti regionali, rendendo più difficile realizzare progetti locali di sviluppo e miglioramento delle infrastrutture. La mancata rappresentanza può alimentare infine un sentimento di sfiducia tra i cittadini, che potrebbero sentirsi traditi dalle promesse elettorali non mantenute.
Il voto favorevole di Francesco Gagliardi, uomo di destra, all’elezione di Andrea Sisti del centrosinistra, ha sollevato domande sulla coerenza e le priorità della nuova amministrazione. Se da un lato è possibile vedere l’elezione di un sindaco di centrosinistra come un atto di apertura e collaborazione, dall’altro lato, la mancanza di rappresentanza per Gubbio solleva dubbi sulle reali intenzioni e strategie della giunta Fiorucci.
Nessuna risposta del Sindaco Fiorucci alle critiche
Il sindaco Vittorio Fiorucci ha scelto di non rispondere direttamente alle critiche mosse dai consiglieri di LeD, lasciando molte domande senza risposta. Questo silenzio può essere interpretato come una mancanza di trasparenza e comunicazione, elementi fondamentali per mantenere la fiducia dei cittadini e garantire una gestione efficace e partecipativa della cosa pubblica. Trasparenza e comunicazione per le quali le giunte eugubine di qualsiasi colore non hanno mai brillato.
La situazione evidenziata dai consiglieri Tasso e Minelli riflette le difficoltà tipiche della politica locale, dove le promesse elettorali spesso si scontrano con la realtà delle dinamiche di potere e delle negoziazioni tra diversi enti e livelli di governo.
La politica locale richiede costanti negoziazioni e compromessi, spesso con risultati che possono sembrare contraddittori rispetto alle promesse iniziali. Avere rappresentanza in organismi sovraordinati come AURI è fondamentale per avere voce in capitolo nelle decisioni che influenzano direttamente i cittadini.
Per superare l’isolamento e garantire una rappresentanza adeguata, è necessario che il sindaco Fiorucci e la sua giunta comunichino in modo più chiaro e trasparente le ragioni delle loro scelte e i passaggi futuri per includere Gubbio nei processi decisionali regionali.
La polemica sollevata dai consiglieri comunali Alessia Tasso e Simona Minelli sul rinnovo delle cariche di AURI e l’esclusione di Gubbio dal consiglio direttivo mette in luce una serie di problematiche legate alla gestione politica e amministrativa della città. Dalle prima battute, le promesse di maggiore inclusività e rappresentanza sembrano, al momento, non essere state mantenute, sollevando preoccupazioni sulla capacità dell’attuale amministrazione di rompere davvero l’isolamento istituzionale del quale Gubbio soffre da ormai ottant’anni.