Alla vigilia dell’insediamento del Consiglio Comunale di Gubbio, il nuovo sindaco Vittorio Fiorucci ha finalmente presentato la sua tanto attesa giunta. Un evento di grande interesse per l’intera città, considerato che Fiorucci ha strappato la città alla sinistra dopo ben 78 anni. Tuttavia, le reazioni alla composizione del nuovo esecutivo sono state piuttosto contrastanti, con critiche che non si sono fatte attendere.

La giunta Fiorucci è composta da sette assessori, quattro dei quali donne. Tra i nomi, spiccano alcuni profili riciclati e altre figure che non sono nuovi alla scena politica eugubina. L’avvocato Francesco Gagliardi, vicesindaco con deleghe all’ambiente, manutenzioni e politiche energetiche, rappresenta Fratelli d’Italia, seconda forza della coalizione. Gagliardi ha già servito come consigliere comunale con Forza Italia dal 2014 al 2019.

La lista Gubbio Civica, che ha giocato un ruolo chiave nella vittoria di Fiorucci, ha ottenuto due assessorati con non eletti: Spartaco Capannelli, ex assessore all’urbanistica dal 1997 al 2001 con una giunta di sinistra, e il commercialista Filippo Farneti, assegnato al bilancio e patrimonio. Entrambi portano con sé un bagaglio di esperienza, ma anche un passato politico che potrebbe non piacere a tutti.

Micaela Parlagreco, la più votata della Lega, seguirà lo sviluppo economico. Anche se assente per impegni a Roma durante l’annuncio, Parlagreco lascia il suo posto in consiglio al segretario locale Luca Ramacci.

Carlotta Colaiacovo di Forza Italia si occuperà delle politiche giovanili, sport e pari opportunità, mentre Paola Salciarini, già associata al Movimento 5 Stelle, sarà responsabile di turismo e cultura. La sorpresa è Lucia Rughi, dipendente Asad, che gestirà le politiche sociali.

La giunta presentata solo il giorno precedente al primo consiglio comunale

La formazione della giunta non è avvenuta senza intoppi. La mancata nomina di esterni da fuori Gubbio, promessa durante la campagna elettorale, ha suscitato notevoli critiche. Fiorucci aveva infatti dichiarato che avrebbe incluso figure esterne per portare nuove idee e competenze, ma alla fine ha rinunciato a questa opzione, forse a causa delle complessità politiche e delle pressioni interne alla coalizione.

Sara Rinaldini, nonostante fosse una delle favorite, è stata esclusa dalla giunta. Anche Nancy Latini di Gubbio Civica, che si occupa degli eventi natalizi, non ha ottenuto un posto. Questa decisione ha sollevato dubbi sulla coerenza di Fiorucci rispetto alle sue promesse elettorali.

Interessante è la trasformazione di Gubbio Civica da lista elettorale ad associazione, con Alfredo Minelli alla presidenza. Questo passaggio potrebbe segnare un tentativo di consolidare il supporto politico e offrire una struttura più stabile per le future iniziative politiche e sociali.

Un altro punto controverso è la gestione dell’ufficio stampa. Federica Grandis, nominata dal precedente sindaco Stirati, potrebbe essere confermata a tempo determinato. Questa scelta è in contrasto con le aspettative di Euro Grilli, giornalista professionista che ha assistito Fiorucci durante la campagna elettorale e che si aspettava di ottenere la posizione. La mancata nomina di Grilli potrebbe indicare un tentativo di Fiorucci di evitare favoritismi e di cercare una soluzione che compatti la maggioranza.

Fiorucci in precario equilibrio tra vecchio e nuovo

La giunta Fiorucci appare come un delicato equilibrio tra il nuovo e il vecchio, con l’inclusione di figure esperte e qualche volto nuovo. Tuttavia, la scelta di riciclare profili già noti e la mancata introduzione di esterni da fuori Gubbio potrebbero essere viste come un’opportunità mancata per un vero rinnovamento.

Le pressioni esterne, in particolare da Perugia, sembrano aver avuto un peso significativo nelle decisioni di Fiorucci, dimostrando le difficoltà di navigare tra le varie fazioni politiche. Questo potrebbe mettere in discussione l’autonomia del sindaco e la sua capacità di prendere decisioni indipendenti e lo indebolirebbe anche davanti al consiglio comunale.

La mancanza di trasparenza e le incertezze sulle nomine hanno creato un clima di attesa e frustrazione, che potrebbe minare la fiducia dei cittadini nella nuova amministrazione.

La presentazione della giunta Fiorucci segnerebbe l’inizio di una nuova era per Gubbio, qualora si dimostrasse veramente innovativa, ma le sfide politiche sono evidenti. La capacità del sindaco di navigare tra le pressioni politiche interne ed esterne, mantenendo fede alle sue promesse elettorali, sarà essenziale per il suo successo.