Confindustria Umbria, con le sue imprese, è la vera spina dorsale dell’industria regionale: oggi rappresenta l’80% del valore economico prodotto dal settore manifatturiero dell’Umbria. Un numero che non è solo una statistica, ma un indicatore di quanto l’associazione, nata nel lontano 1944 con appena una ventina di aziende, sia diventata il cuore pulsante del sistema industriale umbro.
L’evoluzione di un’associazione al servizio dell’Umbria
Quando fu fondata, Confindustria Umbria aveva un solo obiettivo: aiutare le imprese a ripartire dopo la guerra. Oggi, a distanza di 80 anni, l’associazione conta quasi mille aziende associate e impiega 50 mila persone, rappresentando una vera e propria forza economica per la regione. Il presidente Vincenzo Briziarelli, durante l’assemblea generale tenutasi al teatro Lyrick di Assisi, ha ribadito come il ruolo di Confindustria Umbria vada oltre la rappresentanza delle imprese, diventando un sostegno costante per il territorio.
Confindustria Umbria: il legame con la comunità e il riconoscimento nazionale
L’evento ha riunito personalità importanti come il ministro della Difesa Guido Crosetto e la presidente della Regione, Donatella Tesei. A parlare, anche i sindaci e altri rappresentanti del tessuto sociale ed economico. È emerso come Confindustria Umbria, nel corso degli anni, non solo sia diventata un punto di riferimento per le aziende, ma anche un pilastro per la comunità.
Briziarelli ha poi espresso orgoglio per il primato di Confindustria Umbria tra le associazioni territoriali italiane, secondo un’analisi del centro studi nazionale: “Siamo primi dopo aver lasciato dietro associazioni del calibro di Torino, Genova, Brescia, Bergamo, Veneto est, Romagna, Bari”, ha dichiarato.
Premi per le aziende storiche e nuove elezioni interne
Per celebrare il traguardo degli 80 anni, sono stati premiati anche i veterani: aziende che fanno parte dell’associazione da decenni, come Calcestruzzi Magione e Monini, esempi di chi ha contribuito a costruire il panorama industriale locale e nazionale.
Oltre alla celebrazione, l’assemblea ha visto una sessione privata per l’elezione dei nuovi rappresentanti, confermando l’impegno di Confindustria Umbria a mantenere solida e attiva la sua rete di leadership, pronta a continuare un percorso iniziato quasi un secolo fa.
Stefania Proietti accoglie Confindustria Umbria e lancia un appello per il futuro regionale
Durante l’assemblea di Confindustria Umbria, tenutasi al Teatro Lyrick, la sindaca di Assisi e candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha dato il suo caloroso benvenuto ai 900 imprenditori presenti. “All’interno di ogni impresa c’è uno spirito, un fuoco e c’è la visione del futuro,” ha dichiarato Proietti, ricordando come Assisi, con la sua storia e i suoi valori, rappresenti il luogo ideale per discutere il destino dell’industria e delle comunità umbre.
“Da otto anni scegliete Assisi per la vostra assemblea, una città che evoca valori come la pace e la custodia del creato,” ha aggiunto la sindaca, parlando della scelta di una città simbolo non solo per la sua storia, ma per ciò che rappresenta per le imprese. Nel suo discorso, Proietti ha riconosciuto l’impegno degli imprenditori umbri nel creare un futuro fatto di innovazione, studio e creatività, evidenziando come ogni giorno queste aziende non solo producano valore economico, ma generino anche comunità.
Proietti ha poi ampliato il discorso, affrontando i temi caldi che interessano il settore industriale e il Paese nel suo complesso. La sindaca ha sottolineato come Confindustria nazionale abbia criticato apertamente la manovra finanziaria, definendola “inadeguata” per la mancanza di risposte alle sfide attuali, un’accusa che tocca da vicino anche le imprese umbre. Mentre la crescita economica italiana rallenta, Proietti ha riportato le preoccupazioni per il rischio che le aziende più dinamiche possano essere spinte a cercare opportunità all’estero.
Nel suo discorso, la sindaca ha posto al centro la necessità di un cambiamento politico in Umbria, attaccando la gestione regionale del centrodestra, che secondo Proietti ha trascurato temi cruciali come la sanità pubblica, le infrastrutture e l’innovazione.