“Noi pensiamo che bisogna cambiare questa Europa, non tornare all’austerità ma fare le cose che si sono fatte durante il Covid, perché le persone in Europa stanno male“: lo ha affermato il segretario generale della Cgil nazionale, Maurizio Landini a Perugia.
“I salari sono bassi – ha ribadito Landini – c’è molta precarietà, disuguaglianza e un fisco sbagliato“.
L’occasione per parlare di Europa e lavoro, in vista del voto di giugno prossimo, è stata un’iniziativa pubblica organizzata questa mattina, lunedì 20 maggio, a Perugia, presso il centro congressi Capitini, per presentare, per la prima volta in Italia, il Manifesto per le elezioni europee 2024.
Nel dettaglio, si tratta di un documento elaborato dalla Ces, la Confederazione europea dei sindacati recante 12 richieste rivolte alle candidate e ai candidati al Parlamento europeo sui temi del lavoro. Ha partecipato all’incontro, non a caso, in video collegamento da Bruxelles, anche Esther Lynch, la segretaria generale della Ces.
Congresso Cgil a Perugia, segretario Landini in difesa della sanità pubblica e dello stato sociale
Un’Europa nuova, che metta al centro il lavoro e i diritti delle persone: è a questa idea che si è ispirata l’iniziativa promossa dalla Cgil di Perugia questa mattina – lunedì 20 maggio 2024, a partire dalle ore 9,30, presso l’auditorium Aldo Capitini – in occasione dell’anniversario dell’approvazione dello Statuto dei lavoratori.
Il segretario nazionale di Cgil Maurizio Landini ha colto l’occasione dell’incontro per invitare i cittadini ad andare a votare l’8 e il 9 di giugno “perché il nuovo Parlamento europeo che si determinerà dovrà affrontare anni difficilissimi”.
Landini ha, infatti, ricordato che “per creare lavoro stabile c’è bisogno di politiche di investimento per gestire tutta la transizione digitale e ambientale”.
“Credo – ha aggiunto il segretario nazionale di Cgil – che bisogna anche difendere la sanità pubblica e lo stato sociale che ha caratterizzato la storia dell’Europa e del nostro Paese”.
Maurizio Landini: “Chi lavora non deve essere povero”
A proposito di precarietà, il segretario nazionale di Cgil Maurizio Landini ha sostenuto che “noi nel nostro Paese come Cgil siamo nel pieno di una campagna per raccogliere firme per fare un referendum che cancelli leggi sbagliate, perché il lavoro non deve essere precario e chi lavora non deve essere povero“.
“Bisogna quindi aumentare i salari – ha dichiarato, inoltre, Landini – e dentro questa battaglia noi pensiamo che ce ne sia una che ha una dimensione europea oltre che nazionale”.
Questo spiega il carattere sovranazionale dell’evento odierno sulla connessione tra Europa e lavoro, cui hanno preso parte, tra gli altri, Andrea Malpassi, responsabile delle politiche europee e internazionali della Cgil, e Simone Pampanelli, segretario generale della Camera del Lavoro di Perugia.
Landini a Perugia: “Cgil contro le minacce dell’estrema destra”
Il segretario nazionale di Cgil, Maurizio Landini, questa mattina a Perugia, a margine del suo intervento, ha parlato altresì di un’Europa che “recuperi una dimensione per riaffermare la pace” e che “fermi le minacce dell’estrema destra”.
A tal proposito, Landini ci ha tenuto a specificare che il sindacato è contrario all’aumento delle spese sulle armi. “Oggi non è il momento di spendere per le armi – ha poi sottolineato – ma di costruire la pace e di investire sulla sicurezza, sulla qualità del lavoro e sulla giustizia sociale“.
“Pensiamo, insieme a tutto il sindacato europeo, che sia importante anche combattere e fermare le minacce dell’estrema destra – ha concluso, infine, il segretario nazionale della Cgil- che stanno mettendo in discussione la stessa democrazia e i diritti fondamentali delle persone”.
Manifesto per le europee
La Confederazione europea dei sindacati ha approvato, nel comitato esecutivo svolto a Madrid il 27 e 28 settembre 2023, il Manifesto per le elezioni del Parlamento europeo del 2024. Il manifesto, alla cui redazione la Cgil ha contributo, è stato presentato al Parlamento europeo il 15 novembre 2023.
Il manifesto reca il titolo “Realizzare un giusto accordo per le lavoratrici e i lavoratori” e comprende dodici punti, tra impegni e priorità, per un’Europa più giusta e sociale.
- Posti di lavoro e redditi migliori
- Porre fine al lavoro precario e migliorare le condizioni di lavoro
- Sostenere i sindacati, la contrattazione collettiva e il dialogo sociale
- Lavoro sicuro
- Respingere le politiche di austerità – un’economia per le persone e il pianeta
- Politica industriale e servizi pubblici forti
- Fondi pubblici per il progresso sociale
- Garantire transizioni giuste
- Lottare contro il dumping sociale e le frodi
- Un approccio equo basato sul diritto alla migrazione e all’asilo
- Un ruolo progressista per l’Europa nel mondo
- Un’Europa più giusta e democratica