È croce e delizia di chi si occupa di politica, sistemi elettorali, ripartizione dei seggi nelle assemblee elettive ed è stato anche il cruccio, durato più di un’ora, del consiglio comunale di Terni. Si chiama metodo D’Hont e ad inventarlo è stato lo studioso belga Viktor, che gli ha dato il suo nome.
Si tratta di un sistema di calcolo matematico per l’attribuzione dei seggi nei sistemi elettorali che utilizzano il proporzionale. In Italia era usato fino al 1992 per attribuire i seggi al Senato. E attualmente viene impiegato nella distribuzione dei seggi di minoranza nelle assemblee municipali.

La digressione nella storia della politica e delle istituzioni, è utile per avere le coordinate per muoversi nella nuova geografia del consiglio comunale di Terni. Già, perché nel consiglio di oggi, è stato necessario ricorrere agli insegnamenti di Viktor D’Hont per dipanare la matassa che assegna al PD il quarto scranno in consiglio comunale.

Lo avevamo anticipato all’addio di Josè Maria Kenny, candidato sindaco del centrosinistra non arrivato al ballottaggio ma eletto comunque in consiglio comunale. Il posto sarebbe toccato al PD e al primo dei non eletti, Emidio Mattia Gubbiotti. Nella seduta di questa mattina all’unanimità, l’assemblea ha proceduto alla surroga di Kenny (Innovare per Terni) proprio con l’avvocato della Valserra. Dando atto che a suo carico non risultano sussistere motivi di ineleggibilità, incompatibilità e/o inconferibilità.

Il pasticcio del gruppo formato dall’ex candidato sindaco di Terni Kenny nel consiglio comunale, discusso dall’assemblea

Ma che c’entrano D’Hont e il suo metodo? Josè Maria Kenny, in realtà, avrebbe dovuto far parte del gruppo del PD. Al quale – dopo le elezioni di 15 mesi fa – spettavano quattro posti. Lui, però, consigliere candidato sindaco di più liste, aveva scelto (senza obiezioni dell’assemblea) di costituire un gruppo autonomo denominato come la sua civica “Innovare per Terni”.
Un problema sollevato dal vicesindaco Corridore in apertura di seduta e raccolto dal consigliere Filipponi (PD). Perché, per effetto del gruppo autonomo formato da Kenny, i DEM hanno perso un diritto di voto in commissione.
La segretaria comunale Iole Tommasini ha informato il consiglio comunale di avere avviato un’istruttoria sulla vicenda. E che riporterà in assemblea l’esito di questa verifica. In ogni caso, proprio in base al metodo D’Hont, ha chiarito la presidente Francescangeli durante il dibattito, il seggio è indiscutibilmente del PD. Perché come specifica la legge sugli enti locali “la surroga avviene nell’ambito della lista tra quelle collegate che presenta il più alto tra i quozienti che non hanno dato luogo all’attribuzione di seggi, ovvero la lista del Partito Democratico“.

C’è voluta una nuova conferenza dei capigruppo per dare il via libera alla surroga e consentire l’ingresso, tra gli applausi, del consigliere Gubbiotti.

La novità del gruppo Misto con quattro consiglieri, è Primieri il primo capogruppo. Ecco come cambiano le commissioni

Ma non è questa l’unica novità del consiglio comunale. Si asciuga, infatti, il gruppo di Fratelli d’Italia con la fuoriuscita dei consiglieri Orlando Masselli e Cinzia Fabrizi. Insieme agli independenti (che avevano lasciato Alternativa Popolare) Danilo Primieri e Roberta Trippini, hanno formato il gruppo Misto. Il regolamento del consiglio comunale di terni richiede, infatti, che siano almeno tre i componenti per formare questo tipo di raggruppamento. Condizione raggiunta e Primieri nominato capogruppo, con sei mesi di diritto di parteipazione alla conferenza dei presidenti. Poi, a rotazione, toccherà agli altri.

Cambia anche la composizione delle commissioni consiliari. Il nuovo consigliere del PD, Emidio Gubbiotti, pende il posto di Kenny in quarta commissione di controllo e garanzia. Alla quale approda anche Danilo Primieri, in forza della costituzione del nuovo gruppo, perché nella terza commissione che si occupa di materie finanziarie, era già presente Orlando Masselli con diritto di voto.